Proposto da: NaretaKureiji
Ship: Russia x reader
Rating: giallo
Gender: boy x girl
Punto di vista: 1^ persona (T/n)
Idea: Russia cerca di suicidarsi~~~
Suonai alla porta del mio migliore amico, ma nessuno venne ad aprirmi. Riprovai, facendo una smorfia preoccupata, ma neppure allora Russia si presentò. Allora afferrai la maniglia, provai ad abbassarla e con sorpresa mi accorsi che era aperta. Entrai nella casa buia e chiamai il mio amico.
Nessuno rispose.
Mi feci strada tra i corridoi pieni di quadri e salii le scale. Neanche nelle camere c'era qualcuno. L'unica luce accesa era quella nel piccolo studio in fondo al corridoio.
L'avevo visto solo una volta, quando io e Russia eravamo piccoli e suo padre era ancora vivo. Così, aspettandomi un caldo ricordo infantile, quando vidi il corpo penzolare dalle travi del soffitto rimasi lì qualche secondo, sconvolta. Non appena mi ripresi chiamai un'ambulanza, mi arrampicai sulla sedia abbandonata lì accanto e tirai giù Russia dal cappio con un taglierino per le lettere che avevo trovato nella scrivania. In pochi minuti i medici arrivarono e mi rassicurarono, dicendo che era solo svenuto.***
Il giorno dopo mi presentai in ospedale per trovarlo. Era a letto con delle bende intorno al collo e teneva gli occhi chiusi, come se fosse rassegnato.
Mi sedetti su una sedia e lo presi per mano - Perché lo hai fatto? -
Lui mi guardò, ma non rispose.
- Russia! Potevi morire, cazzo! -
- Lo so... - mormorò, la voce roca. Probabilmente si era lesionato le corde vocali durante il tentativo di impiccagione.
- Non dirlo così, come se niente fosse! - sentii il sangue che mi affluiva al viso per la rabbia e iniziai a piangere - Come avrei fatto senza di te?! Sono una stupida egoista, come hai potuto pensare di lasciarmi?! -
- Non sei stupida e non sei egoista... sono io che non ci riesco - anche lui piangeva - Non riesco a dimenticare papà... voglio rivederlo, ho bisogno di lui... -
Gli misi una mano sulla spalla - Russia... dolce stupidotto... lo so e mi dispiace tantissimo che se ne sia andato. Ma tu devi continuare la tua vita, è così che funziona il mondo. Ti scongiuro, ti SCONGIURO, non cercare mai più di suicidarti. C'è troppa gente che ha ancora bisogno di te -
- Tsk. Chi? I miei fratelli? Ormai non tornano più a casa -
- Io, dannazione! Io ho bisogno di te! -
Mi guardò stupito - Davvero? -
- Sì! Io... ti considero un buon amico... forse qualcosa di più... quindi rimani per me -
Sorrise stanco - Ci proverò, mia cara -***
Erano passati quattro mesi da quando Russia era stato dimesso dall'ospedale. Per un po' era andato da uno psichiatra, ma subito c'erano stato dei miglioramenti e così aveva smesso.
Era la vigilia di Natale e stavo aiutando il ragazzo ad arredare la casa. Per un qualche miracolo il giorno dopo sarebbero venuti a mangiare anche tutti i suoi fratelli. E Russia sembrava tranquillo, nonostante anche l'anniversario della morte di suo padre fosse imminente.
Afferrai uno striscione da appendere, ma mi resi conto che non ci arrivavo. Guardai Russia con i miei speciali occhioni da cucciolo e lui sospirò, afferrandomi per la vita e sollevandomi in aria senza sforzo. Attaccai con lo scotch il festone e mi riportò giù. Eravamo uno davanti all'altro, attaccati, e mi chinai a baciarlo prima ancora di rendermene conto, come se fosse una cosa normale. Lui ricambiò, un po' stupito, ma non troppo.
- Scusa... - mormorai imbarazzata quando mi staccai a riprendere fiato.
- Non dirlo, gioia - sorrise, cominciando lui stavolta e prendendomi in braccio.
- Che fai? - chiesi, aggrappandomi a lui.
- Festeggio il Natale con la cosa che mi ha tenuto in vita - ghignò, salendo le scale e portandomi in camera sua, dove "festeggiammo".[Anche per questa, spero di aver azzeccato quello che intendevi ^-^'
SONO INARRESTABILE, OH MY GAWD :D]