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"Hai un vero talento per i kanji, Yuri-chan!" esultò Ochaco, guardando il quaderno della più piccola, che sedeva nella sua stanza al fianco di Iida, sul letto dalle morbide coperte.
L'albina sbadigliò, con sguardo assonnato, per poi riprendere il suo sorriso.
"Lo dice anche Izuku-san!" si sfregò un occhio, sorridendo soddisfatta di se stessa.
"Hai sonno Yuri-chan?"
"Riposare è importante per te, sdraiati pure, continueremo domani la lezione." disse il ragazzo, muovendo in modo statico le mani.
"Mh...si, ho sonno. Ma ho detto a Katsuki che gli avrei fatto compagnia mentre faceva i compiti con Eijiro-san..." Ochaco sorrise dolcemente;
"Se vuoi ti portiamo da lui."
"Ma, Uraraka-" cercò di dire il compagno di classe, ma fu interrotto. "Avanti Iida, che problema c'è? E a Bakugo-kun sono sicura non darebbe fastidio!" Tenya sospirò, ma prima ancora che l'amica potesse dire una sola parola acconsentí, Ochaco quindi si alzò, prendendo per mano l'albina e uscendo dalla sua stanza dopo Iida, che si diresse verso un'altro luogo.
La mora con la più piccola andò al quarto piano del dormitorio, bussando in modo impellente alla porta del biondo esplosivo, chiamato Katsuki.
Essi aprì, con una smorfia scocciata sul volto.
"Eccoti Yuri-chan!" spinse leggermente la ragazza mezza addormentata verso di lui, facendola vacillare e inciampare sui suoi stessi passi, cadendo. Bakugo le afferrò il retro della maglietta prima che si facesse male, mandando un occhiataccia alla ragazza che si stava scusando.
"Va tutto apposto, è stato un incidente." Uraraka andò via, scusandosi ancora, e il biondo chiuse la porta, andando a sedersi sul suo letto.
Fece cenno alla più piccola di avvicinarsi e Yuri così fece, andando ad accomodarsi tranquillamente vicino a lui.
La mano di Katsuki le prese le spalle, tenendola vicino a se, mentre l'albina si addormentava a vista d'occhio.
L'altra mano del ragazzo, prese con delicatezza la sua, piccola e delicata, fredda come un gelato, e la chiuse tra il suo palmo rovido e il tessuto nero della sua maglietta.
Voleva far sentire alla più piccola quanto il suo cuore, in quel momento, andasse forte e veloce. Voleva Yuri capisse cosa stesse provando.
E voleva sapere se le emozioni che lei provava fossero le stesse.
Il respiro caldo si infrangeva contro la sua pelle si faceva in modo sempre più regolare, mentre i muscoli si rilassavano e lo sguardo rosso veniva nascosto dalle palpebre, quanto era bella ai suoi occhi?
Se lo domandava da solo.
Persino le imperfezioni erano perfette, la rendevano ancora più unica.
"Katsuki ti voglio tanto bene." sussurrò la ragazza, sul punto di cadere tra le braccia di morfeo.
Lui rimase in silenzio, stringendo poco più forte la sua mano dalla pelle quasi diafana.
Immerso nei suoi pensieri.

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