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"Che lei...viva con i la 1A? No, tropo rischioso." continuava a girare per la stanza, Aizawa.
Troppi pensieri, problemi, casini, cavie di qua cavie di là, tirocini, ragazzi da allenare della classe, persone a cui aveva dato fiducia ed allenava per conto suo, rapimenti, sfruttamenti, cambiamenti.
"Pensaci bene, tu ora vivi con loro e Yuri è stata a casa solo per quei giorni, alla fin fine sarebbe comunque o andata a vivere con loro o da un Hero che potesse protegerla."
L'uomo dai capelli legati sospirò, si domandava perché ora doveva succedere tutto ciò.
Midoriya e Mirio avevano visto una bambina in mano ad un pericoloso esponente della mafia. Si dovevamo occupare ora anche di quello.
"Va bene." accettò, finalmente.
Il preside gli fece un sorriso, mettendogli una zampa sulla spalla.
"le troveremo e le salveremo entrambe."

"è morta?" chiese Tomura guardando la figura accasciata dietro delle casse di quella che lui nemmeno poteva definire 'base operativa' inquanto catapecchia poco praticabile.
Dabi si avvicinò senza troppi timori, con il piede dette un colpetto all'albina. Ella non dette risposta.
"Sarà stanca." rispose, ficcando le mani in tasca.
"Portala in una stanza." gli ordinò l'azzurrino.
L'altro lo guardo con il suo guardo gelido, ma la prese delicatamente in braccio e la alzò, Yuri, se la si potesse ancora chiamare così, tremò al contatto del suo corpo con quello di quello spietato Villain.
Ma quando un dolce calore la avvolse, inevitabilmente, i muscoli si rilassarono e si lasciò a lui.
Il terzo compagno, dal fianco del ragazzo guardò Yuri, da sotto la maschera, con una luce di compassione, per quanto flebile.
"Dalle quel cazzo che vuole e poi aiutala a cambiarsi, usciamo di nuovo." l'albina aprí gli occhi, scuotendo la testa e stringendosi al corvino che la portava.
"sta ferma, stupida." le intimò ma Yuri, con chi sa quale coraggio, si spinse via da lui, cadendo a terra e cacciando dalla bocca un gemito di dolore.
"Stupida." mormorò Dabi.
"alzati." ma l'albina, sdraiata di nuovo senza forze a terra, rimase ferma.
Gli occhi socchiusi a guardare una di quelle sue visioni, respirò più a fondo e si mise seduta con fatica immensa, le doleva tutto il corpo.
Non era abituata a un tale livello di stress e di sforzo fisico, ancora poco e il corpo non le avrebbe permesso neanche di aprire gli occhi.
Il corvino sbuffò sonoramente, la prese per la vita e la alzò come fosse un misero animale.
Gli occhi spenti di lui percorsero la piccola e fragile figura della sua schiena, su cui quei pochi capelli grigi ancora un po' lunghi si muovevano al ritmo del suo passi.
Oltrepassò il corridoio e la fece sedere su una vecchia sedia mal messa della stanza di Toga, in quel momento al servizio di Overhaul...
"hai fame, sete?" chiese messo di fronte a lei.
Yuri scosse la testa e alzò la mano.
"che fai?" un ventaglio rosso si materializzò dalle sue mani.
"Bakugo-kun...ha parlato...di un Villain..." il corvino si abbassò al suo livello, osservando gli occhi rossi ed il sorriso stanco.
"e?" "Ha detto...che sei un fottuto... pezzo di merda. Non...meriti ne...neanche di stare tra loro...per quanto siano...anche loro di...basso livello." "incredibile, che ragazza a modo." fece un ghigno.
"già, ha ragione. A pieno. Ma ora ti voglio mostrare chi si sente più di merda tra noi." si tolse la giacca scura.
"vedi di fare la brava." gli occhi rossi della ragazza lo seguirono sgranati nei suoi movimenti.

Just An Experiment 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora