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Jimin's POV

<Si, si, certo, va bene, ok! Si, si, è chiaro..ho delle scadenze da portare a termine, ma non potete assillarmi ogni giorno. Si, ok, va bene, grazie, arrivederci.>

Mi stanno scocciando! Mi chiamano in continuazione dalla redazione editoriale, ma non hanno capito che così peggiorano solo le cose. Non hanno fiducia in me. Beh, come dargli torto: ho pubblicato il mio primo libro con loro e, dato il grande successo ottenuto in pochissimo tempo, mi stanno addosso come avvoltoi per la prossima pubblicazione. Il problema è: io non ce l'ho una storia nel cassetto da cacciar fuori quando più gli fa comodo a loro. Ho bisogno dei miei tempi, spazi e una buona dose di camomilla ed altri infusi aromatici per rilassare i nervi e stimolare la mia concentrazione.

Sinceramente non credevo di raggiungere determinati traguardi: ho appena ventott'anni e già sono in cima a tutte le classifiche per la "miglior storia romantica" di tutti i tempi, almeno così dicono. Ho scritto "Amore Malato" quando avevo sedici anni e, dopo aver studiato editoria, ho deciso di riprendere quel racconto tra le mani, di dargli una ripulita e, perché no, provare a farlo pubblicare da qualche casa editrice.

Da lì è accaduto tutto così in fretta: contratto da firmare, casa sommersa da copie del mio libro, interviste da sostenere..la mia vita ha subito una rivoluzione totale. Ma ora ho paura che tutto questo possa finire se non mi viene al più presto un'idea buona tale da soddisfare il mio pubblico ed evitare di deluderlo.

Ho passato tutto il giorno avanti il computer a scrivere e cancellare frasi, per poi sfogliare libri e miei diari giovanili nei quali cercavo una minima fonte d'ispirazione, tanto che non mi sono nemmeno accorto che ormai si erano fatte le otto di sera.

<Sono a casa> mi riporta alla realtà la voce di Yoongi.

Gli vado incontro con il mio solito sorriso rassicurante <Bentornato, hai fatto tardi?> 

<Ho corretto i compiti stesso a scuola e poi oggi dovevo dare le lezioni di pianoforte ai fratelli Rhee> dice togliendosi il cappotto e appendendolo all'attaccapanni.

<Stai bene? Ti vedo pallido> il mio sorriso si trasforma in un'espressione di preoccupazione.

<Cosa dici Jimin? Io sono sempre pallido> sbuffa lui dirigendosi in cucina.

<Più pallido del solito> puntualizzo io.

<Non ti preoccupare, sono solo stanco> mi risponde lui sorridendo appena mentre mi strizza leggermente la guancia.

Non me la conta giusta.

<Che si mangia?> continua lui cambiando argomento.

<Ho fatto tardi con il libro, devo ancora preparare la cena..che ti va di mangiare?> 

Lo vedo girovagare per la cucina trascinandosi le gambe come suo solito, come se avesse sempre un peso da dover reggere, da sostenere, da sopportare, anche se, di peso effettivo, ce n'è ben poco. La sua espressione è sempre seria, al contrario della mia, e i capelli neri suggeriscono facilmente la metafora da poter attribuire al suo animo.

What do you want? | YoonMinSeok |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora