Spagna x Italia - one-shot

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Proposto da: LaFanDiCountryhumans
Ship: Spagna x Italia
Rating: rosso
Gender: boy x boy
Punto di vista: 3^ persona
Idea: Spagna si presenta nel sud per riscuotere delle tasse e Italia, piccolo contadino, cerca di ribellarsi

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Era l'anno del Signore 1562 e Spagna stava scendendo per l'Italia, quel paese diviso e in costante conflitto, per raggiungere il grande Regno di Napoli, in mano spagnola.
Passarono in un piccolo paesino sul confine e subito masse di contadini circondarono furiosi la carrozza. Con un semplice gesto della mano Spagna fece segno al cocchiere di non fermarsi e lui obbedì, tirando fuori la frusta per incitare i cavalli ad aumentare il passo.
E intanto, fuori, le persone urlavano, spingevano e cercavano di avvicinarsi in ogni modo al ricco abitacolo color oro e porpora, riconoscendolo come il mezzo del maledetto uomo spagnolo che raccoglieva le tasse e li privava dei loro soldi.
Un giovane e temerario ragazzo, vestito con una camicia bianca, dei pantaloni neri e un gilet marrone si slanciò più in avanti degli altri, afferrò la maniglia della carrozza ed entrò nell'abitacolo armato di un coltello. E intanto il cocchiere riuscì a districarsi e a fuggire lungo le strade sterrate.
Spagna osservò il nuovo arrivato - Se non fossi coperto di terra ti direi che sei carino -
L'altro si tolse una macchia scura dalla faccia con la manica e tenne il coltello tremante davanti a sé - Non mi interessa cosa pensate di me! Io sono qui per uccidervi e liberare la mia famiglia dalla povertà! -
- Come ti chiami? - sospirò il nobile, bevendo un sorso da una fiaschetta d'argento che teneva in tasca.
- Italia... - arrossì - Vostra signoria... -
- Almeno sei educato - sorrise - Vedi, Italia, anche se tu dovessi uccidermi l'imperatore manderebbe qualcun altro a riscuotere le tasse. Non sono io che decido, eseguo semplicemente degli ordini. La tua famiglia non può essere ricca -
Il coltello si abbassò - Non ci avevo pensato... io non potrò mai essere libero... - lacrime gli scesero dagli enormi occhi, pulendogli il viso dalla sporcizia. Spagna lo osservò distaccato.
- Ho commesso un errore, vero? Adesso mi farete giustiziare e senza di me la mia famiglia morirà. Sono un'idiota - rise, asciugandosi il viso.
Spagna si spostò accanto a lui e gli sollevò il mento con una mano - Non preoccuparti, tutti commettono errori. E non sarai giustiziato -
- N-no? -
- No - sorrise e si chinò per baciarlo, assaporando il gusto campagnolo della sua bocca. Italia ricambiò, spalancando gli occhi per la sorpresa.
Spagna lo tirò sulle sue gambe, passando le mani su quel piccolo corpo fragile che negli ultimi dieci minuti, nonostante le apparenze, lo aveva mandato fuori di testa.
Italia lo lasciò fare, sentendosi intimidito da lui, perché era un nobile. Così, quando Spagna gli tolse i pantaloni, si limitò a mordersi il labbro e stare in silenzio. Ma non appena entrò dentro di lui, mordendogli nello stesso tempo la spalla nuda, la sua voce uscì come un gemito. Spagna iniziò a spingere e Italia ripeté il suo nome per cercare di non gemere troppo.
Dopo un po', proprio quando la carrozza era quasi giunta a destinazione, il nobile spagnolo venne e fece sedere il contadino accanto lui, passandogli un prezioso panno di seta per asciugarsi.
Il cocchiere, abituato a quelle cose, continuò a guidare senza farci caso.

[Sono orgogliosa di essere riuscita a farla (durante la lezione online, tra l'altro XD) eeeeeee niente, spero che ti piaccia]

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