𝗖𝗵𝗮𝗽𝘁𝗲𝗿 𝟮- 𝗦𝗻𝗼𝘄

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«Ho fame

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«Ho fame.»

A confermare il tutto vi è il brontolio del mio stomaco che per un attimo fa girare Hunter verso di me.

«Shh, abbassa la voce e tieni», mi porge una merendina al cioccolato «ti sto donando la mia merenda preferita per far tacere quel motore che ti ritrovi come stomaco, mi devi un favore.»

In un attimo la prendo e, senza far rumore, comincio a divorarla come se non mangiassi da giorni.

In sottofondo la voce di un uomo venuto a parlare a tutti gli studenti universitari di non so bene cosa.

Stamattina non ho potuto fare colazione a causa della dannata sveglia che non è suonata ed essendo una ragazza che deve rimanere almeno quindici minuti a contemplare il soffitto, ho fatto tardi.

Fortunatamente Hunter mi ha coperto le spalle e non mi è stata data nessuna punizione, solo un ammonimento da parte della professoressa di lingua francese che mi ha dovuta aspettare davanti all'entrata dell'aula magna con il suo tailleur blu, i capelli raccolti in uno chignon stretto e gli occhiali rotondi posati sul naso a punta.

Un sorriso di scuse e via, mi sono fiondata vicino al mio migliore amico che mi aveva riservato il posto dietro di lui, in sesta fila.

Sinceramente non sono una persona organizzata o attenta, almeno per le cose che non mi appassionano, e dato il fatto che il signore che adesso si trova sul palco, posto davanti alla platea, sta facendo un discorso sull'economia aziendale, non ho le forze fisiche di ascoltare per un'altra ora.

Ed è per questo che mi addormento.

⚜️

«Isabelle?», sento scuotermi delicatamente da qualcuno.

Mugugno infastidita, scacciando via la mano del diretto interessato, facendolo sbuffare.

«Senti, bella addormentata, dovrei andare a lezione e se non ti svegli dovrò fare come il principe e baciarti.»

Al sentire quelle parole spalanco gli occhi e mi drizzo in piedi fissando gli occhi scuri e divertiti di quello stupido ragazzo.

«Non t'azzardare.», gli punto un dito contro con sguardo minaccioso.

Mi guarda divertito per poi dirigersi verso l'uscita dell'aula.

«L' incontro è finito da dieci minuti e sei in ritardo per la lezione di lingua francese.», si gira un'ultima volta verso di me «Non so se ti conviene far aspettare la signora Collins dopo il ritardo di prima. Ci vediamo dopo, se mai dovessi sopravvivere.»

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