Liam
"Quindi, hum... gli spettri di emissione sono..."
Harry si bloccò di nuovo, aggrottò la fronte cercando di ricordare, diede una sbirciata disperata al libro. Io glielo chiusi con disappunto e lui mi guardò male.
"Non mi ricordo, cazzo" ammise alla fine, sbuffando.
Io alzai gli occhi al cielo. "Non importa. Riprenderemo domani."
Ma lui riaprì il libro, piccato. " Il mio test è domani, Payne. Devi aiutarmi!"
"Vorrei sapere perché ti riduci sempre a ripassare l'ultimo giorno."
"Perché so che il mio amichetto del cuore è sempre pronto a darmi una mano, ovviamente!"
Io sbuffai, ripresi a leggere gli appunti. "Non so chi me lo fa fare..."
"Nemmeno io lo so, ma devo dire che è una gran bella fortuna per me."
"Mi sento sfruttato."
"Per un paio di ripetizioni? Esagerato!" sfogliò velocemente le pagine "Dovresti vedere cosa ti aspetta domani."
Inarcai un sopracciglio, inquieto. "Illuminami."
"Dobbiamo uscire per i regali di Natale."
Scossi la testa, sconsolato. Con tutte le preoccupazioni che mi assillavano in quel periodo, i regali erano senza dubbio l'ultimo dei miei problemi; anzi, avevo addirittura dimenticato che tra due giorni sarebbero iniziate le vacanze.
"Che palle" sbottai. "non puoi comprarli da solo?"
"Certo che no. Ho bisogno di consigli."
"Consigli?" protestai " Che consigli potrei darti? Non so cosa piace a Lou, né tantomeno alle tue cugine e..."
"Qualche idea ti verrà! Intanto inizia a pensare cosa vorresti tu."
"Eh?"gli strappai il libro dalle mani, irritato. "Vuoi che mi scelga il regalo?"
Lui annuì. "Hai gusti troppo difficili per me, Payne. Così risparmierò tempo."
"Grazie tante."
"...e poi dovremmo trovare qualcosa anche per Niall" sospirò lui, ignorando il mio sguardo offeso.
"Sì e magari glielo lasceremo davanti alla porta della stanza."
Un silenzio improvviso cadde tra noi.
Ero sicuro che entrambi ci stessimo chiedendo la stessa cosa. Quando Niall si sarebbe deciso ad uscire dal suo isolamento? E cosa sarebbe successo dopo? Sarebbe tornato ad essere nostro amico come se niente fosse? Era stato difficile conquistare la sua fiducia, tentare di trarlo in salvo dall'intricato groviglio di dolore in cui era intrappolato, ed era possibile che quella settimana lontano da noi l'avesse convinto a rigettarsi tra i rovi, a nascondersi di nuovo nella nebbia.
Ma la domanda che più mi assillava, quella che più temevo, riguardava me.
Cosa avrei fatto io? Cosa gli avrei detto per rassicurarlo, quando il primo ad essere insicuro ero io? Come avrei potuto tornare ad essere suo amico, dopo ciò che avevo provato baciandolo?Harry parve leggermi nel pensiero.
"Si sistemerà tutto. So che lui non si arrenderà" affermò deciso. "Ma ha bisogno di noi. Di tutti e due."
Io distolsi lo sguardo, a disagio. "Cosa devo fare con lui?"
Lui sbuffò, si alzò dal letto e prese a girovagare per la stanza.
"Perché lo chiedi a me, cazzo?! Sei tu che l'hai baciato."
"Ma come..." iniziai, quasi piagnucolando, ma lui mi interruppe con gesto secco della mano. "Lui ti piace?"
Per poco non mi strozzai con la saliva. "Che? No! Cioè... non lo so."
"Beh vedi di capirlo in fretta allora. Perché Niall non è come Zayn, con lui non puoi giocarci e basta."
Mi sentii punto nell'orgoglio da quelle parole: non avrei mai potuto pensare di usare Niall per il mio piacere, come Zayn aveva fatto fino a quel momento con me.
Così mi alzai e "E' questo il punto" sbottai, irrequieto. "Io non voglio deluderlo."
"Ma illuderlo sarebbe mille volte peggio" Harry si sedette di nuovo, scuro in volto. "Se c'è ancora qualcosa tra te e Zayn, lascia perdere Niall. E' meglio."
"Ma lui ha più bisogno di me."
Il riccio alzò gli occhi al cielo. "Ed ecco che ritorna Payne, il difensore degli oppressi!" esclamò esasperato. "Vuoi smetterla per un attimo di pensare agli altri e domandarti per una volta cosa vuoi tu? Finiscila con la gentilezza, la generosità e cazzate varie! Devi essere egoista Liam, perché agli altri alla fine, non importa un emerito cazzo di te!"Rimasi in silenzio, assorbendo come una spugna quell'improvvisa sfuriata. Sapevo che aveva ragione. Per questo evitai di guardarlo negli occhi, quando riprese a parlare ancora più scocciato. "So che non lo vuoi ammettere, ma alla fine la questione è questa: o Niall o Zayn. E ti tocca decidere, che ti piaccia o no."
Mi buttai sul letto con la testa tra le mani. "E se non scegliessi nessuno?"
"Saresti il solito idiota che si sacrifica per gli altri" sbuffò, prima di immergere di nuovo la testa nel libro.
"Lo stesso idiota che si sacrifica per te."
Harry aprì la bocca per ribattere, ma un urlo dal piano di sotto lo fece sobbalzare.
"LIAM!"
La voce acuta di mia madre sembrò far vibrare le pareti della stanza.
La ignorai, mentre Harry alzava gli occhi al cielo e "rompipalle" mormorava.
Ma un altro grido irato ci raggiunse meno di tre secondi dopo.
"Liam! SCENDI SUBITO!"
Sbuffai, alzandomi ed Harry sorrise. "Buona fortuna, Payne. E' stato bello conoscerti."
Gli feci una smorfia, prima di uscire e fiondarmi giù per le scale.
"Si può sapere che vuoi?" gridai contro la donna, prima che le parole mi si bloccassero in gola per la sorpresa.
Ai piedi delle scale, accanto a mia madre, appoggiata allo stipite della porta con le braccia incrociate, c'era Niall.
I miei occhi incontrarono i suoi per un millesimo di secondo, il tempo necessario per permettere al mio viso di aprirsi in un sorriso e al suo di arrossire; poi le sue iridi azzurre sfuggirono al contatto, concentrandosi sulle mani che teneva incrociate, come in preghiera.
Ciò che mia madre disse poco dopo non contribuì a migliorare la situazione.
"Voglio che la smetti di invitare ragazzi in casa mia!" sbottò, lanciando un'occhiata di fuoco al biondo.
Niall parve rimpicciolire. "Veramente io..." balbettò fiocamente, guardò la porta d'ingresso e poi me, indeciso.
Sentii il bisogno fisico di confortarlo. Così, senza parlare, sotto gli occhi disgustati di mia madre, lo abbracciai.