Capitolo 34. Il tesoro del drago

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«Dove diavolo eravate finiti?!» gridò Peter quando vide Susan e Caspian risalire velocemente la spiaggia e raggiungere il gruppo.
I due ragazzi avevano cercato di pensare a una scusa plausibile per giustificare il loro ritardo, senza però riuscirci. Si scambiarono occhiate veloci, Caspian una mano nei capelli, come sempre quand'era nervoso, e iniziarono a parlare insieme.
«Noi...» fece Susan.
«Ecco...» le fece eco Caspian.
«...stavamo...»
«...eravamo...»
«...insomma...»
«...ehm...»
Peter li guardò attentamente e subito notò qualcosa di strano, anche se non seppe dire cosa. Fece vagare gli occhi azzurri su entrambi, scrutandoli con insistenza. Sembrava avessero corso, i capelli un poco spettinati, nervosi e con un'espressione un po' colpevole sul volto.
«Dovevamo parlare» concluse finalmente Caspian, vincendo l'imbarazzo.
«Una chiacchierata piuttosto lunga, direi» fece Peter sarcastico, senza smettere di fissarli.
Il Re Supremo sospirò a denti stretti, augurandosi con tutto il cuore che il motivo del loro ritardo non fosse in realtà quello che pensava. Si era pentito di essere stato tanto severo con Susan, tuttavia aveva sperato che con le parole di quella mattina avesse in qualche modo indotto la sorella a usare un po' più di buonsenso. Ma no, niente da fare. Quando c'era di mezzo Caspian, lei abbandonava ogni cautela.
Possibile fosse così ciecamente innamorata di lui da passare sopra tutto quello che era successo? Possibile che avessero già fatto pace? A quanto pareva sì, perché se nei giorni precedenti erano sembrati due estranei, ora erano lì, mano nella mano e si scambiavano occhiate complici.
Irresponsabili: ecco il termine più appropriato per definirli.
«Mio Signore» chiamò la voce di Ripicì, zampettando verso Caspian. «Gli uomini chiedono di voi, Sire»
«Arrivo subito».
Il Liberatore lasciò la mano di Susan e si allontanò alla svelta.
La ragazza lo seguì con lo sguardo, quando Peter parlò ancora.
«Che avete fatto fino a adesso?»
Lei lasciò andare le spalle con un sospiro. «Non credo che vorresti saperlo» disse, iniziando a camminare dirigendosi verso gli altri.
«Come ha fatto a convincerti a perdonarlo?»
«Non mi ha convinto a fare niente. Non mi obbliga a stare con lui, se è questo che pensi, io semplicemente lo voglio»
«Eri molto più coscienziosa quando lui non c'era. Ti fa agire da stupida»
«Bè, allora sono felice di essere stupida...Lui non mi trova stupida». Susan si fermò all'improvviso e si voltò verso il fratello, un poco innervosita. «Lo amo, Peter! Quante volte te lo devo dire ancora?»
«L'amore ti rende sciocca, Sue»
«No, l'amore mi rende libera. Mi rende me stessa come non lo sono mai stata. Da quando sto con lui sono diventata una persona migliore»
I due ragazzi si fissarono un istante. L'espressione di Peter non mutò, rimase astiosa; quella di Susan, invece, da arrabbiata divenne triste.
«Perché non riesci a capire? O non vuoi capire...»
«Dopo quello che ti ha fatto, Susan...tu...»
«Finalmente!» esclamò Lucy, troncando quella nuova discussione sul nascere. La Valorosa avrebbe tanto voluto chiedere alla sorella come si erano risolte le cose tra lei e Caspian, ma la presenza di Peter la frenò. «Ehm...tutto bene?»
«Si, Lu» le sorrise Susan, e la ragazzina capì senza bisogno di parole.
Fece un gran sorriso. «Bene!»
«Coraggio» disse ancora Peter. «Direi che è ora di muoverci, non trovate? Abbiamo già perso abbastanza tempo, e a quanto pare...» aggiunse poi, passando di fianco a Caspian, «qui sembro l'unico a ricordarsi che abbiamo una missione da compiere»
Il Liberatore scoccò un'occhiata al Magnifico, che si fermò insieme alle sorelle poco più in là. Susan gli fece cenno di no con la testa, come a volergli dire di lasciar perdere, e Caspian stavolta incassò la provocazione. Avrebbe però tanto voluto dare un'altra bella lezione al Re Supremo. Con tutto il rispetto che aveva per Peter e per il suo titolo, il Magnifico non poteva comunque trattarlo così!
Nessuno aveva fatto commenti in proposito alle lievi contusioni che i due Sovrani riportavano al labbro e all'occhio, c'era stato solo qualche mormorio.
«Sire» disse Rhynce a Caspian, mostrandogli le ceste di viveri «abbiamo già provveduto a cercare cibo e acqua, ma non abbiamo trovato molto a parte qualche frutto. È una terra sterile»
«Capisco. Non importa, avete fatto comunque un buon lavoro. Caricate le barche e riportate il tutto sulla nave. Io e gli altri Sovrani cominceremo le ricerche della Spada e del prossimo Lord, come disposto»
«Sì, Vostra Maestà»
Rhynce si inchinò e, con Tavros, radunò i marinai il cui compito era occuparsi delle provviste.
«Maestà» disse Ripicì, zampettando verso il Re, Emeth dietro di lui. «Io e il giovane tarkaan abbiamo pensato una cosa mentre non c'eravate. Vedete, io dubito che i Lord si siano fermati qui, mio signore. Non v'è traccia di esseri viventi»
«Pensiamo inoltre che potrebbe essere tutta un trappola» continuò il soldato. «Se la Strega Bianca ci spingesse a cercare qui una delle Sette Spade ma in realtà non ci fosse affatto?»
Caspian rifletté un momento. «Non possiamo comunque escludere la possibilità che uno di loro sia giunto qui».
«Sire» disse Emeth, «io penso non sia troppo prudente ascoltare quello che ci ha detto la Stella Azzurra. Se anche lei fosse dalla parte della Strega...»
«Che dite?» esclamò la voce di Edmund alle loro spalle. «La Stella un'alleata di Jadis? State scherzano, spero»
«Forse non ci siamo spiegati bene» s'inchinò il topo. «Intendiamo dire che potreste aver sognato la guida sbagliata, Re Edmund. Non la vera, ma la fasulla»
«In fondo potrebbe aver ragione Eustace» disse Emeth.
«Eustace?» chiesero tutti in coro, un po' perplessi.
Ripicì annuì. «Sì, sul fatto che ci sono due stelle. A proposito, dov'è il piccoletto?»
Tutti si guardarono intorno, accorgendosi solo in quel momento che Eustace non era lì con loro. A ben vedere, non era proprio da nessuna parte. Cominciarono a chiamarlo a gran voce ma nessuno rispose.
«Ho un brutto presentimento» mormorò Lucy.
«Chi è l'ultimo che l'ha visto?» chiese Susan.
«Io» disse Peter.
«Dove?»
«Era laggiù, sotto quegli alberi. Poi si è alzato dicendo che andava a bere al torrente e...»
«Quanto tempo fa è successo?»
Peter rifletté. «Non so, Sue. Sarà...un quarto d'ora, circa»
«Oh cielo, e adesso?» esclamò Miriel, portandosi le mani al viso. «Se avesse già incontrato Jadis?»
Immediatamente, l'intero equipaggio si mobilitò. Si erano tanto raccomandati di non dividersi, e ora erano costretti a farlo.
Caspian ordinò che le ragazze rimanessero lì sulla spiaggia con Drinian, Rhynce e qualche altro marinaio, in caso Eustace fosse tornato da solo. Lui, Edmund, Emeth e Peter sarebbero andati a cercarlo altrove.
«State molto attenti» raccomandò Gael, guardandoli allontanarsi.
«Caspian» lo chiamò Susan correndo da lui. «Prendi questo» e così dicendo, gli posò il corno d'avorio tra le mani. «Potrebbe servirti per chiamarmi»
Lui sorrise con lei e lo prese. «Già...ma l'ultima volta che mi hai detto questa frase, serviva più a te che a me»
Lei fece cenno di no col capo. «Stavolta no. Non credo che la Strega Bianca esca allo scoperto. Se davvero è qui, si nasconderà da qualche parte dentro l'isola, non trovi?»
Caspian annuì e poi si legò il corno alla cintura. «Sta attenta anche tu, d'accordo?»
«Certo»
Dopodiché, Susan tornò dalle compagne, mentre Caspian raggiungeva Edmund che si era fermato ad aspettarlo. Peter e Emeth camminavano un poco più avanti a loro.
«Ce l'hai anche tu con me per quello che è successo con Susan?» chiese Caspian all'improvviso.
Edmund lo guardò sorpreso. «Non è un po' tardi per chiedermelo? Ormai avete fatto pace, mi sembra»
«Non voglio che tu sia arrabbiato, Ed. Non tu. Sei il mio migliore amico. Per me è importante che tu capisca»
Edmund scosse il capo senza guardarlo. «Non sono arrabbiato. Non dovete certo dirci tutto quello che fate»
Caspian lo fissò un momento. «Però?»
Il Giusto continuò a tenere lo sguardo dritto avanti a sé. «Però niente. So che Susan non è una stupida, so che ha le idee chiare, ma non posso fare a meno di preoccuparmi per lei» Edmund guardò Caspian con la coda dell'occhio. «Cercate di non litigare troppo, va bene? Anche se so che mia sorella è davvero odiosa quando ci si mette»
«Mi dispiace, Ed. Sinceramente.» disse ancora Caspian. «So che tenerla con me equivale a portarla via alla sua famiglia. Ma anch'io vorrei poter far parte della sua vita»
Edmund sospirò. «Lo so. Per questo voglio che ti impegni al massimo e che la rendi felice»
I due amici si sorrisero, poi si strinsero in un abbraccio.
«Grazie, Edmund. Per me vuol dire molto»
«E come la metti con quell'altra donna?»
Caspian lo guardò sorpreso, poi capì che Peter doveva aver detto ogni cosa a lui, Lucy e Miriel. «Cercherò di spiegarle e spero potrà capire»
Dopo quel discorso, il Re di Narnia si animò di una nuova sicurezza. Vedere quanta fiducia e quanto affetto Edmund avesse per lui e che approvasse la sua unione con Susan, lo aiutava molto.

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