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Con i suoi 1.60, il dolce e bel faccino, la felpa che copriva il corpo e le calze scure con le parigine, la ragazza non poteva far paura a nessuno. Aveva pensato Bakugo.
Ma quando gli si era seduta affianco aveva provato un brivido per la schiena. L'aveva presa come paura. Ma non lo era.
Gli occhi rossi caddero addosso a lui e i capelli si scurirono un poco mentre si avvicinava fino a poggiare la testa alla sua spalla. Prese la sua mano e la mise sulla sua spalla.
Katsuki era dolcemente caldo, rilassava quel calore, poi aveva un buon profumo, non sapeva cosa era, ma le piaceva quando veniva avvolta da esso.
La mano del biondo era molto più grande della sua, era anche molto più ruvida ed aveva le nocche scorticate ma non ci aveva badato. Era sicura che il ragazzo affianco a lei non le avrebbe fatto neanche un graffio. Era solo un po' intimidatorio, nulla di più.
Era un ragazzo con un brutto carattere che non voleva legarsi a nessuno.
Bastava solo prendere un approccio diverso e non dire la cosa sbagliata per riuscire a farselo amico.
E così lei aveva fatto. Anzi, aveva anche agito meglio, non aveva detto nulla che Bakugo potesse prendere come un modo per sottovalutarlo o prenderlo in giro, non aveva proprio detto nulla su di lui. Di conseguenza aveva abbattuto più muri e con il suo comportamento non spavaldo ma solo coraggioso nell'avvicinarsi; dimostrandogli che non aveva paura di lui. In seguito si era fidata e aveva posato la sua mano sulla sua spalla, come a dire che era sicura non gli avrebbe fatto nulla.
Era scesa direttamente al suo cuore, aprendosi un varco per essere riconosciuta come non-extra ma come...amica.
Bakugo sorrise soddisfatto, ignorando tutto ciò e categorizzando la ragazza nei "non-extra". Posò le labbra sui capelli di Yuri con sguardo soddisfatto, stringendola a se come fosse un trofeo.
Dentro di lui si sentiva lodato, felice del fatto che la ragazza fosse venuta da lui.
Shouto contraccambiò per alcuni secondi lo sguardo con uno poco interessato. Il biondo ghignò e strinse con delicatezza le spalle di lei.
Lei è solo mia. È questo che voleva dire. E anche se sembrava, per lui Yuri non era un trofeo, una vincita, no: era la persona perfetta che non l'avrebbe mai preso in giro e di cui aveva capito subito di potersi fidare.

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