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Alle 6:30 suonò puntuale la sveglia, la spensi e rimasi per qualche minuto sul letto a pensare alla pesante giornata che avrei dovuto affrontare, Andrea mi voleva accompagnare a scuola per vedere Luca, e pregai per qualche strano motivo che mancasse oggi. Chissà che sarebbe potuto succedere, si sarebbero picchiati? Avrebbero solo parlato? O semplicemente Andrea lo avrebbe guardato da lontano. Non lo so. L'unica cosa di cui ero certa è che se non mi fossi sbrigata sarei arrivata tardi, e pensandoci su non mi sarebbe dispiaciuta come opzione.
Mi alzai di controvoglia dal letto fiondandomi direttamente in bagno, mi lavai, mi truccai leggermente e sistemai i capelli, successivamente tornai in camera a prendere dei vestiti comodi da indossare, di Andrea nessuna traccia, così scesi in cucina per mangiare qualcosa e me lo ritrovai seduto davanti al tavolo dove di solito mangiavamo, stava parlando con qualcuno al telefono, probabilmente un suo amico, finché non schiarii la voce per farmi notare.

Lui mi guardò ma non disse nulla, e io feci lo stesso, presi un bicchiere di succo e qualche biscotto. Ero molto impulsiva e orgogliosa, ora più che mai, non avevo fatto nulla e lui era incazzato come me, non era colpa mia se non si fidava, in fin dei conti non gli avevo mai mancato di rispetto. Appena finii la colazione misi il bicchiere nel lavandino e tornai in bagno a lavare i denti, presi lo zaino e scesi nuovamente di sotto. 'Possiamo andare' dissi ad Andrea dirigendomi verso la porta, senza neanche degnarlo di uno sguardo, prese le
chiavi e aprì la macchina. Il tragitto dalla nostra casa a scuola, nonché 10 minuti abbondanti d'auto, fu molto imbarazzante, nessuno dei due proferì parola, e sinceramente non so se in quel momento quella più incazzata dei due fossi io, per calmarmi girai il mio volto verso il finestrino di fianco a me osservando le poche persone che camminavano e le numerose macchine che viaggiavano ininterrottamente verso le strade di Milano.

Appena arrivammo davanti scuola iniziai a sentire una stretta allo stomaco, ero davvero in ansia neanche fosse il primo giorno, tra l'altro Giulia stamattina avrebbe avuto una visita medica per cui non avevo neanche lei. In quel momento mi sentii completamente sola, non sapevo più a chi fare riferimento, era come se facessi errori in continuazione pur non volendo.

I miei pensieri, però, vennero interrotti dalla voce roca e angelica del ragazzo di fianco a me 'Dov'è?' mi chiese in maniera severa, sapevo che si riferisse a Luca e per non sfociare in un'altra litigata scrutai attentamente attraverso il finestrino alla ricerca di quel ragazzo che in pochissimo tempo aveva distrutto un periodo bellissimo della mia vita. Lo vidi. Stava fumando fuori dal cortile con un suo amico mentre tutte le altre persone entravano all'interno dell'edificio. 'È quello biondo con i jeans neri che sta fumando' dissi indicandolo. 'Bene' rispose Andrea aprendo la portiera della macchina per scendere 'aspetta' gli urlai. Lui si voltò verso di me e per la prima volta quella mattina incrociai quei meravigliosi occhi, erano un po' rossi, probabilmente aveva fumato e il fatto che si fosse ridotto a causa mia mi fece attorcigliare lo stomaco.

'Che vuoi?' rispose in maniera arrogante 'che hai intenzione di fare?' risposi senza staccare il contatto visivo 'gli vado a dire che con te può fare il cazzo che gli pare' disse in cagnesco mentre io rimasi senza parole con la bocca aperta, aveva davvero detto quella frase? 'Andrea che cazzo dici?' provai ad incrociare i suoi occhi ma fallì miseramente. 'Vuol dire quello che hai sentito' disse scendendo dalla macchina sbattendo la portiera, io rimasi all'interno osservando la scena dall'auto, non mi uscivano neanche le lacrime da quanto fossi scioccata, in fondo sapevo che lui non avrebbe mai fatto una cosa del genere, evidentemente da quanto è arrabbiato non riesce a connettere la bocca al cervello, e spero vivamente che sia così, perché altrimenti non saprei come fare senza di lui.

Lo vidi camminare a passo svelto verso il biondo, che lo guardava confuso. Appena gli fu davanti mandò via l'amico e si mise a parlare con Luca. Non gli avrà davvero detto quella frase. Non poteva farmi una cosa del genere dopo tutto quello che avevo passato, non poteva mandare a puttane la nostra relazione per colpa di uno stupido messaggio da parte di un cretino. Osservai attentamente la scena senza staccare mai gli occhi da quelle due figure, volevo cercare di capire la situazione. E mi venne in mente un'idea, forse stupida o forse no, non ci pensai più di tanto e scesi dalla macchina dirigendomi verso i due ragazzi.

Tu stai via con me stasera// SHIVA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora