Harry
Louis rimase la maggior parte del tempo tranquillo, ogni tanto mi guardava, ridendo, prima di guardare di nuovo fuori dal finestrino. Era abbastanza irritante, ma era meglio di lui che parlava, Dio sapeva che poteva essere all'infinito. Focalizzai la mia attenzione sulla strada davanti, nel tentativo disperato di non pensare a quei colorati, luminosi occhi che offuscavano la mia mente. Era strano come qualcuno che doveva farmi provare così poco, mi facesse sentire così tanto.
Non ero uno che si innamorava facilmente.
In realtà, non ero uno che si innamorava, punto.
Non sapevo neppure se questo potesse essere anche considerato innamoramento.
Semplicemente mi piaceva averla intorno.
Mi piaceva vederla trattenersi prima di dire troppo, o prima di rivelare troppo le sue emozioni.
Mi piaceva quanto sembrava spesso irritata.
Mi piaceva quanto fosse contenta con Raine.
Mi piaceva il suo riserbo, quasi quanto mi piaceva la sua onestà.
Non la capivo, neppure ci andavo vicino, e mi piaceva questo.
Mi intrigava e, più la conoscevo, più misteriosa diventava.
E volevo sempre conoscere di più.
"Stai pensando di nuovo a lei, non è vero?" il volto di Louis fu improvvisamente a pochi centimetri di distanza dal mio, mentre io guidavo la macchina sull'estrema destra, quasi facendoci scontrare nei boschi, prima di riprendere il controllo.
"Gesù, Louis, siediti cazzo, ci farai uccidere!" lui ritornò al suo posto, mantenendosi alla portiera con gli occhi spalancati dal terrore.
"Porca puttana, la mia vita mi è sfrecciata davanti agli occhi." disse, le mani che si spostavano lungo il suo corpo per assicurarsi che tutto fosse dove doveva essere.
"Ti sta bene, ficcanaso, melodrammatico, irritante figlio di puttana." sibilai in risposta.
"Wow, qualcuno si è svegliato dalla parte sbagliata del letto oggi."
"No, in realtà qualcuno non ha proprio dormito oggi, o ieri, o probabilmente domani."
"Pensi troppo a lungo la tua ragazza, huh? O fate gli sporcaccioni tutta la notte?" sollevò le sopracciglia, sedendosi in modo tale da avere la schiena contro la portiera. Colpii il freno improvvisamente, facendolo cadere di lato e colpire la testa contro il parabrezza.
"Porca puttana, Harry, fa male."
"Che peccato che sei ancora cosciente." lui sbuffò, sedendosi in modo adeguato sul sedile e mettendosi la cintura, prima di guardarmi di nuovo.
"Okay, scherzi a parte, cosa c'è che non va in te?"
"Eccoci di nuovo," alzai gli occhi al cielo, non volendo altro che concludere questo viaggio e tornare a casa, il più lontano umanamente possibile l'uno dall'altro.
"No, Harry, davvero, odio dirlo ma ti stai rammollendo."
"Come cazzo fai a sapere che mi sto rammollendo?"
"Beh, per prima cosa, non l'hai uccisa."
"Io non uccido senza motivo, Louis."
"Sì, ma non ci fermi dall'uccidere i nostri nemici più ricercati."
"Possiamo usarla."
"No, non possiamo. Tu ed io sappiamo che lei non dirà mai niente. Lei vuole questo, Harry, quindi cosa diavolo ci ferma dal dare a questa ragazza il suo desiderio di morte?"
"Quindi uccidiamo tutti quelli che vogliono morire? Andiamo, Louis, è una cazzata. Nessuno di noi vuole davvero essere qui,diavolo, se avessi avuto la possibilità, me ne sarei andato via tempo fa. Non funziona in quel modo. Tu rimani, finchè non è arrivata la tua ora, e poi te ne andrai."
"E se la sua ora fosse arrivata?"
"Lei è ancora qui, no?"
"Sì, ma se la sua ora fosse arrivata e tu sei quello che le sta intorno. E se fosse destinata a morire ora e sei tu quello a decretare la sua morte?"
"Beh, il destino può andare a quel paese, perchè lei rimarrà."
"Ma perchè?"
"Perchè non ho intenzione di ucciderla, Louis!"
"Perchè no?"
"Perchè lei non ha fatto nulla per farci del male."
"Lei stava per ucciderti e lo farà se tu non la ucciderai per primo."
"No, non lo farà."
"Sì, lo farà, Harry. So che ti piace credere nella bontà delle persone, ma alcune persone semplicemente non la hanno. Alcune persone sono cattive, non sanno niente del bene, quindi non potranno mai avere possibilmente del bene in loro. Fa schifo, ma questa è la vita."
"Lei non è una di quelle persone."
"Sì, giusto. Harry, lei è il fottuto leader di quelle persone. Lei li crea, li cresce ad essere così. Lei vuole trasfromarci in quelle persone."
"Non sai un cazzo di lei, Louis."
"Oh e tu sì? Cosa cazzo c'è che non va in te, Harry? Ti tiene sotto qualche sorta di incantesimo che non riesci a vedere ciò che hai davanti?"
"Basta così, Louis.
"Va' al diavolo, Harry, ma sei troppo accecato per vedere che ti sta usando? Questo potrebbe essere parte del suo piano per ucciderti, poi distruggere tutti noi, e sei troppo frustrato per notarlo!"
"Ho detto basta così!" scoppiai, la mia voce riempì il piccolo spazio nella macchina. Louis mi guardò, volendo sfidarmi, ma non era stupido abbastanza da farlo davvero. Si riaccomodò sul suo sedile, sbuffando e incrociando le braccia al petto.
Il resto della guida fu silenzioso. Louis non mi disse più una parola e io ero troppo consumato dai miei pensieri contrastanti da notare qualcosa al di fuori della mia testa. Odiavo quanto in basso pensava di lei. Odiavo quanto ignorante e testardo sentiva di dover essere. Ma, maggiormente, odiavo quanta urgenza provavo a difenderla, anche quando mi aveva quasi dato nessuna ragione per farlo.
Una volta raggiunti i magazzini, nascosi la macchina dietro la fila di alberi, prendendo la pistola in mano, mettendo lo zaino in spalla, prima di mettere il coltello negli stivali. Aprii la portiera, aspettandomi che Louis mi seguisse, ma non lo fece.
"Non vieni?" chiesi, ricevendo una semplice scrollata di spalle, mentre i suoi occhi guardavano ovunque tranne che i miei.
"Bene, resta qui." detto ciò, mi incamminai nei magazzini, che era controllato da almeno quattro guardie.
Questi magazzini appartenevano ai burocratici, dove tenevano nascoste tutte le loro provviste. Avevano un edificio per ogni categoria di beni; dal cibo, alle bevande, alle sigarette, ai libri, a tutti i tipi di medicinali. Aspettai che la guardia davanti la porta camminasse via, prima di entrare silenziosamente. Dentro c'erano altri due uomini, mentre io prendendo le cose sulla lista di Rick. Fui attento con i medicinali nelle bottiglie di vetro, mentre le mettevo nello zaino, insieme a tutte le bende che riuscivo a prendere.
"Mettila giù, girati lentamente e non pensare nemmeno a scappare o morirai."
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Rupture [h.s. - italian translation]
Hayran KurguRottura: [sostantivo] una separazione in parti o all'interno di una parte, uno scisma. In un mondo di distruzione, rivolte e divisioni, lei fu preparata per uccidere, tutti, nessuno escluso. Poi arrivò lui e le ricordò cosa fossero i sentimenti. Men...