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Marco, il tipo che aveva provato a toccarmi e Mattia, il mio ex, iniziarono ad avvicinarsi sempre di più verso di noi, io rimasi pietrificata e strinsi sempre di più la mano di Andrea. Le due persone che meno tolleravo al mondo si ritrovarono davanti a me in meno di un minuto e tutto ciò che volevo fare in quel momento era scappare il più lontano possibile. Mi saliva il nervoso soltanto a guardarli di sfuggita, mi avevano fatto sentire un giocattolo, mi avevano umiliato e si erano presi gioco di me, non li sopportavo proprio. 'Bella Andre' disse Marco con fare da superiore cercando di ottenere una risposta da Andrea che, però, non proferì parola. Lasciò la mia mano portandola sulla mia schiena ed entrammo all'interno del locale ignorando i due che si trovavano davanti a noi. Era pieno di gente, c'era puzza di fumo e di alcol ogni dove e la musica era altissima, non mi sentivo più abituata a questo tipo di serate, ma i miei pensieri vennero interrotti non appena vidi la mia cara amica Giulia portare le sue braccia su di me 'amore mio mi sei mancata tantissimo' disse stringendomi sempre di più. 'tesoro anche tu mi sei mancata tanto, scusa se mi sono fatta sentire poco, ma sono successe davvero tante cose in questi pochi giorni' mi scusai con lei promettendole che un giorno di questi ci saremmo viste per aggiornarla su ogni cosa. 'non ti preoccupare, andiamo a bere qualcosa piuttosto' mi disse prendendomi per mano 'ah ciao Andre' continuò ridacchiando 'ma ciao cuginetta, grazie per tutto questo affetto che mi dimostri' rispose lui ridendo 'su lo sai che ti voglio bene, vieni con noi al bancone a prendere un drink?' propose lei facendo gli occhi dolci 'no' rispose secco 'io vado dagli altri al tavolo, voi non fate cazzate mi raccomando' ci congedò lasciandomi un bacio a stampo volante mentre io e la mia amica ci dirigemmo al bancone.

Bevemmo più o meno quattro drink o forse cinque, non ero più abituata a bere così tanto, mi girava la testa, ma tutto sommato mi stavo divertendo a ballare con Giulia, ad un tratto però, il mio pensiero cadde su Andrea, non lo vedevo da quando eravamo entrate, ma non mi feci molti problemi, probabilmente grazie all'alcol che avevo nel corpo e continuai a ballare e a divertirmi come se non ci fosse un domani. 'Aly io devo andare in bagno, mi accompagni?' mi urlò Giulia a causa della musica troppo alta 'no Giuli, io rimango qui e giuro che non mi muovo' risposi cercando di mettere in ordine preciso una parola dietro l'altra 'e va bene' rispose lei dirigendosi verso i bagni.
Continuai a ballare da sola finché non sentii due mani cingermi i fianchi e delle labbra baciarmi il collo, mi girai verso il ragazzo.

Non era Andrea. Era Marco.
Sentii il mio sangue gelarsi e l'alcol sparire dal mio corpo, sembravo nuovamente me stessa, cercai di divincolarmi da lui guardando in mezzo alla folla alla ricerca di qualcuno che potesse aiutarmi, ma non c'era nessuno. 'Dai e stai tranquilla, che vuoi che ti faccia' disse al mio orecchio sorridendo 'andiamo a prendere un po' d'aria'. Neanche il tempo di rispondere che mi prese in braccio senza alcun tipo di sforzo portandomi fuori. Dove cazzo era Andrea. Cercai di dimenarmi ma tutto ciò che provavo a dire o fare sembrava futile e tutt'altro che importante. Mi ritrovai dietro al locale, era una sorta di vicolo cieco, completamente buio se non fosse per due lampioni in croce all'inizio della via. 'Lasciami stare ti prego' provai ancora una volta a sfilarmi dalle sua braccia, e per l'ennesima volta fu un gesto inutile. 'Devi stare ferma cazzo' rispose lui arrabbiandosi 'voglio solo divertirmi un po'' disse maliziosamente avvicinandosi sempre di più al mio corpo. 'Ti prego non toccarmi' supplicai con le lacrime che ormai stavano scendendo dal mio viso 'perché non dovrei toccarti? Dammi una motivazione' disse cercando di provocarmi 'perchè non voglio' risposi schietta e senza troppi giri di parole 'tu non vuoi, ma io in questo momento ti desidero più di ogni altra cosa e qui facciamo ciò che dico io' sbottò mentre le sue mani si erano impossessate del mio corpo, cercò di tirarmi su la gonna ma fui veloce a spostarlo, e quell'azione mi costò cara, iniziò ad arrabbiarsi sempre di più 'va bene, ora facciamo a modo mio' mi disse lasciandomi uno schiaffo sulla guancia, si slacciò i pantaloni facendo uscire il suo membro e nel giro di pochi secondi mi trovai a dargli di spalle con il corpo spiaccicato al muro, ma il mio telefono squillò. Marco lo prese e appena lesse il nome cominciò a ridere nervosamente 'ma guarda un po' il tuo fidanzatino ti sta chiamando' disse e subito rispose alla chiamata 'Andre cazzo devi badare alla tua ragazza, non sai quanto si sta divertendo qui con me, vieni nel vialetto e goditi lo spettacolo' chiuse la chiamata e buttò il telefono a terra.
In una frazione di secondo mi tirò giù la gonna insieme alle mutande e senza alcuna pietà entrò dentro di me, usciva ed entrava velocemente senza prestare ascolto alle mie suppliche, continuavo a ripetergli di non toccarmi e di lasciarmi stare, mentre le mie lacrime scendevano senza sosta dai miei occhi tristi, mi stava violando, mi sentivo sporca, le sue mani viaggiavano senza permesso sul mio corpo mentre la sua bocca lasciava segni violacei sul mio collo. Da un momento all'altro sarei potuta svenire. Continuavo a chiedermi dove fossero tutti, dove fosse Andrea, ma ormai era troppo tardi.
Marco uscì dal mio corpo per poi farmi girare nuovamente verso di lui, eravamo uno di fronte all'altro e nei suoi occhi non traspariva alcun senso di pietà o di compassione. Riprese il suo lavoro, questa volta mi prese da sotto il sedere tenendomi in braccio, e nuovamente si fece spazio dentro dentro di me mentre stringeva i capezzoli tra i suoi denti. Non riuscivo a sentire nulla, provavo solo cose negative, rabbia, dolore, tristezza e delusione, non avrei mai pensato di sperimentare una cosa del genere. Continuava a spingere sempre più forte finché non sentii dei passi avvicinarsi verso di noi.
Andrea era arrivato.

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Tu stai via con me stasera// SHIVA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora