Proposto da: _-Rose_Fujiko-_
Ship: Brasile x Argentina
Rating: rosso
Gender: boy x boy
Punto di vista: 1^ persona (Argentina)
Idea: Brasile e Argentina si sfidano a calcio~~~
Non appena arrivai davanti alla porta della casa di Brasile abbandonai lo zaino sul vialetto e mi piegai in due a riprendere fiato. Mi bruciavano sia i polmoni che le gambe a causa della lunga corsa che avevo fatto per arrivare lì, ma almeno ero in orario.
Bussai e in poco il mio migliore amico venne ad aprirmi. Indossava una maglietta a maniche corte nera e dei pantaloncini gialli.
- Strano. Non sei in ritardo - commentò, sistemandosi il cappellino con la visiera nera in testa. Io non riuscii a ribattere, perché quando lo avevo visto mi era mancato il fiato. Sì. Sono innamorato del mio migliore amico. "GAY" pensai, sentendo le guance che si infiammavano e riuscendo finalmente a chiedere - Che vuoi fare? -
- Te -
- C-cosa?! -
Mi rivolse un'occhiata preoccupata - Ho detto giocare. Ma stai bene? -
Mi ero immaginato tutto - Oh, sì, si, non avevo capito bene, scusa! -
- Ok - entrò in casa e quando anch'io varcai la soglia richiuse la porta. Attraversammo il suo salotto e la cucina, fino ad uscire nel cortile sul retro da un'enorme finestra scorrevole. Adoravo quel luogo, perché nonostante fosse enorme manteneva quel senso di calore e famiglia tipico di Brasile, grazie alla staccionata in legno che ne segnava il contorno. Sorrisi e controllai di avere le scarpe ben allacciate, mentre Brasile recuperava da un piccolo capanno un pallone da calcio. Lo fece palleggiare un paio di volte sulle ginocchia per controllare che fosse a posto e poi me lo lanciò - Solite regole, Arge, le luci segnano la porta. Io attacco, tu difendi -
Annuii, ripassandogli la palla e mettendomi davanti alla sua strada.
Giocammo ore e ore, fino alle sei di sera (ma per fortuna era estate e c'era il sole), fino a quando Brasile non si girò a testa in giù e colpì il pallone in aria, facendo goal e finendo poi a terra.
- Esagerato - ansimai, raggiungendolo e sdraiandomi accanto a lui sfinito.
- Quando uno è bravo non può esagerare - si vantò, rotolando su un fianco e bloccandomi a terra.
-Ma che cazzo fai, gringo? - cercai di liberarmi, ma iniziò a farmi il solletico e ogni mia volontà morì tra le risate.
- Ok, ok, va bene così! - esclamai, con le lacrime agli occhi e lui si fermò a guardarmi.
- Mh? Che fissi? - sentii di nuovo le guance che si coloravano. C'era anche prima tutto quel caldo?
Brasile non rispose, si limitò a sorridermi, per poi tenermi fermo con un ginocchio e togliermi la maglietta.
- MA SEI SCEMO, COGLIONE -
- Che c'è? -
- Ma ti sembra una cosa da fare? Spogliare il tuo migliore amico?! -
- Riguardo a questo... non voglio più essere il tuo migliore amico -
- COSA?! -
- Oh, senti! Smettila di fare la ragazzina ciclata! Lo so che anche tu mi vedi come qualcosa di più di un amico -
Mi zittii, imbarazzato.
- Arge? -
- Non sono ciclato -
- Davvero? Tutto quello che ti è rimasto delle mie parole è questo? -
- N-no... -
- Scusa se mi sono dichiarato un po' di merda, ma sai che non sono molto bravo con le parole... vado forte con i gesti - si chinò a baciarmi.
Ricambiai sorpreso, era esattamente quello che avevo desiderato. Ma poi, Brasile cominciò a slacciarsi i pantaloncini e io entrai in panico. Sì, forse ero davvero ciclato.
- Ma che fai?! -
- Perché? Non vuoi? -
- No! Cioè, SÌ! Ma... non dovremmo usare una protezione, o qualcosa? -
- Arge... -
- Che c'è? -
- Sei un maschio, mio dios. Non rischi di rimanere incinto senza protezione -
- Ah... vero... -
Alzò gli occhi al cielo ridendo e riprese a sfilarsi i vestiti. Mi morsi un labbro, imbarazzato. In tutti quegli anni che eravamo stati amici, non l'avevo mai visto nudo.
- WOW -
- Arge! -
- Cosa? -
- Non fare 'sti commenti, che mi vergogno... -
- Ops - deglutii. Era enorme. Mi pentii della mia scelta di vita di essere gay.
- Hai finito di fissarmi? -
- Prevedo molto dolore per il mio sedere -
- ARGENTINA! -
- SCUSA -
- Adesso... ti spogli te o devo fare tutto io? -
- Sono già senza maglietta -
- L'abbiamo notato, mi amor - indicò la sua erezione. Arrossii, davvero gli facevo quell'effetto? Lentamente mi abbassai i vestiti e poi gli appoggiai le mani sotto la maglietta, sui muscoli della schiena - Per favore, vai piano. Non so per te, ma io non sono molto abituato a prenderlo nel- MA SEI SCEMO! -
Brasile ghignò, iniziando a muoversi dentro di me. Stavo per insultarlo per la prepotenza con cui era entrato in me, ma qualcosa scattò dentro di me all'improvviso, liberando una bolla di piacere che mi invase. Iniziai a gemere così forte che Brasile mi tappò la bocca con una mano - Gringo! Ho una reputazione da mantenere con i vicini! -
Annuii, le lacrime agli occhi per la bellezza di quella sensazione. Per alleviare un po' la voglia di urlare iniziai a baciare la mano di Brasile. Lui mi rivolse un'occhiata divertita - Dato che usi così bene la bocca, la prossima volta ti faccio fare qualcos'altro -
Il mio viso divenne completamente rosso. Continuammo così finché Brasile non mi strinse più forte a sé e venne dentro di me.
- Ew... adesso sono bagnato -
Alzò lo sguardo - Tutto qui? -
- N-no... mi è piaciuto molto... e quindi, mi va bene non essere più migliori amici -
Rise e commentò - Te amo -
- Anch'io -
- MA CHE CAZZO FATE VOI DUE?! -
Ci girammo di scatto verso la voce che aveva parlato. Perù era sull'uscita per il giardino a bocca aperta, dietro di lui c'erano Messico, Cile e Colombia.
- Ehm... - balbettai.
- Possiamo spiegare? - tentò Brasile, alzando le spalle.[Lo so... è cringe]