Buon Natale

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Peter stava aiutando sua madre ad attaccare delle decorazioni in cucina, sua nonna stava preparando il pranzo di Natale mentre suo nonno si era appisolato su una poltrona lì vicino dopo aver aiutato ad addobbare il salotto.

"Peter... un giorno di queste vacanze potresti far venire qui a Liverpool i ragazzi, che ne dici?"

"Mamma lo sai che non posso spedire lettere... comunque mi vengono a prendere domani mattina..."

"Come mai, caro?" chiese la nonna controllando l'arrosto nel forno.

"Remus non si sentiva tanto bene, quindi abbiamo pensato di andargli a fare un regalo post-natalizio..." sorrise... i suoi nonni non sapevano che lui era un mago e probabilmente suo padre se ne era scordato, si chiese se anche quel giorno di Natale sarebbe restato al pub.

"Sarà un'influenza, andrete a trovarlo e vi prenderete un malanno anche voi..." borbottò la nonna. Sua madre alzò gli occhi al cielo. "E poi dov'è che stanno questi tuoi amici? Non li ho mai conosciuti..." continuò la vecchia

"Stanno fuori città nonna... loro frequentano la mia stessa scuola..."

La vecchia sembrò sul punto di scoppiare a piangere.

"E' stata proprio una fortuna che in una semplice famiglia come la nostra tu sia riuscito ad entrare in questa prestigiosa scuola..." Peter guardò tristemente la nonna, lei non sapeva di quanto era incapace, per lei era un piccolo genio che era riuscito ad entrare in una prestigiosa scuola. "Se me lo avessero chiesto non ci avrei mai scommesso... la nostra famiglia ha perso molto nell'ultima guerra... per te che sei nato 15 anni dopo sarà una cosa astratta, ma non sai cosa abbiamo dovuto fare in quel periodo... con tuo nonno in Continente..."

Peter guardò le decorazioni di Natale, avrebbe voluto dire alla nonna che anche suo nipote stava per affondare in una guerra, una guerra che avrebbe messo in pericolo anche loro se gli avesse presentato i suoi amici, se fosse stato più tempo a casa, se non cercasse con tutte le sue forze di tenerli tutti al sicuro.

La parola "continente" sembrò risvegliare il nonno, che segnato da due guerre vedeva in quella parola qualcosa di amaro.

"Continente... credimi Peter, non andarti mai ad infognare in una guerra sul Continente..." borbottò con voce impastata.

"Papà, per l'amor del cielo, non c'è nessuna guerra..." sospirò sua madre aiutando il nonno ad alzarsi. Peter restò un attimo in silenzio, avrebbe voluto dirle che aveva ragione, che una volta finita la scuola non fosse lì ad attenderlo la sua guerra, perché ormai Peter lo aveva capito, se i Mangiamorte non l'avevano ancora trovato era solo questione di tempo.

I pensieri di Peter però vennero interrotti dalla porta che si aprì in maniera scomposta.

"DANIELLE!" la voce roca e impastata di suo padre tuonò per la casa seguita dal rumore di qualcosa che cadeva, dalla porta che si chiudeva e da qualcosa che si trascinava.

"Bob?" Danielle guardò il marito rialzarsi da terra aiutandosi con lo stipite della cucina.

"COSA E' QUESTA ROBACCIA?" chiese togliendo dal muro le decorazioni, troppo ubriaco da capire anche solo che giorno fosse.

"Papà.... È Natale..." cominciò timidamente Peter, chiedendosi ancora una volta come e quando la loro vita serena era diventata quello.

"PAUL!"suo padre sembrava sorpreso, come se non si aspettasse di vederlo lì.

"Peter..." il volto dell'uomo cambiò come a ricordarsi qualcosa di sgradevole.

"PETER!!!" disse arrabbiato "SMETTILA DI STARE LI' A BALBETTARE! QUANDO LA SMETTERAI DI ESSERE UN INCAPACE! QUANDO FARAI QUALCOSA DI SENSATO?!" Gridò annebbiato dai fumi dell'alcool. Peter si chiese se l'alcool gli desse la capacità di vederlo veramente per ciò che era: un fallito.

Salvi per l'ultima voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora