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Sono passati cinque giorni. Cinque lunghi giorni senza di lui. Fortunatamente è ricominciata la scuola, che mi tiene abbastanza impegnata.

"Al, sei pronta?"

"Si Noah, arrivo."

Prendo lo zaino e il telefono ed esco dalla mia camera.

"Sbrigati, o farai tardi. E farò tardi anch'io." Mi ammonisce.

"Si scusa, andiamo."

Usciamo di casa e come di routine passiamo sotto casa di Natasha. La guardo mentre si stringe nel suo cappotto e poi entra in macchina. Si sporge verso Noah e gli lascia un bacio veloce.

"Buongiorno." Sorride radiosa

"Buongiorno." Rispondiamo io e mio fratello all'unisono.

Nat mi guarda e noto il suo sguardo incerto. Lei mi capisce, sa perfettamente quanto io stia soffrendo anche se cerco di non farlo notare.

Credo, però, che tutti si siano resi conto che sono un po' con la testa fra le nuvole.
Persino mamma non mi assilla per sapere cosa mi prende.

"Alyx! Mi stai ascoltando?" Mi chiede Natasha.

"Ehm, no, a dir la verità." Ammetto.

"Me ne ero resa conto. Allora, cosa hai deciso? Quale corso extrascolastico farai?"

"Non lo so. Ce ne sono molti." Rispondo.

"Uhm, va bene."

Noah si ferma davanti la scuola ed io subito vado in classe, non voglio stare sempre tra i piedi.

Queste lezioni sono abbastanza interessanti. La chimica, la biologia, l'arte e la matematica hanno il loro perché. Finisco l'ultima lezione, letteratura inglese, ed esco dall'aula.

Inizio ad andare verso l'uscita e mi fermo davanti al mio armadietto per prendere le mie cose. Sento delle voci familiari e mi giro, ma a parte qualche mio compagno non noto nessuno.

Mi volto verso le scale e lo vedo, in tutto il suo splendore. Indossa solo una tuta e una felpa, ma è dannatamente stupendo. Mi guarda per un attimo e mi sento sprofondare. L'ho deluso e non avrei dovuto.

Chiudo l'armadietto e vado velocemente fuori, per poi entrare nell'auto. Resto in silenzio per tutto il tempo, e a malapena saluto Natasha quando esce dall'auto.

"Al, sei tornata!" Mi abbraccia Lily e io ricambio. Profuma di vaniglia, è così dolce.

Per tutto il pomeriggio resto a casa, studiando e sistemando un po' qualcosa. Alla fine ho cambiato i mobili nella stanza, e ho comprato anche due armadi a muro, che occupano interamente i lati lunghi della stanza.

Tempo dopo

Le settimane passano, e io non smetto di pensare a lui. Va tutto bene, ma lui mi manca.

Guardo fuori dal balcone, la pioggia scende copiosa e sbatte contro il vetro. Mi rilasso un po' e poi finisco di studiare. Prendo il telefono e noto una notifica, sarà Natasha.

Cerca sempre di farmi uscire con lei e Noah, ma credo che non sia giusto privarli ogni giorno della loro intimità.

Quando leggo il nome sullo schermo il mio cuore smette di battere per un secondo.

Da Shawn:
Stasera ti passo a prendere, ho bisogno di parlarti. Fammi sapere se ci sei.

Non perdo neanche un secondo e rispondo.

A Shawn:
Si, ci sono. Per le 20:00 sono pronta.

Guardo l'orologio e vedo che sono le 19:10, quindi mi affretto a lavarmi e asciugarmi.

Metto i miei mom jeans neri, un maglioncino beige e le dr Martens. Orecchini,collana e bracciali non possono mancare, così come il mascara, l'eyeliner e il lucidalabbra. Metto il profumo e indosso il mio cappotto.

"Mamma, io esco."

"Dove vai a quest'ora? Domani hai scuola!"

"Mamma..." La guardo e credo non ci sia bisogno di specificare che ho bisogno di uscire ora.

"Oh, va bene, vai. Ma sii prudente."

Scendo e mi fermo davanti al cancello, sotto una tettoia.

Dopo poco lo vedo arrivare nella sua auto. Si ferma davanti a me, così apro la portiera ed entro.

Restiamo in silenzio per un po' mentre lui guida. Si ferma in mezzo ad un bosco e inizia a guardare dritto di fronte a sé.

"Shawn..." Lo richiamo.

"Non cosa cazzo tu mi abbia fatto, Alyx." Si gira e mi fissa.

"Ti giuro che non è come pensi, Shawn. Posso spiegarti tutto."

"Sono passate cinque settimane. Cinque fottutissime settimane. E non c'è stato un solo secondo, neanche un piccolissimo istante, durante il quale io abbia smesso di pensarti." Quasi sorrido dopo aver sentito queste parole, ma decido di restare seria e togliermi il mio peso.

"Shawn, ti devo delle scuse. Per 37 lunghi giorni non ho fatto altro che pensare a te e a ciò che avrei voluto dirti. Ti chiedo scusa perché ho ficcato il naso in cose che non mi riguardavano e non mi riguardano tutt'ora. Ti chiedo scusa perché non mi sono fidata di te, ma soprattutto perché non ho rispettato la tua decisione. E ti chiedo scusa perché avrei dovuto chiamarti già da un po', ma sinceramente non ne ho avuto il coraggio. Come avrei mai potuto spiegarti che sono stata troppo curiosa e stupida da credere a uno come Malcom e che tu mi affascini così tanto da voler sapere tutto di te?" Mi guarda e mi sento più leggera, come se finalmente mi sia potuta liberare. E in effetti è così.

" È stata anche colpa mia. Ti ho trascinata all'improvviso nella mia vita, ma ti ho tenuta nascosta una parte molto importante. E ho finalmente deciso di raccontarti tutto, perché ho capito che ciò che provo per te, Alyx, va molto oltre la rabbia e il rancore." Mi osserva.

Resto in silenzio, nell'attesa che lui inizi a parlare.

Mar❣️

PhilofobiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora