Tu stai via con me stasera// SHIVA

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Passarono due settimane, Andrea era sempre più impegnato con il suo tour e io avevo anche saltato la data di Milano, meno lo vedevo e più mi convincevo di stare meglio, ma in realtà non era così e lo sapevano tutti quelli che mi stavano attorno. Andrea dopo quel video, che fece il giro dei social, iniziò a cercarmi insistentemente, ma io non risposi mai, non riuscivo neanche più ad ascoltare le sue canzoni, era diventata una malattia per me.

Passavo le giornate in casa a studiare, evidentemente era diventato il mio hobby preferito, scacciava via ogni pensiero che ricadeva su quel ragazzo, mi concentravo solo sul compito e questo mi aiutava per quelle 2 o 3 ore. Nel frattempo, decisi di lasciare la nostra casa, o meglio dire, la sua ormai, tornai da mia madre che cercò di tutto per farmi ritornare la felicità, in quel momento mi sembrava difficile, se non impossibile. Ricevetti molte chiamate e messaggi anche dai suoi amici, rispondevo solo a poche domande tutte quelle che c'entravano sulla storia mia e di Andre le evitavo, non ne volevo parlare con nessuno, neanche con Giulia che ormai l'aveva capito.

A scuola mi avvicinai molto a Luca, in fondo non era male per niente, non era un bullo come veniva descritto da tutta la scuola, mi faceva ridere ed era veramente spiritoso e pieno di ambizioni, un po' com'ero io prima che succedesse tutto ciò.
'Ciao bellissima' mi salutò Luca lasciandomi un bacio sulla guancia 'Hey' ricambiai il gesto mentre mi sedevo al solito banco. 'Oggi pomeriggio ti va di studiare un po' insieme?' mi propose, ma appena vide la mia espressione poco convinta aggiunse 'oh no no, davvero voglio solo studiare, ho bisogno che mi spieghi il nuovo argomento di matematica visto che tu sei un genio' risi all'ultima frase e accettai.

Le lezioni passarono in fretta e finita la scuola mi recai a casa, mamma lavorava e dopo sarebbe andata dal suo nuovo compagno, mi aveva anche promesso che un weekend me lo avrebbe fatto conoscere, io ero tranquilla perché la vedevo felice, e se stava bene lei in qualche modo stavo bene anch'io. Verso le 17 Luca si fece spazio a casa mia e con impegno studiammo più del dovuto, strano, pensavo davvero che sarebbe venuto per provarci, ma, per mia fortuna, mi sbagliavo. Venimmo interrotti dal forte rumore che proveniva dalla porta, qualcuno stava bussando, mi alzai sbuffando ed andai ad aprire. Andrea.

Mi guardò da cima a piedi e sentivo il suo sguardo bruciare sul mio corpo, mi sentivo debole di fronte a lui, e non sapevo che fare. 'Che ci fai qui?' dissi quasi sussurrando 'dobbiamo parlare' rispose lui entrando all'interno della casa, lo bloccai mettendogli una mano sul petto. Stesso effetto di sempre. 'Mi dispiace Andre, ora non posso' risposi allontanandomi da lui invitandolo ad uscire da quella casa. 'Che vuol dire non puoi?' chiese confuso e guardò in giro finché i suoi occhi non caddero su Luca che osservava la scena quasi spaventato. 'Ah ecco cosa intendi per sei occupata' disse imitando la mia voce. 'Ti fai scopare da lui adesso?' chiese con un sorriso falso e triste, mi veniva da piangere ma non potevo. Non dovevo dargliela vinta.

'Beh anche se fosse che importa?' risposi facendomi valore e vidi cadere nei suoi occhi il buio totale. 'Tu ti sei scopato quella, non stiamo più insieme e il ho il diritto di fare ciò che voglio con il mio corpo' finii la frase e neanche mi riconobbi dopo aver sputato fuori quelle parole, false d'altronde. 'Con il tuo corpo sì, ma nel tuo cuore e nella tua testa ci sono sempre io' disse mentre si avvicinava sempre di più a me, mi spiazzò con quella risposta, era così palese, nonostante tutto sono ancora innamorata di lui, ma non può trattarmi così. 'Non importa, sto cercando di eliminarti dalla mia vita, e mi faresti un favore enorme se te ne andassi da questa casa, non cercarmi più, non voglio spiegazioni, per me è finito tutto' dissi d'un fiato guardandolo negli occhi, sia i miei sia i suoi erano lucidi, si era spezzato tutto. E per cosa? Per una cazzata.