Capitolo 148 - Prigionieri

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Tyene apre gli occhi, è imbavagliata, incatenata ad un muro, sfinita, difronte a lei, sua madre Ellaria, questa versa al suolo in uno stato pietoso, accanto alla donna, una pentola piena di cibo avariato...

Tyene apre gli occhi, è imbavagliata, incatenata ad un muro, sfinita, difronte a lei, sua madre Ellaria, questa versa al suolo in uno stato pietoso, accanto alla donna, una pentola piena di cibo avariato

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«mamma!» cerca di dire nonostante il bavaglio, Ellaria si volta lentamente verso sua figlia, ella la osserva come fosse un cadavere che la tormenta, motivo per la quale ha smesso di nutrirsi «...mamma ...io sono ancora quì, sono quì! non ti devi arrendere!»

«sei una morta che parla ...o stavi solo dormendo?» borbotta la donna con un filo di voce

«cosa? no! io non sono morta mamma! ho ereditato l'immunità ai veleni da nostro padre ...ricordi?» Tyene però è perplessa, sta dormendo o è tutto reale?

«Oberyn...» Ellaria respira a fatica, sospira sfiancata «...presto cominceranno a domandarsi come mai il lungo addio non ha avuto effetto e ti faranno del male ...mi costringeranno a vederlo...»

Tyene si guarda intorno, non capisce cosa stia accadendo, per qualche ragione si trova a rivivere questo terribile momento, il suo bavaglio si allenta all'improvviso...

«tra non molto arriverà Bronn a liberarci! devi tenere duro mamma!» le dice la ragazza

«tsk ...hai molta fiducia in quell'uomo, ma nessuno verrà ad aiutarci figlia mia, non farti illusioni...» le risponde Ellaria

«no mamma, non capisci, tutto questo è già accaduto, è il passato, ti assicuro che arriverà da un momento all'altro, dobbiamo solo resistere credimi!» Tyene è convinta di ciò che dice, Ellaria la osserva...

«sin da quando ero piccola, ho avuto un solo desiderio, sposare un uomo ricco, affascinante e potente, che avesse influenza sulle persone e sulla società, non mi sarei mai accontentata di un uomo qualsiasi, di un uomo che si nascondesse o si vergo...

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«sin da quando ero piccola, ho avuto un solo desiderio, sposare un uomo ricco, affascinante e potente, che avesse influenza sulle persone e sulla società, non mi sarei mai accontentata di un uomo qualsiasi, di un uomo che si nascondesse o si vergognasse di ciò che era ...poco dopo conobbi tuo padre, in una casa del piacere di Dorne dove prestavo servizio, fu amore a prima vista, ne io ne lui riuscimmo mai più a stare lontano l'uno dall'altra, e subito dopo nascesti tu...» le racconta Ellaria «...tuttavia tuo padre aveva dei vincoli reali, non poteva sposarmi ufficialmente, ma questo non gli impedì di trattarmi come la sua Regina, presto le sue due figlie avute con le precedenti donne venute a mancare, mi presero in simpatia e divenimmo una grande famiglia allargata, i nostri nomi erano quelli dei bastardi di Dorne, ma questo per lui non aveva alcuna importanza ...eravamo legati da un vincolo, eravamo una famiglia, Oberyn era riuscito a riunirci tutte in un solo nucleo...»

Il Trono di spade - stagione 11Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora