Il bosco.
Un luogo pieno di mistero e fascino, ma allo stesso tempo pieno di pericoli.
E proprio questi porteranno le persone, nel corso dei secoli, a non addentrarsi tra i tronchi degli alberi o anche solo provare a osservare aldilà delle loro fro...
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Un forte mal di testa m'impedisce di aprire gli occhi, mentre sotto di me non sento nient'altro che il vuoto.
Immagini sfocate si presentano sfuggenti nella parte più remota della mia mente: piccole vicende completamente rimosse dalla memoria tornano a galla, e non posso fare a meno di tentare di appropriarmi di quante più immagini possibili, prima che queste si dissolvino in una nube di fumo.
Il buio fa da sfondo a questo strano sogno, come se mi ritrovassi in una sala cinema completamente vuota e si stesse proiettando un film.
Volti che ritenevo sconosciuti si presentano davanti ai miei occhi più di una volta, così come i luoghi nei quali durante questo mese sono stata, mentre ascolto dialoghi che neanche avevo immaginato di aver fatto...
Vedo Zenaida parlare con qualcuno al limite del bosco, mentre io mi nascondo dietro un grande masso.
«Beh, addio piccola ragazza del masso.»
Vedo il ragazzo che mi sono ritrovata in casa mentre con un ghigno mi prende in giro e promette di non rivelare niente a nessuno, per poi scomparire e farmi ricadere nel buio.
La scena cambia e riconosco Alex mentre sta comprando qualcosa alla bottega di Lilith, uscendo subito dopo senza neanche prendere il resto.
«Non ti preoccupare Isabelle, tienilo pure. Ci si vede.»
In quel momento pensavo che fosse normale che sapesse il mio nome, dato il cartellino attaccato sulla maglietta, ma ora ricordo di averlo lasciato sopra il bancone prima che potesse entrare e vederlo.
Come faceva allora a conoscermi?
Non faccio in tempo a ripercorrere quel momento che vengo catapultata in una casa alquanto familiare.
La casa di Zenaida, credo.
Mi trovo sul letto, mentre cerco disperatamente di recuperare il cellulare che il ragazzo dagli occhi verdi mi ha rubato.