65. "Non lo sapevo."

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Harry

La strada era sfocata, mentre Louis guidava lungo la via di ritorno. All'inizio, era tutta terra vuota, deserta. Era secca, senza vita. Mi ricordò il cuore nel mio petto. Poi, gli alberi iniziarono a moltiplicarsi. Il verde mi ricordò il modo in cui lei descriveva i miei occhi quando la guardavano. Il vento soffiava, quasi facendo oscillare la macchina,e desideravo fosse abbastanza forte da farci girare, pe spingerci nella direzione opposta e andarla a prendere. L'avevo supplicata piangendo di venire con me. Di non farmene andare, perchè qualcosa dentro di me era scattato e non sapevo come rimetterlo insieme.

Sentivo le palpebre pesanti, come tutto il resto, mentre si spostava verso il vuoto, scuro cielo. Era una notte senza stelle, ma ogni volta che sbattevo le palpebre giuravo di vedere una singola stella, che brillava più della luna stessa, e non potevo fare a meno di pensare; oh, eccoti, Autumn. Era come se mi stesse seguendo, assicurandosi che tornassimo a casa sani e salvi. E volevo allungare la mano oltre il finestrino e semplicemente raggiungerla e stringerla. Mi avrebbe bruciato la mano? Sarebbe stata troppo luminosa, mi avrebbe accecato? Sarebbe andata in frantumi sotto il mio tocco e sarebbe rinata? Importava davvero?

"Dio. Non riesco a credere che non ci sarà più." sussurrò Louis,e non sapevo se aveva intenzione che lo sentissi, ma fece male e dovetti chiudere gli occhi per trattenermi. Una lacrima scivolò lungo la guancia sudicia e la spazzai via, mantenendo il mio sguardo su quella stella che pensavo di riuscire a vedere, e ogni volta che scompariva dietro un albero o una nuvola, sembrava di star perdendo Autumn, ancora e ancora.

"Louis." sibilò Zayn, con un sospiro stanco.

"Giusto. Io solo- continuo a pensare a quel raid a cui andammo insieme, ricordi, Harry? Quando sono stato un cazzone e tu ti sei ferito, e lei era incazzata con me." rise Louis, senza fiato, e non potei fare a meno di sorridere anch'io. Riuscivo ancora a sentire le sue mani vagare sul mio corpo, suturando ogni taglio, curando ogni ferita. Riuscivo ancora a sentire la sua voce, che mi faceva domande per controllare un'eventuale commozione cerebrale, sembrando ferma e potente, ma allo stesso tempo tenera come si permetteva di essere. Riuscivo ancora a sentire il suo profumo, che somigliava un sacco alla stagione di cui portava il nome. Riuscivo a ricordare tutto e quando chiudevo gli occhi, ero di nuovo lì; nel mio letto, con lei sopra di me, come a distruggere il mondo che si permetteva ad avvicinarmisi. E poteva. Era capave di porre fine a mondi e iniziarne di altri. Ero certo, se avesse voluto, ci avrebbe amati fino all'oblio.

"Litigavi perchè non la volevi a quel tempo, giusto? Perchè questo qua era troppo testardo da ammettere i suoi sentimenti nei suoi confronti." Zayn mi diede una pacca sulla spalla. Apprezzai il suo tentativo, davvero, ma non volevo che nulla mi portasse via da lei. Non ancora, comunque.

"Non provavo qualcosa nei suoi confronti allora, non penso. Non lo sapevo." sussurrai, la voce stridula, le vie aeree si chiusero con sforzo per trattenere i singhiozzi che cercavano disperati di uscire.

"Stai bene? Ci siamo quasi." Louis poggiò una mano sul mio braccio, stringendolo per incoraggiarmi, con lo sguardo ancora sulla strada. Annuii, gli occhi chiusi da cui scivolarono un paio di lacrime. E se le avevano viste, gli fui grato che non mi dissero nulla. Avevo la sensazione che sarebbe successo abbastanza spesso, ora che se ne era andata. Dio. Non potevo credere se ne fosse andata.

"Non sapevo che sarebbe successo tutto questo. Non sapevo che l'avrei amata così tanto. Diamine, non sapevo neppure fossi capace di amare qualcuno così tanto. Ma l'ho fatto. Lo faccio. È stata la cosa più sopraffacente che mi sia capitato. Noi- noi eravamo sempre un faccia a faccia. Litigavamo sempre per questioni che non importavano neppure. Sempre ad urlarci, come fosse l'unico modo per far sì che l'altro ci sentisse. E un giorno mi sono svegliato e ho sentito che, cazzo, mi ero innamorato di lei. Era difficile su molti fronti, ma non questo. Amarla è stato così- così fottutamente facile. E niente è mai più stato semplice. Non lo sapevo. Non avevo modo di saperlo."

Mi voltai di lato, allontanando lo sguardo di pietà di Louis e quello indifeso di Zayn. Sentendo il dolore diffondersi lungo la schiena, che aveva trascinato fin troppo per non essersi rotta. La stella era ancora in cielo e, quando abbassai le palpebre pesanti, era anche lì. Quindi non li riaprii. Semplicemente permisi all'oscurità di inghiottirmi e seguii la sua luce. Lei era lì. Lei era sempre lì. E immaginavo che forse l'oscurità non sarebbe stata tanto male dopotutto.

Rupture [h.s. - italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora