Lover Boys ~ VKOOK

Capitolo Dodici

Allooooora. Ho fatto delle modifiche abbastanza importanti alla parte finale del capitolo scorso (gli ultimi due pezzetti), quindi vi consiglio di darci un occhiata. Detto ciò enjoy
~Giu
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Dopo la cena Taehyung entrò nella sua stanza sbattendo la porta, prese un respirone e finalmente fu libero di imprecare. Tirò un calcio al fermaporta, e si buttò sul letto di peso. Cercare di apparire calmo davanti agli hyung, specialmente quando continuavano a chiedergli cosa fosse successo ai capelli, non era stato facile,dato che l'unica cosa che avrebbe voluto fare era strangolare Jungkook li sul posto. Cercò di calmarsi quanto bastava per dormire, ma ad aggiungersi alla rabbia c'era anche la frustrazione di non avere nessuna idea per rendere pan per focaccia a Jungkook. Gli ci volle un ora abbondante, ma alla fine cadde tra le braccia di morfeo. Come dice il detto, la notte porta consiglio, e Taehyung il mattino dopo era più calmo e lucido e aveva avuto un idea su come sfruttare la situazione. Avrebbe chiesto a y/n se poteva decolorare completamente i capelli e farsi biondo, così avrebbe risolto il problema capelli. Quanto alla vendetta, aspettare non avrebbe certo guastato. Avrebbe lasciato che si calmassero le acque e avrebbe agito quando Jungkook meno se lo aspettava. Così si vestì e preparò per gli allenamenti di quel giorno e scese in cucina, dove Namjoon, Yoongi e Jin stavano già aspettando. Fece una colazione veloce e accese il telefono, per passare un po' il tempo. Dopo un po' arrivarono anche Jungkook e Hoseok, e per ultimo Jimin. Quando anche loro ebbero mangiato, salirono tutti insieme sulla macchina e andarono alla sala prove. Una volta arrivati, non appena y/n vide Taehyung, gli chiese subito cosa fosse successo ai capelli. Lui le spiego tutto, tralasciando il nome del colpevole e facendo finta di non sapere chi fosse stato, e gli chiese il permesso di decolorarli completamente. La ragazza assentì, osservando che sarebbe stato bene biondo. Lui sorrise il suo sorriso quadrato adorabile e si unì agli altri, che nel frattempo avevano iniziato le coregrafie. Con il morale sollevato si impegnò al massimo fino alla fine della sessione.
Dopo un paio d'ore, quando ebbero finito, si cambiarono e montarono in macchina. Durante il tragitto chiamo il parrucchiere, per sentire se avesse un po' di tempo quel giorno. Sollevato dalla risposta affermativa si rilassò e si mise a chiacchierare del più e del meno con Jimin. Arrivati ai dormitori si fece una doccia veloce, per evitare di presentarsi dal parrucchiere sudato e puzzolente, e si cambiò. Preparò la sua borsa di Gucci, mettendoci dentro chiavi, portafogli e cellulare; si mise un cappello a tesa larga, gli occhiali scuri e la mascherina per non essere riconosciuto e uscì. Il parrucchiere da cui andavano di solito non era molto lontano, quindi andò a piedi. Una volta arrivato il parrucchiere lo fece accomodare subito e, dopo avergli lavato i capelli, gli applicò il decolorante sui capelli ciuffo per ciuffo, usando l'alluminio per coprirli. Poi lascio che Taehyung si mettesse comodo su una delle poltroncine ad aspettare che il prodotto facesse effetto. Il tempo di posa del decolorante era di circa mezz'ora, tempo nel quale il ragazzo messaggiò con Jimin, continuando la conversazione di prima e iniziandone altre. Quindi fu richiamato dal parrucchiere, il quale nel frattempo si era occupato di un altro cliente, che tolse l'alluminio e lavò nuovamente i capelli del ragazzo, per poi asciugarli. A questo punto lasciò che il ragazzo ammirasse il risultato per un paio di minuti. Taehyung approfittò dell'enorme specchio per farsi una foto da mandare al piccolo hyung con cui stava messaggiando, e poi pagò. Uscì soddisfatto e decise che, nonostante avesse voglia di andare in palestra, sarebbe tornato al dormitorio. I suoi capelli erano appena stati lavati, non valeva la pena di sudare di nuovo. Si fermò a fare una "commissione" per Jimin e poi rientrò e, salutando Jin che stava in cucina (c'era anche Jungkook, ma il maggiore non degnò di uno sguardo il Maknae), salì nella sua stanza.