Capitolo 125 - La cavia

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Dopo una delle sue solite notti brave, nel pieno della notte Ludvig inizia a sudare, sente che qualcosa non va, si alza e corre verso i bagni, vomita. Sua sorella, accortasi del rumore si alza e va a controllare cosa succede...

«Ludvig ...che ti prende?» chiede preoccupata

«niente sta tranquilla, devo aver bevuto troppo ...torna a dormire!» le risponde, poi si riveste e va a fare una passeggiata al chiaro di luna mentre il paese è avvolto nella notte e il silenzio regna sovrano, le ore in cui la città è così eterea e tranquilla lo rilassano.

Nonostante il nevischio del giorno prima, un vento tiepido e incostante accarezza le vie della città, gli alberi emettono un fruscio di sottofondo, si reca sulle sponde del lago, la cui luna si riflette luminosa sulla sua superficie e si siede presso un albero, pensieroso...

Egli riflette sulle tante cose che lo rendono ansioso, sulla malattia della madre, le ossessioni del padre, e si rende conto di quanto tutto ciò lo abbia reso freddo e distaccato, quasi incapace di provare sentimenti veri che riesce però a colmare con le sue saltuarie avventure a sfondo sessuale, probabilmente unica via di fuga da un destino grigio e incerto. Qualche tempo dopo il vento si placa lasciando il posto ad una piacevole calma e al canto delle cicale, suoni dolci che senza rendersene conto, lo cullano pian piano...

Ludvig si trova in un luogo che non ha mai visto prima, è circondato da fiamme e distruzione, si guarda intorno, non riesce a distinguere nulla a cui possa rivolgersi, urla disperato e chiede aiuto, d'un tratto una serie di sagome nere lo circonda...

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Ludvig si trova in un luogo che non ha mai visto prima, è circondato da fiamme e distruzione, si guarda intorno, non riesce a distinguere nulla a cui possa rivolgersi, urla disperato e chiede aiuto, d'un tratto una serie di sagome nere lo circondano, alcune di esse gli parlano, ma le loro voci offuscate e confuse non sono chiare, alcune sembrano voci che ha già sentito, gli sono familiari, Ludvig le osserva mentre gli fluttuano intorno, una in particolare ricorda una ragazza coi capelli raccolti, sembra trovarsi proprio in mezzo alle fiamme dalla quale lo fissa...

Ludvig si trova in un luogo che non ha mai visto prima, è circondato da fiamme e distruzione, si guarda intorno, non riesce a distinguere nulla a cui possa rivolgersi, urla disperato e chiede aiuto, d'un tratto una serie di sagome nere lo circonda...

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«CHI SIETE?» urla «...MOSTRATEMI I VOSTRI VOLTI!» la sua richiesta viene esaudita e un attimo dopo delle facce iniziano a piovere dal cielo, lui le riconosce subito, il volto di suo padre, di sua madre, i volti dei suoi fratelli, volti che non ha mai visto prima e i volti di tutte le donne con cui ha giaciuto e di persone che conosce a malapena, come scalpi ancora sanguinanti riversi ai suoi piedi, Ludvig si getta per terra terrorizzato, quando si ritrova il suo stesso volto sotto una mano, lo osserva disgustato, questo apre gli occhi, rossi, gli sorride...

Il Trono di spade - stagione 11Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora