Finlandia x Estonia - one-shot

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Proposto da: ConnieBunny04
Ship: Finlandia x Estonia
Rating: giallo
Gender: boy x boy
Punto di vista: 3^ persona
Idea: Finlandia è un ricercato per i suoi poteri

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La notte era calata sulla valle. Le montagne erano giganti scuri e gli alberi mostri dalle braccia contorte. La neve che scendeva, poi, rendeva tutto spettrale. Estonia camminava faticosamente nello spesso strato bianco che copriva il terreno, stringendosi nel suo mantello. Era stato mandato lì per mediare con un ricercato, anche se nessuno gli aveva detto che cosa aveva fatto di male. Aveva paura? Molta. Ma quello era il suo lavoro, ed era dannatamente bravo a parlare con le persone, ad empatizzare. Solo non aveva previsto che nevicasse così tanto in quel periodo dell'anno. Non doveva fare caldo, ok, ma al massimo doveva scendere qualche fiocco mezzo sciolto.
Esalò un respiro che divenne condensa bianca nell'aria gelida e alzò lo sguardo verso la montagna più vicina a lui. Gli avevano detto che si trovava lì il suo obiettivo, ma non credeva di riuscire a raggiungerla quella sera. Trovò un vecchio cartello e seguì le indicazioni su di esso, raggiungendo una vecchia locanda in una radura. Dentro c'erano poche persone, tutte boscaioli, che quando videro lo stemma reale sul suo vestito iniziarono a parlottare.
Al bancone c'era invece una figura più misteriosa, un ragazzo avvolto in un mantello nero che beveva del liquore da un bicchiere.
Estonia si sedette qualche posto più in là rispetto a lui e tirò fuori il manifesto con il disegno dell'uomo ricercato, Finlandia. Non sembrava una cattiva persona. Sospirò e li rimise in borsa, accorgendosi che qualcuno si era avvicinato a lui.
- Sei un emissario del re? - chiese uno dei boscaioli, guardandolo male.
- S-sì, perché? - Estonia si fece piccolo, spaventato dalla stazza di quegli uomini, non era un grande combattente.
- Noi non siamo amanti del regno... - disse, alzando un braccio per colpirlo, ma il suo braccio si fermò improvvisamente. L'uomo incappucciato si era alzato senza fare rumore e aveva afferrato il primo dei boscaioli. Questo cercò di liberarsi sorpreso, ma la mano dello sconosciuto era una tagliola, non lo lasciava muoversi.
- Non è possibile che tu abbia così tanta forza! - esclamò, spalancando gli occhi.
Estonia vide un sorriso spuntare sul viso semi-nascosto dell'uomo, che con una semplice torsione del polso spedì il boscaiolo contro il muro della locanda. Il gestore si lamentò, ma i compagni dello sconfitto lo ignorarono e si gettarono sullo sconosciuto, che con un balzo saltò sul bancone di fianco ad Estonia e gli disse secco - Non metterti in mezzo, se vuoi vivere -
Il ragazzo annuì appena, spaventato, e osservò i boscaioli che si avvicinavano in massa e l'uomo che allungava le mani evocando un turbine di neve e ghiaccio. La tormenta si abbatté sugli uomini, spedendoli insieme al loro capo contro la parete. Quando si rialzarono fuggirono fuori dalla porta.
Intanto, la forza del vento aveva fatto scivolare il cappuccio. Estonia trattenne il sospiro. Era il ricercato che stava seguendo.
Finlandia gli rivolse un'occhiata - Stai bene, piccoletto? -
- S-si... grazie... -
- Mi dispiace che quegli idioti abbiano cercato di farti del male. Non ci proveranno mai più -
- Li hai uccisi?! -
- Cosa? No! - scoppiò a ridere - Li ho solo fatti svenire! - il suo sguardo si incupì di colpo - Non so cosa ti abbia detto il re sul mio conto, ma non sono un assassino... -
- Io... sinceramente non ho mai creduto che lo fossi... ma quindi perché sei ricercato? -
- Vedi piccoletto, il tuo re non è così buono come credi... io ero il suo consigliere. Un giorno, evocò un demone del ghiaccio, credeva lo avrebbe teso invincibile. Ma quel demone non voleva soddisfare la sua sete di potere, così si fuse con me - alzò il palmi della mano verso l'alto e sulla sua superficie iniziò a roteare un piccolo fiocco di neve - Da allora il re mi cerca per uccidermi e riprendere ciò che vuole... -
Estonia rimase in silenzio. A lui il re non era sembrato come quel ragazzo lo descriveva. Ma sembrava sincero, quindi decise di concedergli il beneficio del dubbio. Stava per porgli un'altra domanda quando un rumore di cavalli giunse da fuori la locanda, insieme al clangore delle armature.
- Non possono essere già arrivati! - esclamò Finlandia, indietreggiando e stringendo i pugni sorpreso. Aveva perso troppo tempo a parlare con quello sconosciuto e non capiva perché gli aveva detto così tante cose. Quando aveva guardato per la prima volta in quegli occhioni scuri si era sentito sciogliere.
I cavalieri del re entrarono di prepotenza, le armi sguainate. Si fece avanti subito il capo insieme ad un arciere, con la freccia già incoccata.
- Finlandia... finalmente... arrenditi, ormai la tua morte è vicina! -
- Mai, non darò mai a quel mostro che chiamate signore ciò che vuole! - disse lui, indietreggiando, spostandosi inconsciamente davanti ad Estonia. Il ragazzo era sorpreso. Si alzò - Aspettate, mi avete mandato per riportarlo in città e fargli subire un processo! Non potete condannarlo! -
- Ragazzino, sei stato bravissimo, adesso levati - fece un gesto con la mano e l'arciere lasciò partire la freccia verso il suo bersaglio.
- No! - Estonia si lanciò davanti al ricercato, che sgranò gli occhi sorpreso. Si era preparato a spedire lontano il dardo con i suoi poteri, ma quello non era nei suoi piani. Spinse via il ragazzo, ma perse la concentrazione e il dardo gli affondò nel petto. Cadde in ginocchio, il fiato mozzato. Estonia si precipitò al suo fianco, e gli sollevò delicatamente la testa. Finlandia ringhiò - Che ci fai ancora qua?! Vattene! È inutile che cerchi di salvarmi! Finirai solo per farti uccidere... -
- No! Non ti lascio! - pianse il più piccolo.
I cavalieri si avvicinarono ad Estonia, le spade sollevate.
- Tu hai visto troppo - sentenziò il loro capo, ma ancor una volta un gelo tremendo calò nella stanza e la temperatura continuò a diminuire. Del ghiaccio si insinuò tra le tavole di legno del pavimento, riempiendole di crepe e circondando gli scagnozzi del re, terrorizzati. Tutto rimase immobile per un attimo, poi una colonna di neve e ghiaccio esplose dal terreno, inglobando i soldati e uccidendoli.
Finlandia sorrise amaro, un rivolo di sangue che gli colava dalla bocca, poi rivolse lo sguardo ad Estonia.
- Perché piangi? -
- Perché stai morendo! -
- E allora? Non ci conosciamo -
- Lo so... ma io credo che tu sia una brava persona... ed è per questo che mi dispiace... -
- Io non sono una brava persona... -
- Sì, se no a quest'ora sarei morto e tu al sicuro lontano da qui... -
- Io... -
- Stai zitto e risparmia le energie -
- Non morirò, tranquillo... però devi farmi un favore -
- Cosa? -
- Portami sulla montagna -

***

Erano passati tre anni da quella giornata. Il re continuava a cercare Finlandia, inutilmente. Estonia aveva sentito che era così disperato che era diventato un tiranno e la popolazione era sul punto di ribellarsi.
Ma ormai questo non gli interessava più. Viveva con Finlandia al sicuro, in una baita sulla cima di quella montagna dove la neve aveva curato il ricercato tempo prima. I suoi poteri restavano, ma li usava sempre di meno.
Estonia si svegliò, il sole filtrava dalla finestra nella camera. Sbadigliò e si avvicinò di più al corpo di Finlandia, che lo strinse forte. Si erano innamorati. Finlandia abbassò lo sguardo dal soffitto a lui - Tutto bene, Esti? -
- Si... - sospirò felice il più piccolo.
Finlandia rimase in silenzio, poi si chinò a baciarlo. Le sue labbra erano fredde, sì, ma non tanto quanto Estonia se le era aspettate. Lentamente i due si lasciarono prendere dalla passione, finché Finlandia non si tirò l'altro sulla pancia muscolosa.
- C-cosa vuoi fare? - chiese imbarazzato il ragazzo.
- Indovina - sorrise Finlandia, facendolo scivolare con il bacino verso il basso. Estonia arrossì - Ah... -
Finlandia rise, un suono raro. Estonia ne approfittò per scendere ancora di più e subito la risata dell'altro si spense in un piccolo gemito.
- Allora? Già cambiato idea? -
- Mai - con questa parola Finlandia lo afferrò e ribaltò le posizione. Fecero l'amore.

[Scusate se è lunga, ma mi sono fatta prendere la mano... la lascio a voi, buona lettura!]

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