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Alyx's pov

Stranamente mi sveglio molto presto. È il 29 dicembre, solo ora mi rendo conto che l'anno è quasi finito.
Guardo l'orario sull'orologio sul mio comodino. Sono le 6:07.

Mi alzo e vado a lavarmi.

Decido di andare a correre,ho bisogno di un po' di sfogo ed è da tanto che non vado in palestra

Metto un leggins nero,una maglia bianca con sopra una felpa lunga verde militare e le Nike running nere.
Lego i capelli in una coda disordinata,prendo il telefono e le cuffie ed esco di casa.

Cammino per circa un chilometro e poi metto le cuffie ed inizio a correre.

Corro per sentirmi un po' libera,corro per togliermi di dosso tutti i pensieri e per scacciare il mio passato.

L'aria fredda del mattino soffia sul viso e non vedo nessuno, eccetto qualcuno che come me ha deciso di correre.

Corro per un'ora o più e arrivo verso il solito boschetto. Mi fermo poco prima del sentiero per riprendere fiato e guardo la stradina.

Decido di andare a vedere il fiume, così da riposarmi e rilassarmi un po'.

"Ragazzina." Dice una voce roca alle mie spalle e io sento un brivido percorrere la mia schiena.

Mi giro e lo vedo. Fidatevi, è uno spettacolo meraviglioso. Indossa una semplice tuta nera e una felpa grigia ed è sudato.

"Ciao." Cinguetto.

"Cosa ci fai da queste parti a quest'ora?" Mi chiede.

"Non si vede?" Dico indicando i miei vestiti. "Stamattina ho deciso di andare a correre."

"Sembri una tipa sportiva,sai?" Mi dice a sua volta.

"Mhh, va bene. Ad essere sincera oggi avevo bisogno di fuggire un po' dai miei pensieri." Affermo.

"E tu che ci fai da queste parti a quest'ora?" Continuo imitandolo.

"Avevo bisogno di riflettere. Ci sono molto modi per scappare dal proprio passato, ma io preferisco affrontarlo." Dice e colpisce perfettamente il centro.

È incredibile come una persona che non mi conosce minimamente mi conosca così bene.

"Allora non sono l'unica." Sussurro.

"Ad avere un brutto passato? No,non sei l'unica." Mi dice accarezzandomi la guancia dolcemente.

Vorrei tanto sapere il problema del suo passato. Nonostante il mio carattere,ho sempre cercato di aiutare e comprendere  gli altri. Questa è una caratteristica del mio carattere che ho preso da mio padre: l'empatia.

"Ah." Dico solamente.

Mi guarda.

"Vuoi continuare a correre un altro po' ?" Mi chiede sorridendo.

"Uhm,va bene." Dico iniziando a correre.

Inizia a rincorrermi e finiamo per giocare come dei bambini.

Ridiamo,fermandoci.

Appoggio la schiena ad un albero e lui si ferma davanti a me, appoggiando un braccio appena sopra la mia spalla.

Sento il rumore dei nostri respiri affannati, delle foglie che cadono dagli alberi e di una macchina che passa velocemente davanti a noi.

Ci guardiamo negli occhi in silenzio ed io mi perdo in quell'azzurro fantastico.

"Hai fame?" Mi chiede staccandosi.

Guardo l'orario sul telefono e mi rendo conto che è ora di fare colazione.

"Si." Dico sorridendo.

Torniamo indietro di circa cento metri e vediamo il Black Door,il chioschetto dove siamo stati l'altra volta.

Entriamo e ci accomodiamo al tavolino.

Arriva la cameriera,che fa l'occhiolino al moro seduto di fronte a me.

Distolgo lo sguardo.

"Per me un caffè." Dice Shawn "Anche per me." Continuo.

Ci guardiamo per un po' mentre la cameriera se ne va.

"È come una sorella per me." Afferma,guardandomi.

Lo osservo con sguardo dubbioso.

"Sono anni che ci conosciamo, è davvero una brava persona." Continua.

"Chi?" Chiedo, non capendo di chi stia parlando.

"Ruby,la cameriera." Risponde e faccio una mezza smorfia "Dai,non fare così."

"Ci proverò." Ridacchio.

Arrivano i nostri caffè.

"Ruby,lei è Alyx. Alyx,lei è Ruby." Dice Shawn.

"Piacere Alyx!" Dice con tono allegro e lancia uno sguardo a Shawn.

"Piacere mio." Rispondo timidamente.

Restiamo a guardarci un po' in silenzio.

"Ci vediamo." Dice Ruby per poi andare dietro al bancone.

Beviamo il caffè e dopo un po' usciamo dal locale.

"Ti va di venire con me a Malibu?" Chiede tranquillo,cogliendomi di sorpresa.

Lo guardo perplessa. Malibu è in California, dall'altro lato dell' America.

"Quando?" Domando a mia volta e sorride.

"Domani mattina,sto per tre giorni." Dice.

"Non lo so." Dico sincera.

"Mh va bene, ragazzina." Dice.

Camminiamo e dopo circa un quarto d'ora arriviamo al sentiero.

"Fermiamoci qui." Dice con tono quasi supplichevole ed io annuisco.

Ci sediamo  sull'erba e stiamo in silenzio.
Un silenzio assordante.

Vedo che dalla tasca caccia  un pacchetto di sigarette e ne prende una.

"Vuoi?" Mi chiede e faccio cenno di no con la testa.

"Non fumo,o meglio non l'ho mai fatto." Dico.

"Non ne ho mai capito la necessità e il motivo." Continuo guardandolo mentre mette la sigaretta tra le labbra e la accende.

"Mi rilassa. Non fumo spesso, solo quando sono nervoso. " mi dice soffiando fuori un po' di fumo.

"Quindi sei nervoso ora?" Chiedo sorridendo.

Mar❣️

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