Liam

"Quindi i batteri sono eucarioti?"
Gemetti sconsolato. "No, Zayn. E' la centesima volta che te lo ripeto!"
Lui sbuffò, passandosi una mano tra i capelli. "Basta, non ce la faccio più."
"Stiamo studiando solo da un'ora. E questi argomenti sono dell'anno scorso!" protestai, guardandolo mentre si gettava sul letto.
"Cavolo, un'ora" sbiascicò chiudendo gli occhi. "E' un record per me."
Alzai gli occhi al cielo e poi li rivolsi di nuovo ai libri sulla scrivania, cercando di ignorare tutti gli altri oggetti accatastati sopra: fumetti, riviste, giochi per pc, cd musicali, cuffie e quant'altro.
Il resto della stanza non era messo meglio: era piccola, dannatamente stretta, i muri incrostati di umidità, l'intonaco sbiadito sul soffitto; c'era appena lo spazio sufficiente per il letto, l'armadio e la minuscola scatoletta che Zayn chiamava "televisore". Come se ciò non bastasse a renderla inospitale, sembrava che Zayn si impegnasse di proposito a mantenerla più disordinata possibile, e il caos sulla scrivania ne era solo una piccola testimonianza.
L'unica cosa che mi impediva di avere un attacco claustrofobico lì e subito, era la finestra sulla parete di fronte, affacciata sulla strada rumorosa.
"Come fai a non essere stanco?"
La voce strascicata del padrone di casa mi fece sospirare.
In realtà ero stanchissimo. L'ambiente in cui mi trovavo non mi offriva certo delle condizioni di studio ottimali, anzi potevo dire che fosse una delle cause dell'emicrania che ora mi divorava le tempie.
Ma era la presenza di Zayn, il fatto di essere chiuso lì con lui, il motivo principale della mia spossatezza.
L'ansia che mi nasceva nel petto ad ogni suo sguardo, il cuore che sobbalzava per ogni accenno di sorriso, la pelle d'oca scatenatami dal suono della sua voce, mi stavano distruggendo psicologicamente e fisicamente.
Quando ero entrato in quella casa non pensavo che sarebbe stato così difficile stare in sua compagnia. Ma a quanto pare non mi conoscevo abbastanza.
"Di solito studio molto di più" mormorai in risposta, tenendo gli occhi incollati al libro.
"Si vede che non hai niente di meglio da fare."
"Invece tu si, a quanto pare" borbottai a mezza voce.
Non so come, lui riuscì a sentirmi.
"Fa bene divertirsi alla nostra età, Payne" commentò freddamente, lanciandomi uno sguardo di commiserazione. "Ma tu sei uno sfigato, che te lo dico a fare."
Almeno io non mi sono fatto bocciare pensai, senza però osare aprir bocca.
Le reazioni di Zayn non erano mai delle migliori, quando veniva smentito. Che poi nei miei confronti non lo fossero anche quando stavo zitto, era un altro conto.
Infatti "Sai Liam" riprese, con quel suo tono di superiorità. "Sei troppo serio, ecco perché non mi piaci."
Lo ignorai, scuotendo la testa. Avevo ricevuto insulti ben peggiori di quello.
Ma lui continuò ad infierire. "Sul serio, quand'è stata l'ultima volta che ti sei preso una bella sbronza? O che ti sei fatto una sana scopata?"
Arrossii violentemente e chiusi il libro con uno scatto.
"Solo perché non vado a dire in giro quello che faccio" balbettai, inventando tutto di sana pianta. "non vuol dire che non sappia divertirmi."
Il sorriso sul volto di Zayn si allargò fino a diventare un ghigno, i suoi occhi di cioccolato si assottigliarono nell'osservarmi interessati.
"Davvero?" si sollevò appena, mi invitò con lo sguardo a sedermi sul letto.
E per quanto la mia mente mi urlasse di non farlo, il corpo obbedì come guidato da fili invisibili.
"Allora..." prese ad armeggiare con il cassetto del comodino.
La sua voce mi fece rabbrividire. Avrei giurato che ci fosse qualcosa di diverso ora nel suo tono, un misto di malsana curiosità e subdola malizia.
"...ti va di fare qualcosa di divertente, ora?"
Prima che potessi anche solo aprire bocca, un preservativo mi finì dritto in mano.
Per poco non soffocai con la mia stessa saliva.
Con il cuore impazzito e il respiro corto, trovai il coraggio di guardare Zayn negli occhi.
Mi fissava con aria innocente, soddisfatto dalla mia reazione scioccata.
"C-che stai dicendo? balbettai, lanciando la bustina sul copriletto con mani tremanti.
"Ti sto chiedendo se vuoi scopare, Liam. Non è difficile da capire."
Lo guardai mentre si stiracchiava sul materasso, la schiena inarcata, la maglia sollevata a mostrare il tatuaggio sopra il bacino e l'ombelico, con la sottile striscia di peluria che finiva oltre l'elastico dei boxer.
Deglutii. 
"Ma dici sul serio?"
Sorrise."Perché non dovrei?"
Un brivido mi attraversò la schiena. Distolsi velocemente lo sguardo dal suo corpo languidamente disteso accanto a me.
Il ragazzo che un tempo avevo amato, quello che era diventato ormai la mia ossessione, mi stava proponendo di fare sesso con lui.
Era troppo assurdo per essere vero.
Dovevo trovarmi in un sogno. O in un incubo...
Eppure lui era lì, stupendo come sempre, con le gambe aperte e il sorrisino ammiccante, a divorarmi con gli occhi, esaltato dalla nuova sfida che si era proposto di superare.
E il mio corpo mi urlava di cedere, di lasciarmi andare, di prendere quello che aveva da offrirmi finché ne avevo l'occasione.
Ma la ragione ebbe la meglio per fortuna -o sfortuna-.
Così "Non dire cazzate" sospirai, sperando di assumere un tono dignitoso.
"E tu non dirmi che non ti piaccio, Payne" mise su un finto broncio, che anziché farlo apparire adorabile, lo rese ancora più diabolico.
Sentii le guance andarmi in fiamme, senza riuscire ad ignorare la lotta che quelle parole avevano aperto nella mia testa.
"Ma tu non stavi con Louis?" sbottai infine, come ultima estrema difesa.
Mi resi conto un secondo troppo tardi di essermi appena tradito da solo.
Zayn si sollevò, mettendosi seduto accanto a me, gli occhi luccicanti d'interesse.
"E tu come lo sai?"
Se prima trovare la forza di rispondere era stato difficile, adesso sembrava un'impresa disperata.
Avevo appena ammesso, per non dicendolo, di essere a conoscenza del video.
Pur sospettando che il suo interesse per me dipendesse proprio da quello, non ero riuscito ad evitare la sua trappola.
Zayn Malik era troppo furbo, ed io ero ancora troppo attratto da lui per riuscire a difendermi.
Decisi che alla fine, tanto valeva dire la verità.
Così "Ho visto quel video" sussurrai, aspettando che mi saltasse addosso da un momento all'altro.
Invece lui si limitò ad annuire. "Lo sapevo. Sei l'unico amico di Styles, a chi avrebbe potuto farlo vedere se non a te?"
Respirai profondamente, a disagio.
Mi preparai a subire la sfuriata con cui mi avrebbe costretto a rivelargli se ne avevo ancora una copia.
Ma lui si distese di nuovo sul letto, con le braccia incrociate sul petto e "Quindi mi hai visto mentre lo succhiavo a Lou?" chiese divertito.
Se fosse stato possibile, sarei arrossito ancora di più.
Lo guardai, senza riuscire a trattenere il tono di scuse nella mia voce.
"Veramente l'ho fermato prima." 
Zayn scoppiò a ridere. "Cazzo Payne, sei patetico. Hai un porno amatoriale tra le mani e non lo guardi nemmeno? Che spreco."
"Avevo" sottolineai con veemenza. Speravo mi credesse.
Ma lui continuò con i suoi discorsi di scherno.
"Quindi, solo da quel poco che hai visto, hai dedotto che io e Lou stiamo insieme?" 
Scrollai le spalle. "Beh... quando due persone sono in quella situazione, è la prima cosa che ti viene da pensare ecco..."
Lui sorrise del mio imbarazzo, si sollevò di nuovo.
"Liam, se fai un pompino a qualcuno" mi mise una mano sulla spalla. "Non vuol dire per forza che state insieme."
Feci una smorfia mentre tutte le mie percezioni si concentravano su quell'unica parte del corpo a contatto con le sue dita.
"Ti sarebbe piaciuto, vero?"
Il sussurro di Zayn fu così vicino che mi fece sobbalzare.
Mi voltai di scatto, il suo naso si ritrovò a sfiorare il mio.
"Cosa?" feci per allontanarmi, ma la sua stretta sulla spalla me lo impedì.
"Essere al posto di Lou" sorrise con adorabile malignità. "Sono piuttosto bravo con la lingua, sai."
Le sue dita scivolarono con lentezza lungo il mio collo.
"Scommetto che non ti hanno mai fatto un pompino come si deve."
La sua mano scese lungo il mio petto, accompagnata dalla melodia soffice e setosa della sua voce.
"Io potrei farlo, se vuoi."
Sentii che ormai le sue dita erano arrivate all'inguine. Allora reagii di scatto, bloccandogli il polso.
"Smettila" ansimai, il respiro mozzato, il corpo sudato scosso dai brividi.
Non potevo farmi prendere in giro in quel modo. Non potevo cedere così facilmente.
Oppure sì?
Zayn si liberò dalla mia morsa e scoppiò a ridere.
Fu una risata fredda, di scherno; era convinto di avere già la vittoria in tasca.
E, in fondo, non aveva ragione?
"La smetterò" cantilenò alzandosi. "quando tu mi dirai di no sul serio."
E poi, con mio grande sgomento, mi s'inginocchiò davanti e mi spalancò con forza le gambe.
Gemetti frustrato.
Tutto questo era già accaduto nei miei sogni più sporchi, ma mai avrei pensato di potermi ritrovare davvero in una situazione così.
"Z-Zayn.." lo supplicai, martoriato dall'indecisione, corroso dalla lotta tra ragione ed istinto.
Lui si infilò tra le mie gambe, poggiando i gomiti sulle mie cosce.
Scosse la testa, divertito. "Non mi sembra di aver sentito nessun no." 

yrralWhere stories live. Discover now