Capitolo 10

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Pov's Anne
Ogni volta che lo vedevo non riuscivo proprio a trattenermi.
Il mio corpo si muoveva da solo, e dopo un attimo mi ritrovavo tra le sue braccia a respirare il suo dolce profumo.
Esattamente come quella volta che tornò dopo che il padre morì.
Gli saltai addosso, non sapendo neanche io il perché.
Questa volta però mi sentivo meno in colpa per Ruby, anche se non credevo che quello che mi disse sul fatto che non amasse più Gilbert fosse del tutto vero. Secondo me un po' gli piaceva ancora, d'altra parte erano 3 anni che lo amava, l'amore non scompare così.
Almeno così era nei libri.

Rimanemmo attaccati per alcuni minuti credo, che sinceramente avrei voluto non finissero mai.
I nostri compagni ci guardavano, e ad un certo punto dalla stanza vicino alla lavagna arrivò il signor Philips, che ci fece subito staccare.
"Che sta succedendo qui? Ah Blythe vedo che sei tornato! Bene adesso muovetevi a mettervi ai vostri posti, che oggi iniziamo con geometria!"
Mi concentrai così tanto su quella materia che non mi accorsi neanche del suono della campana che segnava la ricreazione.
Mi precipitai immediatamente fuori per prendere il latte che misi precedentemente fuori al fresco, senza nemmeno aspettare Diana. Ma lei mi seguì subito e con un sorriso stampato in faccia si mise a farmi il quarto grado.
Urtata così tanto da tutte quelle domande di Diana ad un certo punto le urlai di smetterla, e naturalmente, esattamente in quel momento i nostri compagni smisero di parlare e mi sentirono tutti.
Quindi presi Diana per un braccio e la trascinai lontano dai nostri compagni.

"Anne ma si può sapere che ti prende?"
"Non lo so Diana, in questi giorni sono così arrabbiata che pensa che ho urlato anche a Marilla ieri..."
"Ma no, io intendevo cosa ti prende con Gilbert?"
"Ma la smetti con questa storia?
Mi è venuto spontaneo abbracciarlo! Come sempre! Appena lo vedo non riesco a controllarmi!" La mia migliore amica sbuffò, tenendosi il bracco appena strattonato da me due minuti prima.
"Tu non vuoi proprio ascoltarmi allora! Non te lo ripeterò più, ti piace, smettila di fare così!"
"Ma no Diana io continuo a pensare che non sia possibile. Infondo mi è mancato per tutto questo tempo, come penso sia mancato a tutti, e non sono riuscita a controllarmi perché non lo vedevo da tanto tempo. Sì, deve essere per forza così."
Non concedendo a Diana di controbattere, la trascinai per un braccio dalle nostre compagne.
Fortunatamente non mi chiesero niente, stavano già parlando di come il signor Philips non riuscisse mai a spiegare decentemente geometria facendo in modo che nessuno capisse niente. E poi era sempre così scorbutico con tutti, e nessuno ne conosceva il motivo. Io e Diana ci integrammo nel discorso e continuammo a ridere e scherzare per quasi tutta la ricreazione, fino a quando non si avvicinò Gilbert.
"Scusa Anne possiamo parlare?"
E ora cosa voleva?

Pov's Gilbert
Da quando Anne mi era corsa incontro per poi saltarmi addosso non capii più niente di quello che spiegò il maestro, pensavo solo a lei.
E avrei potuto fare altrimenti?

Due volte. Due volte quella ragazza mi aveva abbracciato spontaneamente, dopo molto tempo senza vederci. Per quale motivo si comporta in questo modo, e poi sembra che mi odi?

Quando la vedevo tutto quello che stava intorno a me spariva.

La prima cosa che notai è quanto fosse bella con i capelli corti.
Lei sarebbe stata bella con qualsiasi taglio di capelli, con qualsiasi abito, sarebbe stata sempre perfetta.
Non mi consideravo innamorato di lei, ma ero sulla buona strada per farlo.
Mi stava dando troppe attenzioni, come facevo a non pensare ad una persona che appena mi vede, dopo alcuni mesi dalla mia assenza, corre verso di me e mi abbraccia?
Alla fine decisi che alla pausa dovevo assolutamente parlarle.

"Scusa Anne possiamo parlare?"
Non sapevo bene cosa dirle, ma tutto dovrebbe venire dal cuore giusto? Non volevo confessarle i miei sentimenti, eravamo troppo giovani per questo, e poi anche se ci fosse stata una remota possibilità su un milione che lei possa avermi notato, non credo che sarebbe stata d'accordo di stare insieme a me.
Quindi questa possibilità era assolutamente da scartare.
Volevo solo capire perché mi aveva abbracciato quella mattina.
Anne si alzò per seguirmi fuori in una parte appartata, dove nessuno avrebbe potuto sentire.
"Beh ecco... volevo solo sapere.." mi ero convinto a parlare, proprio quando sentimmo la campana suonare la fine della pausa.

Ma quante possibilità c'erano?
Che diamine, quando dovrei parlarle?

"Beh questa cosa che devi dirmi sicuramente potrà aspettare, visto che dobbiamo rientrare in classe..." disse lei con un tono poco convinto, e completamente rossa in viso.
"Si, meglio se andiamo."
Entrammo in classe e da quella volta non riuscii più a chiederglielo, non trovavo più il coraggio.

~Alcune settimane dopo~

Finalmente il periodo delle vacanze natalizie arrivò velocemente.
Per non pensare ad Anne durante tutte quelle settimane riuscii ad occupare il tempo studiando, o aiutando Bash a fare i lavori fuori o dentro casa.
Chiesi al maestro se avesse potuto aiutarmi a studiare dopo le lezioni per farmi mettere in pari e recuperare il tempo perso.
Gli dissi della mia vocazione, e che avrei studiato medicina.
Ma lui non mosse un dito.
E la cosa che più mi fece arrabbiare e soffrire fu il fatto che si permise di paragonare il suo tempo che avrebbe dovuto offrire ad un alunno che ne necessitava, con il tempo di mio padre, non ricordandosi neanche che fosse morto.
Mi fece capire che il mio sogno per lui non valeva niente, e che il suo tempo non valeva la pena di sprecarlo così.
Tutto questo mi fece molto soffrire.
Non vedevo l'ora che arrivassero le vacanze anche per non rivedere più il signor Philips, non lo sopportavo più.

I signori Cuthbert invitarono me è Bash a casa loro per Natale, e inutile dire che io ero su di giri.
Appena la signora Cuthbert me lo venne a dire, non persi tempo e andai a comprare un regalo per la mia Anne. Cosa che avrei sicuramente fatto in seguito, ma non potevo più aspettare visto che avrei dovuto passare il primo Natale senza mio padre con Anne e la sua nuova famiglia.

Sapevo benissimo cosa comprarle: un dizionario tascabile per poi scriverle una dedica sulle sue pagine.

"Così puoi battermi meritatamente.
                                          Gilbert."

Non potevo scriverle nient'altro purtroppo. Ma sarebbe bastato quello per il momento.

Angolo Autrice

Ciao ragazzi come state? 💘
Fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto, io vi saluto e ci vediamo al prossimo capitolo 💘
Vi amo! 💘

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