Capitolo 12

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Anne pov's
Finalmente la cena finì, e quando fui certa che i miei genitori fossero a letto, andai di soppiatto sotto l'albero, a vedere il regalo che Gilbert mi aveva dato.
Non stavo nella pelle, ero molto curiosa.

Aprii il pacchetto che avvolgeva il piccolo regalo, e scoprii cosa si celava dietro quella carta così carina che aveva messo Gilbert con sicuramente tanto affetto.

Era un piccolo vocabolario, dove alle prima pagine c'era scritto
"Così puoi battermi meritatamente
Gilbert"

E appena lo lessi sul viso mi uscì un sorriso spontaneo.
Non ci potevo credere, aveva davvero fatto quel regalo a me? Perché?
Non ci stavo capendo più niente!

Ormai stanca e con molte domande, ma felice, decisi di andare a letto.

~Giorni dopo~

Passarono alcuni giorni da Natale, e dal regalo di Gilbert, e io mi convinsi del fatto che era solo un buon amico, e non provava niente di più. Come non provavo niente neanche io.

Nel frattempo Zia Josephine aveva inviato me e Diana alla festa che si sarebbe tenuta nella sua grande casa, solo che non sapevamo proprio come fare, perché i nostri genitori non ci permettevano di andare da sole a Charlottown.

"Anne ma i nostri genitori ci farebbero andare da zia Josephine se solo ci accompagnasse un ragazzo!"
"Certo Diana, ma chi mai potrebbe accompagnarci di sua spontanea volontà?" Ormai avevo perso ogni speranza, non saremmo mai andate a quella festa. Tutta colpa della mentalità chiusa dei nostri genitori.

"Se non vi accompagna nessuno non potrete andarci!"

Ed io non avevo ancora capito il problema. Infondo andavamo a casa della zia di Diana, e dovevamo fare solo un piccolo viaggio sul treno, niente di più!

La voce di Diana interruppe i miei pensieri.
"Anne, io conosco una persona che ci accompagnerebbe! Cole!"
E in quel momento una lampadina si accese nella mia mente.
Ma certo! Perché non ci avevamo pensato prima? Era così facile!
Diedi così voce ai miei pensieri. "Ma certo! Cole!"
Inutile dire che ci precipitammo da lui come due razzi, e tutti si spaventarono, convinti che fosse successo qualcosa.
"Cole ti dobbiamo chiedere un favore enorme!"

Cole accettò, e andammo tutti e tre alla festa di zia Josephine.
Ci divertimmo molto, e strano ma vero, quella festa aveva aiutato molto Cole, pur essendo venuto solamente per accompagnare noi: la zia di Diana lo aveva aiutato a capire la sua vera natura, e a non vergognarsene.
Fui molto felice di questo, Cole era una persona stupenda, perché mai avrebbe dovuto vergognarsi di una cosa così normale? Non scegli chi amare, ti innamori e basta. E non vedo quale sia il problema di questa società, per giudicare anormale questo stile di vita.
Chiamarlo stile di vita non credo sia il termine giusto, ma non ci dovrebbe essere neanche bisogno di classificare una cosa così lecita e naturale.

Da quell'adorabile weekend una sola cosa andò storta. Il nostro ritorno a casa.
Infatti saremmo tornate solamente io e Diana, senza Cole.
Aveva deciso di restare con zia Josephine. Secondo me aveva fatto bene, non potevo essere più felice per lui per aver trovato finalmente una persona che lo capisse davvero.

Io lo capivo, ma non era la stessa cosa.

Ma non potevo tenere nascosto che tornare a casa, e non vedere più Cole, mi avrebbe fatto molto male.
Certo, da quel giorno con Billy Andrews, Cole non è più ritornato a scuola, ma era ben diverso non vederlo a scuola, e non vederlo abitando in un'altra città.

Ma ero contentissima per lui, perché infondo se era felice lui, a me bastava.

Narratore

I giorni seguenti passarono lenti per entrambi i ragazzi.

Anne aiutava il più possibile con le faccende di casa Marilla, che purtroppo stava mostrando i primi segni di vecchiaia. Anche il padre e Jerry cercavano di aiutare, ma con la loro goffaggine riuscivano solamente a rallentare madre e figlia, che però ad ogni mancato aiuto scoppiavano insieme in una sonora risata, che rallegrava tutti.

Gilbert invece viveva ormai benissimo con Bash.
Entrambi si trovavano bene l'uno con l'altro.
Non litigavano mai, se non per decidere chi dei due avrebbe dovuto lavare i piatti.

Il ragazzo era felice di non dover vivere più da solo, perché quello era anche uno dei tanti motivi per cui era partito: la solitudine.
Quella casa vuota, dove prima un sacco di persone si aggiravano all'interno, piano piano si era spenta, e lui era rimasto l'unico lì dentro.
Non riusciva a pensare di vivere in una casa completamente da solo, e non ci sarebbe mai riuscito.
Bash lo aveva aiutato molto, ed era anche molto simpatico.
Non poteva desiderare di meglio.

Angolo Autrice 💘
Ciao ragazzi!
Lo so, sono stata assente per un po' di tempo, e vi chiedo scusa.
Non riesco a organizzarmi con lo studio, e tutte le altre faccende che ho da sbrigare durante il giorno.
Mi scuso anche se il capitolo è un po' corto rispetto agli altri, ma spero comunque che vi possa piacere 💘
Vi amo! 💘

Forever Together |Shirbert|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora