Liam
"Sei tornato a casa, sul serio?" mi rivolsi esasperato alla voce all'altro capo del telefono, mentre seguivo Niall su per le scale.
"Avevo un impegno urgente" fece Harry sbrigativo.
Sbuffai, perché ormai mi riusciva facile capire quando mi raccontava una cazzata.
Niall si voltò verso di me, lo sguardo curioso e ansioso. Lui sperava che Harry tornasse, ma sapevo che le possibilità erano remote.
Liquidai la sua occhiata con un cenno gentile della mano, poi "Spero che almeno ti degnerai di dirci qual è quest'impegno" grugnii all'altro.
Anche se non potevo vederlo, immaginai che Harry alzasse gli occhi al cielo.
"Sì, ve lo dirò. Ma non adesso. Salutami il biondo."
Riattaccò prima che avessi il temo di prendere un altro respiro.
"Fammi indovinare" Niall aprì la porta della sua camera. "Harry ci ha mollato?"
"Vedo che inizi a capire con chi abbiamo a che fare."
Poi sollevai lo sguardo ed ogni altro mio pensiero venne spazzato via.
La stanza era piccola, più di quella di Zayn, ma anche tremendamente ordinata. E sarebbe apparsa completamente normale, se non fosse stato per l'assurda, enorme, abominevole quantità di fogli delle più diverse dimensioni, che tappezzavano il muro sopra la scrivania.
La carta era stata solcata con violenza da matita, carboncino o penna, a formare quelli che a primo impatto non mi sembrarono altro che scarabocchi.
Sbattei un attimo le palpebre, confuso da quell'intreccio intricato, mi avvicinai appena... e allora li vidi.
Erano disegni.
Disegni di stanze chiuse, opprimenti. Disegni di piante o fiori, c'erano foglie ovunque. Disegni di strade, di macchine, di cose banali.
Bellissimi."Li hai fatti tu?" sfiorai con un dito il più vicino.
"No" soffiò Niall, a disagio. "Io ho fatto le foto."
Lo guardai, senza capire, e lui mi indicò la parete opposta.
Se possibile, rimasi ancora più scioccato.
Perché le foto, disposte ad incorniciare il suo letto, lasciavano a malapena intravedere il muro sottostante. Erano più di un centinaio, ritraevano ciò che era stato ripreso fedelmente nei disegni, solo con colori più intensi.
"Lo so, è strano se non ci sei abituato" si affrettò a dire il biondo, imbarazzato. "Ma era il nostro passatempo."
"Vostro?"
"Mio e di Zayn" si sedette sul letto, congiunse le mani in grembo. "Sono fissato con la fotografia fin da piccolo. Zayn si divertiva disegnare ciò che fotografavo."
Guardai di nuovo i disegni grigi, sembravano quasi pochi in confronto alle foto.
"Li ha fatti lui? Sul serio?"
Niall annuì. "Ma non ha più abbastanza tempo per ricopiarle tutte" afferrò un foglio dal suo comodino. "E' fermo su questo da quasi due anni. Peccato, proprio ora che io iniziavo a migliorare."
Mi tese il foglio, sorridendo timidamente.
Forse era consapevole di quanto fosse esaltante per me scoprire quel lato nascosto di Zayn, forse il suo intento era proprio quello di farmi conoscere il suo Zayn, quello dolce, protettivo.
Ma io non ero pronto ad accettarlo.
Lo avevo amato per tanto tempo, nonostante l'arroganza, la scontrosità, la cattiveria con cui mi trattava, e sapere che oltre tutto questo si nascondeva qualcosa di così profondo e sensibile, mi faceva soffrire.
Ero convinto che non avrebbe mai dedicato a me ciò che c'era di buono in lui.
Eppure non potei fare a meno di restare affascinato dall'enormità di emozioni e ricordi che quella stanza conteneva.
Mi rigirai il foglio tra le mani.
Era l'abbozzo di un giardino.
Ricercai la foto a cui si ispirava. Sembrava una delle più vecchie, ritraeva uno squarcio del loro giardino in un giorno di pioggia, l'angolazione faceva quasi sembrare che le nuvole fossero pronte ad inghiottire il mondo intero.
Davvero non avrei saputo dire quale dei due ritratti fosse più bello."Pensi che sia da pazzi, vero?"
La voce di Niall si spezzò alla fine, quasi come fosse in procinto di piangere.
Mi sedetti accanto a lui. "Penso che sia una cosa stupenda. Ed anche se tutto questo è un po' soffocante" indicai l'immensità di immagini che ci avvolgeva. "Credo che potrei abituarmi."
Niall sorrise, poi tornò a fissarsi le mani.
"Comunque, visto che Harry non c'è... se ti annoi, puoi anche andare. Non mi offendo."
"Smettila di fare lo stupido, Nialler" alzai gli occhi al cielo, gli sorrisi dolcemente. "non abbiamo bisogno di Harry per stare insieme."
Vidi il suo volto illuminarsi, mentre gli lanciavo il disegno in grembo e mi mettevo ad analizzare la raccolta di dvd lì accanto.
Non mi accorsi di come i suoi occhi si oscurassero, alla vista di quel foglio, di come il suo corpo tremasse, di come le sue dita si stringessero attorno alla carta, quasi a volerla strappare.