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Quando mi svegliai mi ritrovai in un posto buio illuminato solo da una luce fioca che proveniva da una finestra, sentivo un tremendo dolore alla testa, cercai di alzarmi dal pavimento dove mi trovavo, mi guardai intorno, il nulla. Ad un tratto si aprì con violenza una porta che si trovava dietro di me. Un ragazzo sulla trentina d'anni si avvicinò a me 'non toccarmi' dissi con voce tremante, lui non mi ascoltò, a differenza portò una sua mano sulla mia guancia per darmi uno schiaffo 'non dirmi cosa devo fare' sputò per terra per poi accendersi una sigaretta 'perché mi stai facendo questo?' chiesi trattenendo le lacrime  'sei la ragazza di Arrigoni vero?' chiese continuando a fumare la sua sigaretta 'si, sto con lui, ma cosa c'entra?' mi preoccupai a quella domanda, avevano preso anche lui? Come faceva a conoscere Andrea? 'Il tuo caro fidanzatino mi deve ben 10.000€, se non me li porta entro un giorno, ci rimetterai tu, vediamo quanto ci tiene, sarai solo una troia per lui. E piansi, di nascosto, ma piansi, dov'era adesso Andrea? In qualsiasi momento, ogni volta che avevo bisogno di lui c'era sempre, cosa starà facendo? Sarà con un'altra? Mille pensieri mi fasciarono la testa, cercai il telefono tra le tasche e notai che mi avessi chiamato numerose volte. Decisi di mandargli un messaggio senza farmi vedere dal ragazzo che si trovava di fronte a me ma di spalle. Digitai velocemente di venire ad aiutarmi, non sapevo dove mi trovavo, ma lui aveva capito subito di cosa si trattasse.  Dopo neanche 15 minuti Andrea aprì la porta con un calcio, io ancora mi trovavo sdraiata a terra, lui si avvicinò subito a me cercando di tirarmi su 'amore stai bene?' mi chiese mentre mi lasciò un bacio sulle labbra 'Andre aiutami' supplicai, mi misi a sedere con la schiena appoggiata al muro, mentre Andrea si dirigeva verso il ragazzo che mi aveva rapito. 'Che cazzo vuoi da lei eh?' urlò arrabbiato Andrea, tirò un destro sul volto del suo avversario facendolo accasciare a terra 'non ti devi permettere di toccarla, tienila fuori da questa storia' disse avvicinandosi a me, provò nuovamente ad alzarmi da terra ma non riuscii a tenere le gambe salde 'Andre non riesco a stare in piedi' dissi mentre mi appoggiai a lui 'tranquilla piccola, ti prendo in braccio, devi mangiare qualcosa' fece come mi disse e prima di uscire dalla stanza si girò verso il ragazzo che aveva steso a terra 'con te ci rivediamo domani, ti porto quei cazzo di soldi e non provare a toccare più ne' me ne' lei'.
Mi sedetti sul sedile anteriore della macchina, ero davvero stanca, mi aveva portato dei vestiti suoi e mi cambiai mentre lui aspettava fuori dalla macchina. Avevo dei pantaloncini da basket e una felpa nera. Non era niente di che ma poco mi importava, ero in condizioni pessime, volevo solo stare con lui e scordarmi di tutto il resto. Mi portò al Mc a prendere qualcosa da mangiare per poi andare a casa. 'che vuoi fare stasera? Vuoi dormire da me?' mi chiese accarezzandomi la gamba scoperta, lo guardai e gli sorrisi in senso di approvazione. Così ci dirigemmo subito da lui, mi feci una doccia per scaricare via tutta la tensione, mi asciugai e andai in camera sua, notai che era vuota, ma dato che ero davvero troppo stanca mi fiondai subito a letto. Sentii dei passi avvicinarsi alla stanza in cui mi trovavo, Andrea si infilò nel letto e mi strinse a sè in un abbraccio. 'Non c'è cosa più bella che stare con te' mi sussurrò all'orecchio, mi voltai verso di lui ed iniziammo a baciarci appassionatamente, entrambi avevamo bisogno 'non lasciarmi mai più ti prego' dissi tra un bacio e l'altro 'non lo farò, mi comporterò bene da ora in poi, ti ho fatto rischiare il peggio oggi' mi disse accarezzandomi i capelli 'ti amo' aggiunse, io sorrisi e risposi allo stesso modo, chiusi gli occhi e mi addormentai tra le sue braccia accoccolata da lui.
La mattina seguente mi svegliai che erano le 9:30 andai in cucina facendo attenzione a non svegliare quel bellissimo ragazzo che aveva rubato il mio cuore, decisi di preparare delle crêpes e farcirle con la nutella, ne preparai una per me e due per Andrea, sentii chiamare il mio nome dalla stanza da letto, corsi subito da lui e gli diedi il buongiorno con un leggero bacio sulle labbra 'aspettami qui ti porto una cosa' dissi sorridente mentre mi recai in cucina a prendere la colazione che gli avevo preparato, gliela portai a letto e lui fece uno dei sorrisi più belli che avessi mai visto in vita mia. 'Andiamo a vivere insieme ti prego' mi disse mentre si gustava le crêpes 'vuoi andare a vivere insieme solo per la colazione?' chiesi ridendo 'la colazione è il minimo, voglio passare ogni singolo istante con te piccola' mi guardò
fisso negli occhi e dato che non riuscivo a reggere quello sguardo penetrante spostai il viso da un'altra parte, mi portò una mano sulla guancia facendo scontrare nuovamente il mio sguardo col suo 'che ti prende?' mi chiese dubbioso 'niente, davvero, sono ancora un po' scossa da ciò che è successo ieri, ho paura' ammisi portando lo sguardo a terra 'amore con me andrà tutto bene, ci sono io a proteggerti, non ti toccherà mai più te lo prometto' e fu così che ci baciammo ancora una volta, mi misi a cavalcioni su di lui e mi tolsi la maglietta rimanendo solo in intimo, lo volevo ora più che mai, lui fece lo stesso e cambiò posizione, portando il mio corpo sotto il suo, iniziò a baciarmi il collo lasciandomi qualche succhiotto, portò la sua mano sempre più in basso accarezzandomi il
ventre, ma questo momento venne interrotto dallo squillo del suo telefono.

Tu stai via con me stasera// SHIVA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora