Capitolo 20

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Narratore

I due giovani stavano camminando verso GreenGables, ed Anne non poteva neanche immaginare cosa passasse per la mente di Gilbert in quel momento.

Effettivamente il ragazzo non riusciva a stare tranquillo.
Il solo pensiero che qualcuno che conosceva bene, avesse potuto ferire in qualche modo Anne, lo mandava letteralmente in bestia.

Non sapeva neanche lui cosa fare, ma sicuramente non poteva rimanere con le mani in mano.

Stava cercando di essere il più tranquillo possibile, non volendo far capire alla ragazza cosa provasse davvero.

Tuttavia Anne era una ragazza molto perspicace, e anche se quella notte l'aveva traumatizzata, non si fece mancare nessun dettaglio su Gilbert.
Era teso, non era il solito ragazzo gentile e sarcastico che conosceva.
C'era sicuramente qualcosa sotto.
E la ragazza era determinata a scoprirlo, anche se allo stesso modo il ragazzo era determinato a non far capire nulla.

In fondo erano sempre in continua competizione loro due.

"Signorina! Sta bene?" scherzò il corvino ricordando il loro primo incontro, cercando di rompere l'atmosfera di ghiaccio che si era creata.

Ad Anne non passò assolutamente inosservato, ricordava spesso quel momento, anche se non voleva ammetterlo.
Le piaceva ricordare quello strano episodio nel bosco, quando Gilbert l'aveva salvata, proprio come stava facendo in quel momento.

Era davvero il suo cacciatore di draghi.

E non riusciva a capire perché ci tenesse così tanto. Era solo una sua compagna di classe, una sua sfidante, nulla di più.
Almeno era quello il pensiero della ragazza.

Ricordando quei momenti, i primi con quel ragazzo dal cuore d'oro, la ragazza si fece scappare un sorriso.

E Gilbert la guardava, eccome se la guardava.
Non si perdeva una mossa della giovane, che stava diventando ogni giorno più matura.
E stava pensando da un po' di tempo ad un distacco temporaneo da lei.

Non poteva continuare così, pensando di avere qualche speranza con Anne, con lei che rifiutava tutte le volte ogni suo passo.
Non ci riusciva, e non doveva.
Per il bene di entrambi.

Pensare a quella ragazza gli provocava sensazioni strane, che non riusciva a capire. Ma lei probabilmente non voleva avere niente a che fare con lui, era solo una competizione scolastica.

Niente di tutto ciò che pensava, o provava lui, era reale per lei.
O forse era ancora troppo presto.

C'erano troppi motivi per lasciar perdere.
Doveva farlo.

Eppure egli non sapeva che così facendo stava solo guadagnando tempo.
Loro due si sarebbero sempre ritrovati.
Proprio come fanno due spiriti affini.

Giorni dopo

Erano passati alcuni giorni da quell'episodio straziante.

Billy non era ancora tornato a scuola.
Probabilmente aveva fatto bene, data la rabbia del corvino: magari così avrebbe potuto smaltirla con calma, senza necessariamente ricorrere alle mani.
Sapeva che se avesse visto la sua faccia, il suo corpo non si sarebbe controllato, per quando non volesse farlo.

Cole era distrutto, e per quanto poteva esserlo anche Anne, almeno aveva Diana e Ruby con lei, che riuscivano a consolarla.
Mentre nessuno riusciva a consolare il giovane artista.

Era a pezzi, e neanche la sua amica più cara, sapeva cosa fare.

Se stava male Cole automaticamente Anne non poteva essere felice.
E viceversa.
Erano anche loro spiriti affini, a modo loro.

Gilbert era diventato molto distaccato, non parlava quasi mai alla ragazza, se non per occasioni importanti.
Ormai aveva deciso, e sembrava irremovibile.

Quello che gli serviva in quel momento era Bash, peccato che lui fosse lontano, e non poteva aiutarlo, dandogli un consiglio come sempre.

Probabilmente se ci fosse stato l'amico, non avrebbe preso quella drastica decisione.
Ci aveva pensato molto, ma non ragionandoci a fondo.
E nessuno riusciva a farlo ragionare meglio di Sebastian.

Charlottetown, Bog

Nel frattempo Sebastian, ignaro di tutto, veniva ospitato nella casa di Mary, la ragazza di cui si era innamorato.

E proprio in quel momento la stava guardando. Mentre stavano facendo una cosa banale come aggiustare una finestra, Bash era letteralmente perso nei suoi occhi.

Stava cercando di guadagnarsi la camera senza pagare troppo: facendo faccende domestiche, oppure aggiustando mobili o finestre, che ormai erano rotti da tempo.

"Dimmi, con tutte queste galanterie stai cercando di vincere un premio?" come sempre la voce ironica di Mary risuonò per la stanza, mentre il ragazzo stava cercando di aiutarla a mettere il cappotto.
"Sto solo cercando di guadagnarmi la stanza, così potrai sfruttarmi almeno!" la risposta come sempre pronta di Bash non tardò ad arrivare.

Era ormai tempo che la giovane donna tornasse nella lavanderia a lavorare, visto che non mancava mai ormai da sei anni.
Avrebbero potuto preoccuparsi, le sue care colleghe, e sopratutto care amiche.
E Bash ne approfittò, sotto l'accurato consiglio di lei, per andare a cercare qualche lavoro in giro per il bog.

Gli parve la soluzione migliore. Infondo non voleva tornare a casa, con Gilbert.
Quale sarebbe stato il senso?

Beh, il ragazzo non riusciva a trovarne nessuno.

Si diedero appuntamento per la sera stessa, naturalmente a casa della donna.

Ore dopo

Sebastian non era riuscito a trovare un granché, ed era ormai notte quando si stava incamminando per casa.
Ormai quella era casa sua, pensava.

Quando fu abbastanza vicino decise di non entrare subito, ma di dare una sbirciatina dalla finestra, e ciò che vide, lo lasciò senza fiato, e con il cuore spezzato.

Ma ciò che provò era più una specie di delusione.
Come se lui sapesse che sarebbe andata a finire così.

Mary stava abbracciando un uomo, non in modo indifferente.







Angolo autrice 💘

Ciao ragazzi! Come state? Io tutto bene!

Grazie mille per le visualizzazioni, stelline, che stanno salendo davvero a vista d'occhio 🤧

Vi è piaciuto questo capitolo?

Ho usato completamente solo il narratore, senza i pov...
Fatemi sapere se vi è piaciuto comunque :)

Ci vediamo al prossimo aggiornamento!

Vi amo 💘

Forever Together |Shirbert|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora