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Venni svegliata dai rumori che provenivano da fuori, mi trovavo ancora nella camera d'hotel dove ci eravamo diretti la sera scorsa, probabilmente è stata una delle notti più belle della mia vita nonostante quel piccolo inconveniente con il mio ex. Mi girai dall'altra parte del letto. Era vuoto. Dove era finito Andrea?. Mi sentivo un po' confusa, era andato via? Impossibile. Mi rassicurai non appena vidi una sua felpa buttata giù a terra in un angolo della stanza, quando ad un tratto si aprì una porta di fronte a me. Era il bagno. Da lì uscì Andrea, aveva appena fatto la doccia ed era coperto da un asciugamano in vita, capelli bagnati, addominali ben visibili, beh, mi stava piacendo parecchio quel buongiorno. Andrea pian piano si avvicinò a me dandomi un bacio tra i capelli 'hai dormito bene piccola?'. Ero talmente presa da quella bellissima figura che avevo di fronte a me che non riuscii neanche a decifrare la domanda. 'Heyy mi ascolti?' scherzò lui 'sì ti ascolto, cioè cosa mi hai chiesto?' risposi sorridendo a mia volta. 'Lascia stare, oggi devo fare una cosa' disse non appena si diresse nuovamente in bagno portando con se i vestiti 'cosa devi fare?' urlai ancora stesa nel letto, nell'intento di trovare il mio telefono. 'Devo andare a girare un video, ho chiamato un po' di gente della zona sai amici di amici, dovrebbe venire una roba figa' rispose uscendo dal bagno e adagiandosi a pancia in su sul letto. 'Se ti fa piacere puoi venire' continuò il discorso portato il suo sguardo sul mio. 'Sì va bene' risposi guardandolo quando il mio stomaco iniziò a brontolare. 'Hai fame amore?' chiese divertito, annuii e chiamò alla reception per farci portare la colazione in camera. Io ordinai pancake con nutella, mentre lui era andato sul salato prendendo un panino. Non appena arrivò il cameriere mi fiondai sulla mia invitante colazione iniziando a mangiare, ma venni disturbata da Andrea che voleva a tutti i costi assaggiare il mio pasto. 'Dai piccola dammi un altro pezzetto sono troppo buoni' si lamentò lui pregandomi di dargli altro da mangiare, sembrava un bambino piccolo ed era adorabile. 'Andre ti prego ti sei mangiato 3 pancake, basta' lo rimproverai ridendo e subito finii la mia colazione. Successivamente mi recai in bagno per lavarmi, quella mattina decisi di fare anche lo shampoo visto che sarei stata tutto il giorno fuori e odiavo avere i capelli fuori posto. Rimasi nella doccia per circa mezz'ora, uscii e mi tamponai i capelli per togliere l'acqua in eccesso quando la porta del bagno si aprì e mi ritrovai completamente nuda davanti ad Andrea che mi fissava dalla testa ai piedi 'cazzo' lo sentii sussurrare. Le mie guance erano sicuramente rossissime, feci per prendere l'accappatoio che avevo appoggiato nel mobile davanti alla doccia, ma per mi sfortuna si trovava molto più vicino ad Andrea che lo prese e lo lanciò su una sedia di fianco a lui. 'Andrea ridammi subito quell'accappatoio' in quel momento volevo scomparire, insomma si, la sera prima avevamo pur sempre fatto qualcosa, ma non mi aveva mai vista così prima d'ora. Si avvicinò bruscamente a me, mi prese da sotto il sedere e mi alzò da terra portandomi verso il letto dove mi ci buttò delicatamente. Ero nuda stesa davanti a lui che si trovava in piedi in mezzo alle mie gambe. Si tolse la maglia continuando a guardarmi negli occhi con fare serio e provocatorio allo stesso tempo, passò ai pantaloncini che sfilò con facilità rimanendo solo in mutande. Si mise sopra di me tenendosi con i gomiti per non farmi male, ci iniziammo a baciare con voga, bisognosi l'uno dell'altro, le sue mani viaggiavano sul mio corpo fermandosi sul mio seno che strinse senza però farmi male, da lì le sue mani scivolarono sul mio ventre mentre le mie accarezzavano ogni singolo millimetro del suo addome. Le sue mani iniziarono a scendere ancora più in giù fino ad arrivare il quel punto. Sapeva come muoversi e con il suo fare esperto mi fece raggiungere il culmine. Ma non mi bastava. 