Harry
Una mano era sulla mia schiena. Mi stringeva. Mi toccava. Mi lasciava andare. Le voci impregnavano le mie orecchie, al punto tale da non riuscire a distinguere niente. Il tempo era soleggiato nonostrante fossimo a metà inverno. Le rose erano sparpagliate tra la folla che si era radunata per noi. Per lei. Per la nostra bambina. Per me.
Ero completamente consapevole di tutto quello che mi circondava. Presente. Soddisfatto, coinvolto e senza paura. Come se volessi che il mondo osasse toccarmi, osasse avvicinarmisi. Avevo questa certezzà che ce l'avrei fatta. Che tutto sarebbe andato bene. Perchè, a prescindere di quanto potessero andare male le cose, nonostante la paura evidente che era tutta un'illusione e mi sarei svegliato un giorno in un letto vuoto e un mondo ancora sul punto di finire, non mi importava. Perchè lei stava camminando lungo la navata, con un bellissimo abito bianco e la nostra bambina di 6 mesi tra le braccia, e tutto andava fottutamente bene.
Come era scritto in tutti i libri e come avevano promesso tutti i saggi, il mio cuore balzò. Pensavo che avrebbe attraversato le costole per avere maggior accesso nel mio petto, per avere più spazio, perchè doveva trovarsi a suo agio, al caldo e al sicuro. Sarebbe sempre stato al sicuro lì dentro. L'avrei sempre stretto con forza.
Le lacrime mi riempirono gli occhi e quasi non riuscii a vederla, mentre porgeva nostra figlia a Liam e si fermava davanti a me, facendomi provare quella sensazione di amore a prima vista. Le sue guance erano rosse come le ciliegie che mia madre solitamente coltivava nel nostro giardino. Le sue labbra avevano una leggera sfumatura rosa, sfumata ai contorni. Sospettavo fosse il freddo, ma provavo una sensazione davvero troppo calda dentro per notarlo. I suoi occhi avevano tutte le sfumature di marrone in essi. Cerchiati da un verde vibrante. E mi ricordarono ogni chiacchierata che avevamo avuto sull'erba, sul terreno intatto, tra gli alberi e le rose in fioritura, sentendomi invincibile per un paio di minuti. Eravamo sopravvissuti alla fine del mondo, di cos'altro dovevamo aver davvero paura?
Mi raddrizzai, riuscendo a malapena a mantenere l'equilibrio, appena Louis mi prese le stampelle, rimanendomi abbastanza vicino da prendermi se ne avessi avuto bisogno. Ma lei sorrise, gentilmente, calorosamente. Come se avessi potuto cadere e portarla con me, rovinando tutto, e a lei non sarebbe importanto nulla.
"Ti prendo io." mimò. E volevo piangere perchè mi sarebbero dovute far male le gambe e avrei dovuto percepire la schiena come spezzata a metà, invece mi tremavano le mani spietatamente nelle sue ma il dolore era bloccato fuori dall'amore travolgente. La gratitudine. Il senso di genuinità che provavo, guardando lei e la nostra bambina.
L'avevamo creata noi. Avevamo portato al mondo questa bellissima e inocente bambina, e stava sopravvivendo. Stava aiutando anche noi a sopravvivere. Tutte quelle notti cariche di dolore. Tutti quei giorni di sconforto, frustrazione e rabbia repressa. Lei ci faceva un piccolo sorriso o qualche verso che davvero non significano nulla, ma che ci faceva rimanere stupiti. Perchè wow, lei era nostra e a lei non importava se non la stringevo tra le braccia troppo a lungo perchè avevo ancora i nervi tesi, che sua madre doveva lavorare per la maggior parte del giorno per compensare entrambe le ore, che Niall aveva un senso dell'humor di merda nonostante ridesse per tutto, che Raine era un po' troppo aggressiva e rumorosa a volte. A lei non importavano i difetti, gli errori, il passato e i traumi. A lei interessavano gli abbracci e i cuori teneri, che era davvero tutto quello che dovevamo offrirle.
E sì. Sapevo che mi avrebbe preso. L'aveva sempre fatto.
"Va bene, possiamo iniziare?" domandò Rick, guardandoci. Zayn disse qualcosa riguardo a Rick che faceva tutto, facendo scoppiare tutti a ridere, incluso Rick.
Rick iniziò un discorso sull'amore e la speranza e, se fossi riuscito a spostare lo sguardo da lei, avrei visto il suo sguardo su sua moglie. Mi chiedevo se da ora e trentani l'avrei ancora guardata così, come se fosse rappresentasse il concetto di amore stesso. Perchè se tutte le cose buone al mondo fossero persone, sarebbero emerse dentro di lei. Solo lei.
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Rupture [h.s. - italian translation]
Hayran KurguRottura: [sostantivo] una separazione in parti o all'interno di una parte, uno scisma. In un mondo di distruzione, rivolte e divisioni, lei fu preparata per uccidere, tutti, nessuno escluso. Poi arrivò lui e le ricordò cosa fossero i sentimenti. Men...