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sono le 17 in punto di un caldo pomeriggio di giugno, è ora di partire.
Mi chiamo Alyson ho 17 anni e sono di bologna ma in questo istante mi sto trasferendo a Milano, precisamente a Legnano. Sono in macchina insieme a mia madre, siamo rimaste solo io e lei dato che mio padre purtroppo è morto in un incidente stradale quando avevo solo 10 anni, fortunatamente sono riuscita a godermi con lui tutta la mia infanzia, dire che mi manca è dire poco, mamma dice sempre che assomiglio tanto a lui, dice che ho i suoi stessi occhi, e questa cosa mi rende più felice che mai.
Dopo quasi 3 ore di macchina finalmente arrivo nella nuova casa, siamo dovute venire a Milano per il semplice fatto che mamma aveva perso il lavoro e mandando curriculum su curriculum è riuscita a trovare un lavoro in questa città. Se mi dispiace lasciare Bologna? Ovvio. Lascio tutto quanto il mio gruppo di amici con i quali avevo stabilito un rapporto fantastico, mi fidavo di loro e loro si fidavano di me. La persona che però mi mancherà più di tutti sarà sicuramente Giulia, la mia migliore amica, l'ho dovuta lasciare in un momento molto difficile a causa della sua rottura di fidanzamento con Alessio, ci stava da quasi 2 anni ed era davvero affezionata a lui, era quel tipo di amore che oggi pochi sanno cosa significhi, ma lei è una ragazza molto forte e determinata sono sicura che riuscirà a gestire la situazione.
Appena entrata in casa mi rendo conto di quanto sia bella: sulla destra c'è il salone, grandissimo con un divano nero e le pareti color crema, sulla sinistra invece c'è la cucina che presenta uno stile molto moderno, tra la cucina e il salone c'è una porta che con all'interno delle scale che vanno sul piano di sopra, dove sono presenti 3 camere da letto, uno stanzino e un bagno ben arredato. Mamma mi disse di scegliere uno delle tre stanze e ovviamente decisi di appropriarmi di quella con il terrazzo che si affacciava proprio sul centro della città. Feci una doccia veloce, mi misi vestiti comodi e scesi a cenare, avrei sistemato tutte le mie cose il giorno seguente visto che è estate e non devo andare a scuola. Appena finii di mangiare andai nuovamente in camera e mi misi fuori dal terrazzo a fumare una sigaretta, ovviamente mia madre non sapeva di questo mio vizio, perciò dovevo sbrigarmi. Dall'alto vidi un gruppo di ragazzi forse 4 o 5 che fumavano e rappavano, curiosa come ero, rimasi lì a fissarli, mi incantò un ragazzo in particolare: alto, magro e capelli rasati ai lati e con un ciuffo castano, non riuscii a vedere con chiarezza i lineamenti del viso ma non mi sembrava male da lontano. Tornai alla realtà quando sentii squillare il telefono, era un messaggio dei miei amici i quali mi chiesero come fosse andato il viaggio. Dopo aver risposto mi resi conto di essere rimasta con una sola sigaretta, così decisi di cercare su internet un tabacchi nelle vicinanze che fosse aperto. Per mia fortuna notai che fosse proprio a 5 minuti da casa mia così mi cambiai mettendo dei semplici pantaloncini neri con una canotta bianca e le air force bianche basse, spazzolai i capelli e andai alla porta salutando mamma dicendole che sarei tornata tra un'oretta dato che avrei fatto un giro per la città. Arrivata davanti al tabacchi decisi di entrare chiedendo le sigarette che, ovviamente, non mi diedero perché non ho ancora diciotto anni.
Fantastico! pensai.
Uscii sbuffando quando mi accorsi che alla mia sinistra c'era il ragazzo che avevo fissato per mezz'ora dal terrazzo.
'hey tutto bene?' mi disse.
'si, beh in realtà no, non mi vendono le sigarette perché sono minorenne.'
Guardò per terra sorridendo, poi posò i suoi occhi sul mio volto e mi resi conto di quanto fosse bello.
'che sigarette fumi?' mi chiese
lo guardai aggrottando le sopracciglia 'camel perché?'
sorrise e mi disse 'aspettami qui'.
Dopo nemmeno 2 minuti lo vidi uscire dal tabacchi, mi guardò e mi pose il pacchetto di sigarette.
'grazie mille aspetta che ti do i soldi' dissi tirando fuori dalla cover del telefono 5€.
'non ti preoccupare te le offro io, andiamo a farci un giro?' mi propose.
Accettai molto volentieri l'invito e ci dirigemmo verso un parchetto, ci sedemmo e accendemmo una sigaretta.
Lui era seduto molto vicino a me, le nostre braccia si toccavano, e pensai ancora una volta a quanto fosse bello.

Tu stai via con me stasera// SHIVA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora