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Cammino con le mani in tasca, il freddo delle due di notte mi accarezza le guance scoperte e le labbra screpolate e martoriate dai miei stessi denti. Sono un fantasma, il mio corpo minuto si perde dentro il giubbotto di piumino, i miei passi si fanno sempre più leggeri, quasi spicco il volo per quanto io mi senta leggero in questo momento.
Ho abbandonato Hoseok, lì, in quel posto maledettamente simile al mio incubo, da solo, consapevole di averlo ucciso nel momento in cui l'ho scelto.
Ho sempre tenuto le distanze da tutti, non volevo avere a che fare con nessuno, solo con la musica e la voglia di fare carriera, di crearmi un'identità in questo mondo, io che mi sono sempre sentito invisibile e sbagliato. Jimin però non mi lasciava in pace, testardo lui e anche un po' masochista, più lo allontanavo più lui si incaponiva e continuava a cercare di avvicinarsi a me. Scalfire quella corazza che mi contraddistingueva fu molto difficile, e ci vollero anni prima che riuscissi a farlo entrare nella mia vita completamente e gli lasciassi mettere in ordine tutto il caos che portavo dentro.
E poi Hoseok.
Lui era uno dei tanti, uno cui non avrei mai creduto di voler mai condividere qualcosa, era così insignificante ai miei occhi, quel sorriso troppo superficiale per i miei gusti, quando in realtà ero stato io a essere superficiale giudicandolo in quel modo.
E' stato un fulmine a ciel sereno. Jimin riordinava tutto mentre Hoseok lo sconvolgeva. Un equilibrio perfetto.
Non saprei dire in che modo io e Hoseok ci siamo avvicinati, è stato come quando ti addormenti col buio e ti svegli con la luce, una cosa naturale, ineccepibile e impercettibile.
Sono solo un codardo.
E la verità è che non so stare da solo.
Cammino senza una vera e propria meta, lasciando tutto alle spalle, non posso tornare né al dormitorio né alla festa di DO. Sono finalmente sveglio, guardo in faccia i miei desideri più repressi e le mie paure più profonde. Finalmente mi conosco.
Ora capisco perché non riesco mai ad avvicinare le persone a me, in un modo o nell'altro finisco per abbandonarle non prima di averle sporcate, e poi uccise.
Mi posiziono al centro della carreggiata ancora isolata per l'ora, e mi ci si siedo percependo il freddo dell'asfalto anche da sopra i jeans. Aspetto qualcosa di indefinito con una consapevolezza nel cuore: Min Yoongi non è fatto per stare con se stesso e nemmeno con una persona, figuriamoci con due.
Autrice:
Sì, dopo anni siamo giunti alla fine di questa storia. Ora vi devo alcune spiegazioni perché sono sicura che mi vorrete tutti ammazzare. Ho capito con questa storia che non riesco a tenere a bada il mio lato angst, perché giuro che con "e se a Yoongi crescesse il desiderio di essere sottomesso" di certo non volevo che la storia si evolvesse in questo modo. Doveva essere qualcosa di divertente, un po' trash e tanto tanto smut. Poi non so cos'è successo... mi sono persa. Quando poi ho deciso che era tutto un sogno di Yoongi sono andata in hiatus totale!
Ho sbagliato! Non sarebbe dovuta andare in questo modo, perché per come ho impostato la storia non ha senso che tutto quello che ha passato sia stato solo un sogno, anche per questo non volevo finirla... ma mi sentivo incompleta con me stessa e dopo anni ho deciso di dare almeno una fine "aperta".
Esatto... che Yoongi sia morto oppure no non l'ho voluto scrivere apposta. E' a libera interpretazione.
Anche se ho sbagliato queste ultime cose, in sé la storia non mi dispiace più che altro per il modo in cui l'ho scritta e anche per tutto l'impegno che tempo addietro ci misi. Ho fatto pratica con la scrittura e su come deve essere sviluppata una storia. Sbagliando si impara insomma.
Ora potete anche ammazzarmi, sfogate tutta la rabbia qui, me lo merito ahahahah
Ho in mente un'altra Yoonminseok e questa volta un po' più divertente e meno pesante, così anche altre vkook, yoonseok e altre os nella mia raccolta Love is Love.