'Ti voglio' sussurrai al suo orecchio. Lui mi guardò fisso negli occhi 'Non qui piccola, non adesso'. Mi lasciò un bacio volante sulla guancia e si andò a vestire di nuovo. Cosa gli aveva preso? Mi sentivo triste e confusa, perché non in quel momento? Cosa c'era di sbagliato? Forse non gli vado bene io?. Mille pensieri si facevano spazio nella mia testa quando mi recai velocemente verso quella sedia dove aveva buttato l'accappatoio. Me lo infilai velocemente e tornai in bagno senza dire una parola. Mi asciugai i capelli, anche se ormai non erano tanto bagnati, e misi i vestiti che avevo lasciato qui prima di fare la doccia. Non avevo trucchi ed ero vestita esattamente come la sera prima. Non avevo neanche un paio di scarpe comode ma solo tacchi. 'Ottimo' pensai ad alta voce, tolsi i vestiti e rimisi quel dannato accappatoio. Ero frustrata sia per il comportamento di Andrea sia per i vestiti che non andavano affatto bene . Uscii dal bagno e presi il telefono per controllare l'orario e i messaggi, avevo 5 notifiche da parte di mia madre che mi chiedeva se fosse tutto bene, altre da parte dei miei amici e da parte di Giulia che era molto incuriosita riguardo ciò che stava succedendo tra me e suo cugino. 'Non ti cambi?' ruppe il silenzio che regnava sovrano in quella stanza enorme. 'Ho solo il vestito di ieri sera e i tacchi' riposi continuando a guardare il mio telefono, so che non era un atteggiamento corretto
il mio, ma infondo neanche lui si era comportato bene 10 minuti prima. 'Tieni metti questa felpa, so che fuori è caldo ma almeno non ti devi mettere il vestito.' Si avvicinò a me porgendomi la sua felpa. 'Ho già pagato la camera e la macchina è proprio qua davanti, ti porto in braccio se non vuoi mettere i tacchi'. Guardai ogni singolo dettaglio presente in quella stanza tranne lui 'grazie per la camera sono stata bene ieri' Sottolineai l'ultima parola 'ma metto i tacchi c'è poca strada da fare e non voglio esserti di intralcio' mi sbrigai a rispondere dirigendomi verso la borsa che avevo lasciato su un tavolino. 'Essermi d'intralcio? 'Cosa ti sta passando per la testa?' chiese lui guardandomi confuso. Era nervoso, lo si poteva leggere negli occhi. 'Perché prima non hai continuato?' chiesi schietta e senza troppi giri di parole. Mi guardò e rimase zitto 'Avanti dimmi' lo incoraggiai a parlare 'Non è il momento di parlarne' rispose dirigendosi verso la porta per lasciare la camera. Feci anch'io la stessa cosa voltandomi per assicurarmi di aver preso tutto. Chiusi la camera e Andrea sfilò la tessera andando verso le scale. Grande tesoro, ho anche i tacchi e decidi di scendere a piedi? Pensai tra me e me 'Prendo l'ascensore' dissi avvisandolo, ricevetti un semplice okay freddo e mi ripetei per quella poca durata in ascensore di stare tranquilla. Non appena le porte si aprirono, mi diressi verso di lui che già si era incamminato verso l'uscita dell'hotel. Appena fuori decisi di parlare perché non riuscivo a rimanere zitta e tenermi tutto dentro. 'Mi spieghi perché fai così adesso? Non dobbiamo più parlare finché non ti passa?' chiesi aggressiva. 'Sali in macchina' rispose. Ubbidii e salii all'interno. Mi veniva da piangere dal nervoso, non capire le persone era una cosa che mi infastidiva tantissimo, insomma stava andando tutto bene e poi cos'è successo?

Tu stai via con me stasera// SHIVA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora