11.

101 6 1
                                    

"Alyx,la prossima settimana non torneremo a Chicago." Dice mia madre e mio padre le poggia una mano sulla gamba.

"In che senso? Perché avete rimandato la partenza? E a quando? Io devo tornare a scuola." Affermo dubbiosa. Non era mai successo che rimandassero la partenza.

"Alyx ci trasferiamo qui." Dice Noah con tono freddo,ma non è arrabbiato.

Resto immobile, incapace di parlare.

Mi dispiace lasciare Chicago, è il luogo dove sono cresciuta. Ma non mi dispiace stare qui, d'altronde c'è la mia famiglia e molti tra i miei amici.

"Oh." Mi lascio sfuggire. "Perché?"

I miei genitori si rilassano non vedendomi arrabbiata e sorridono.

"Ci sono molti progetti qui, l'università che frequenta Noah è molto più vicina a Evanston che a Chicago. Potrai prendere il diploma a Chicago se vuoi e poi verrai qui." Dice mio padre tranquillo.

"Non lo so,ma sinceramente voglio lasciarmi alle spalle parte più brutta del mio passato, quindi preferisco finire l'anno scolastico qua." Affermo sicura,anche se da una parte sono dispiaciuta.

Mio padre ci spiega i vari progetti e noto la luce nei suoi occhi:ha sempre amato il suo lavoro.

Dopo circa un quarto d'ora mi alzo e do la buonanotte a tutti.

Mi strucco, mi metto il pigiama e in due minuti vengo cullata da Morfeo.

-

Vengo svegliata dal mio telefono che squilla. Chi diamine chiama alle 8:40 di mattina?

"Oi" rispondo spontaneamente,senza pensare che potrebbe essere chiunque.

"Sei venuta senza farti sentire eh? Entro mezz'ora scendi sotto casa tua,o giuro che vengo a prenderti e ti butto giù dal letto." Dice Trevor ridendo.

È vero,non ho chiamato nessuno da quando sono arrivata.

"Si,cià." Rispondo e chiudo la chiamata.

Mi alzo e faccio una doccia veloce lavando anche i capelli.

Indosso un maglioncino corto rosa cipria,un jeans skinny nero a vita alta e le vans nere alte.

Mi chiedo perché ne abbia presi un paio platform e uno no,ma nel dubbio metto quelle platform,mi faranno arrivare al metro e settanta.

Liscio i capelli e metto giusto un filo di mascara e un lucidalabbra.

Metto il Woolrich e saluto i mia mamma.

Trevor mi aspetta davanti la sua Porsche nera e corro ad abbracciarlo.

"Mi sei mancato Trev!"

"Anche tu,ma ora mi sento offeso." Mi dice e mette il labbruccio.

Ridiamo insieme ed entro in macchina.

"Dove andiamo?" Chiedo mentre allaccio la cintura.

"Centro commerciale?" Mi chiede ed io annuisco.

Partiamo si ferma sotto casa di Jocelyn.

Entra in macchina anche lei e ci salutiamo.

"Allora che ci dici,Alyx?" Chiede Jocelyn curiosa.

"Nulla di che,voi piuttosto?"

"Oh,qui sono successe molte cose. Ricordi quel ragazzo che viene nella nostra scuola, Mike? Si è trasferito a Chicago, quindi probabilmente lo troverai nella tua scuola tra qualche settimana!" Dice Jo.

"Non credo." Ridacchio. Sono le prime persone alle quali dirò che resto qui.

Trev mi guarda in modo strano.

"Mi trasferisco qui." Dico semplicemente e Jocelyn quasi strilla.

"Come?!"

"Si, papà deve lavorare a dei progetti qui in città e quindi abbiamo deciso di trasferirci." Dico con semplicità.

Gli occhi di Jo si illuminano ed io sorrido guardandola.

"Sono contento per te,Al." Dice Trevor sorridendo.

Il centro commerciale dista circa 15 minuti da casa di Jo, quindi decido di mettere delle canzoni in radio.

Io,Jo e Trevor cantiamo a squarciagola Believer degli Imagine Dragons e mi sento davvero felice: a Chicago non ho molti amici, specialmente perché fino all'anno scorso venivo presa in giro e la mia unica amica lì si è trasferita in Brasile tre mesi fa.

Arriviamo davanti al grande edificio e Trevor parcheggia vicino all'entrata.

Entriamo e decidiamo di entrate da Bershka.

Mi guardo un po' intorno e non vedo nulla di particolare.

Noto lo scaffale con i jeans e decido di prenderne alcuni, perché la maggior parte dei miei sono a Chicago.

Provo un mom jeans nero e uno chiaro strappato ,uno skinny grigio slavato con uno strappo al ginocchio e un jeans culotte blu scuro.

Jocelyn prova dei vestiti e alcuni maglioncini.

"Tieni,prova questi." Dice porgendomi una montagna di vestiti.

"Uhm,ok." Dico incerta.

Entro nel camerino e provo dei maglioni in ciniglia abbastanza corti,due top eleganti e un vestito corto.

"Ma sei fantastica!" Esclama Jo.

"Come sto?" Chiede Trevor con una camicia grigio scuro e dei jeans neri.

"Ma sei proprio bonoo!" Ride Jo.

"Approvo." Rispondo con sincerità: la camicia mette in risalto il suo fisico e il colore gli dona parecchio.

"Jo,sei davvero stupenda con questa tutina addosso, dovresti prenderla!" La guardo e le faccio fare un giro su sé stessa.

La tutina è molto graziosa: è blu notte tutta piena di paillettes. Si intona con i suoi occhi.

Andiamo alla cassa,dove Jo si ferma a guardare orecchini e collanine.

Decido di prendere tutto e prendo anche due cinture e un vestito a salopette bordeaux.

Esco soddisfatta, così come anche Jo e Trevor.

Decidiamo di andare a mangiare una pizza insieme,ormai sono quasi le 20:00.

"Mamma stasera mangio fuori,va bene?"
Le chiedo per telefono.

"Va bene,a dopo." Dice e chiude la chiamata.

Ordiniamo e prendo una diavola,la mia pizza preferita.

"Quindi finirai l'anno con noi?" Chiede Trevor.

"Si." Rispondo addentando una fetta della mia pizza.

"Hai già pensato a quali corsi prenderai parte?"

"Uhm,no a dir la verità." Rispondo sincera.

"Ho saputo che saremmo rimasti qui solo ieri sera,non ho avuto tempo." Ridacchio.

"Sai, dovresti fare il corso di cheerleader e quello di canto. Saresti perfetta!" Esclama Jo e io rido.

"Non credo proprio." Rispondo "Non è il mio genere."

"Oh,invece hai il fisico adatto e anche una voce meravigliosa." Dice Trevor.

"Ci penserò." Dico e continuiamo a mangiare.

Mar❣️

PhilofobiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora