Il bosco.
Un luogo pieno di mistero e fascino, ma allo stesso tempo pieno di pericoli.
E proprio questi porteranno le persone, nel corso dei secoli, a non addentrarsi tra i tronchi degli alberi o anche solo provare a osservare aldilà delle loro fro...
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«Quanto puoi essere idiota.»
Alzo gli occhi al cielo con un sorrisetto stampato sulle labbra, aspettando l'ennesima scenata da parte della mia migliore amica intenta a scrollarsi di dosso le patatine che le sono appena state lanciate addosso.
«Senti brutta racchia, se hai i riflessi più lenti di quelli del mio gatto cieco, non è colpa mia.», ribatte il ragazzo.
Lei lo incenerisce con lo sguardo e se questi potessero uccidere, Hunter si ritroverebbe già in compagnia di Lucifero.
«Hunter Mason Lane, con quella bocca osi baciare tua madre?!», esplode lei dandogli un buffetto sulla nuca.
«Anche tua sorella s'è per questo e non l'ho mai sentita lamentarsi.», e con questo si dilegua chissà dove, cercando di scappare dalla piccola furia omicida al mio fianco che decide subito di rincorrerlo per tutta casa.
«Aspetta che ti prenda, brutto porco!»
La mia risata riecheggia per tutta la cucina e mi godo la scena dei miei due migliori amici intenti a rincorrersi come cane e gatto.
Decido di lasciarli scannare tra di loro e mi dirigo verso l'esterno di casa Namind, in veranda.
Il leggero venticello di fine autunno mi scompiglia leggermente i capelli.
Mi stringo di più nel maglione di lana bianco, guardando i giochi di colore che il sole crea tramontando e dando spazio alla fredda sera.
Seduta comodamente sul dondolo in legno, chiudo gli occhi e inspiro profondamente, rilassandomi e aspettando che l'inverno, ormai alle porte, si manifesti, donando a questa piccola cittadina un'aria magica e misteriosa, con la sua neve candida e soffice.
Proust.
La piccola terra dove sono nata e cresciuta non si trova sulle cartine, men che meno digitando sul navigatore. Per arrivarci bisogna sapersi orientare tra le montagne innevate del nord e lì, aldilà di esse, se si è abbastanza fortunati, si potrà scorgere la piccola insegna di benvenuto posta all'entrata della cittadina.
Per chi invece abita qui, l'unica rete di comunicazione è la strada che porta alla città di Amlan, dove ci si rifornisce e si compra il necessario per vivere al meglio, niente di troppo complicato, dato che si prosegue sempre in direzione retta.
Con a malapena 1400 abitanti, la maggior parte di questi raggiunge la soglia della mezz' età, mentre i giovani sono pochi, ma comunque presenti.
Per quanto riguarda il lavoro e l'istruzione, quasi tutti hanno preso la decisione di spostarsi verso le grandi città, provviste di più opportunità per la vita. Chi ha deciso di rimanere, come me, trascorre le giornate nelle varie botteghe sparse per le strade, nei maneggi, nei pascoli o nelle piccole bancarelle situate nella piazza principale, con la fontana risalente all'età medievale e naturalmente ristrutturata, conservante ancora le sue caratteristiche originali.