Narratore
Chi conosceva un minimo Anne sapeva che il suo più grande sogno era sempre stato quello di avere dei capelli di un colore diverso, un colore ramato.
E per esaudire quest'unico sogno che aveva, aveva deciso di comprare da un ambulante una tintura, che sperava potesse porre fine a quell'agonia che la tormentava da quando ne aveva memoria, senza chiedere a Marilla il consenso, o semplicemente un parere.
Aveva paura non condividesse quello che stava per fare, e preferì non dire nulla.
La sera quindi prese la tintura e la passò sui suoi bei capelli.
Aspettava il suo bel colore ramato, o almeno un colore che si avvicinasse. E invece, vide che i capelli non erano corvini, nè di un colore simile! I capelli erano verdi!
Cosa aveva sbagliato?
Cosa era successo?
Spaventata, e avendo paura di aver combinato un guaio irreparabile chiamò subito Marilla, cosa che avrebbe dovuto fare ore prima.Appena la vide, Marilla era senza parole, ma infondo che ci poteva fare, era Anne, combinava sempre guai.
Provò a rassicurarla mentre pensava ad una soluzione plausibile per l'accaduto. L'unica idea che le passò per la mente fu una molto tragica, ma era quella che sarebbe riuscita a togliere quel colore verdastro. Prese le forbici e iniziò a tagliare i lunghi capelli della ragazza.
Quei capelli che lei odiava così tanto, e che ogni mattina si impegnava a ordinare in due trecce che le ricadevano sulle spalle.
Ormai il danno era fatto, e tagliare i capelli fu l'unica soluzione.Appena finirono Marilla raccomandò Anne di andare subito a letto, e, nonostante le ripetute lamentele della ragazza, le disse che l'indomani sarebbe andata comunque a scuola.
Anne non sapeva come fare, già si odiava con quei capelli, addirittura corti! Non poteva sopportarlo! L'unico punto a favore in quella situazione spregevole fu il fatto di non dover più perdere tempo a fare le sue solite trecce la mattina. Ma non poteva farsi vedere così, era orribile! La ragazza quella notte non chiuse occhio, ma una cosa la rassicurava. Il fatto di non dover essere vista dall'unica persona della quale le importava il parere. Certo, le importava il parere di Diana, quello che pensava la sua migliore amica era importante. Le importava il parere di Josie Pie, infondo non aveva mai capito perché la odiasse così tanto. Dei maschi le importava un po' meno il parere, perché con la bassa autostima che aveva, non avrebbe mai pensato che potesse piacere a qualcuno, e qualche capello in meno per lei non avrebbe di certo fatto la differenza. Ma di una certa persona, non ne conosceva neanche lei il motivo, le importava così tanto il parere, da cercare sempre di essere carina ai suoi occhi. Una persona di nome Gilbert Blythe.
Fortunatamente non l'avrebbe dovuto vedere, era in mare e almeno per il momento non sarebbe dovuto tornare, così le aveva detto nella lettera. Se prima era triste per la notizia, ora non poteva essere più felice.
Almeno quando sarebbe tornato, lei avrebbe avuto i capelli un pochino più lunghi.
Si fece forza e grazie a questi pensieri riuscì finalmente ad addormentarsi.
Infondo l'indomani avrebbe dovuto avere a che fare con la materia che proprio non sopportava: geometria. Per non parlare del maestro che gliela faceva odiare ancora di più!I due amici erano finalmente sbarcati al porto di Avonlea.
Gilbert era contento, sarebbe finalmente tornato a casa sua, con il suo nuovo amico Bash.
Gli era mancata così tanto. Ma l'attesa era terminata, e lui non poteva essere più felice.
Rivedere tutti, quel pensiero lo fece elettrizzare. Gli erano mancati tutti quanti.
Inutile dire che non stava più nella pelle, l'indomani avrebbe rivisto il motivo principale per cui era tornato, la sua Anne!
Il ragazzo si pose molte domande mentre stavano percorrendo la strada di casa.
Era cambiata?
Anche se fosse, sarebbe comunque stata perfetta.
Lo aveva nominato almeno qualche volta durante la sua assenza?
Che domanda, Gilbert non lo pensava affatto. Secondo il suo parere, era già tanto se si ricordava ancora che esisteva.
Gli era mancato?
Questo pensiero lo affliggeva più di tutti. Beh, lei gli era mancata tantissimo, non riusciva più a stare senza di lei ormai, e questo ormai credeva di averlo capito bene.
Ma non pensava fosse lo stesso per lei.
Il corvino ormai, tanta l'insistenza dei suoi pensieri, non stava con i piedi per terra, e non rispose neanche alle ripetute domande di Sebastian.
"Quanto manca ancora?"
"Ma sei sicuro che non disturberò?"
"A che ora tu torni a casa dopo la scuola?"
L'amico ormai aveva perso le speranze e aveva capito di star parlando da solo, così diede uno spintone a Gilbert per farlo tornare con i piedi per terra.
"Eh? Si... cosa? Hai detto qualcosa?"
"Ho detto qualcosa? È da dieci minuti ormai che sto parlando da solo, e saranno più di quaranta che stiamo camminando. Quanto diavolo manca?"
"No ecco siamo quasi arrivati." Sebastian sbuffò. "È la quarta volta che lo ripeti" "Questa volta dico davvero, e ora smettila di lamentarti!"
"Tu guarda! Sto parlando da mezz'ora da solo perché "Mister So-Tutto-Io" pensa alla sua amata, e devo anche smetterla di lamentarmi?"
Quando Bash parlava in quel modo a Gilbert veniva sempre da ridere. Parlava da solo, ed era sempre ironico.
La cosa che più gli piaceva di Sebastian era proprio quella: la capacità di sdrammatizzare su tutto, con il suo solito sarcasmo. A volte tanto che lo usava gli venivano i nervi, ma ormai ci era abituato, e quasi non ci faceva più caso.
"Smettila, non stavo pensando ad Anne, stavo pensando solamente a come sarà domani tornando a scuola... tutto qui. E poi comunque non credo mi piaccia, stavo pensando anche a questo." Gilbert sperava così dicendo di convincere Bash, ma sapeva che non lo avrebbe mai fatto.
"Si, come no. E io dovrei crederti."
"Beh eccoci arrivati!" Gilbert sfruttò quell'occasione per sviare il discorso, ma sapeva che Bash anche non volendo, l'avrebbe tirato sempre in ballo. Sarebbe spuntato fuori da qualche discorso. Anche dal più stupido.
"Wow Blythe, davvero una bella casa!"
"Sono contento che ti piaccia, ma ti avverto. Io non so cucinare. Quindi la maggior parte dei giorni, se non per tutti, credo proprio che mangeremo zuppa caro mio! A meno che tu non sappia cucinare.."
"Vada per la zuppa."Parlando del più e del meno, Gilbert preparò qualcosa di veloce per cenare, e dopodiché data l'ora andarono entrambi a letto.
Bash andò a dormire nella camera del padre del ragazzo, nonché unica oltre alla sua.Dopo aver fatto sistemare Sebastian nella vecchia camera del padre Gilbert andò sul suo letto e si sdraiò.
Pensava all'indomani, a quando sarebbe andato a scuola e rivisto tutti, ma sopratutto rivisto Anne. Pensando a lei, si lasciò cadere tra le braccia di Morfeo con un sorriso stampato sulle labbra.~Il giorno dopo~
"Oh Marilla se prima mi vergognavo dei miei capelli ora se potessi non uscirei più di casa! Ti prego non mi far andare a scuola oggi, ti farò tutte le pulizie di casa, andrò ad aiutare Metthew! Ti prego!"
"No Anne mi dispiace, se non volevi avere questo problema avresti dovuto chiedere prima a me, e poi comunque questi sono solo capricci infantili. Sei una bella ragazza, con i capelli rossi, con i capelli neri, non lo può negare nessuno. Ma non sono io che devo dirtelo. Quindi adesso smettila e preparati per andare a scuola."
Matthew in tutto questo non ci stava capendo niente, anche se Marilla gli aveva spiegato a grandi linee cosa era successo la sera prima. Ma lui queste cose non le aveva mai capite e non ci aveva mai fatto caso. Pensava solamente che Anne fosse una graziosa ragazza sempre pronta a tutto, coraggiosa e fin troppo forte, e non capiva per quale motivo solo per il suo colore dei capelli (che poi a suoi parere i suoi capelli rossi erano molto belli) doveva abbattersi così.
Anne però non sapeva proprio come comportarsi. Non si piaceva affatto con i capelli corti, ma l'unica cosa che poteva fare era andarsi a preparare, per un altro giorno inutile di scuola.
Pensava che l'insegnamento del maestro non serviva proprio a niente, ma infondo lei non poteva farci niente, se non cercare di stare attenta e comprendere."Oh Diana non so come ringraziarti! Certo non hai risolto il problema, ma è un grande aiuto. Grazie!"
Quando Anne spiegò la situazione all'amica ella le dette il suo nastro e glielo mise tra i capelli.
Con i dovuti (e forse eccessivi) ringraziamenti di Anne, senza ulteriori indugi si avviarono per la scuola, pronte a studiare e a fare la fatidica materia che a quanto pare nessuno sopportava. Ovviamente era geometria.
Quando arrivarono al portone della piccola scuola, Anne tirò un sospiro come a farsi coraggio. Diana le mise una mano sulla spalla per farle capire che lei era lì, non che lei pensasse che l'amica fosse brutta così, ma sapeva che Anne si faceva paranoie inutili, e i capelli erano da sempre stati il punto dolente della ragazza. Quindi senza perdere tempo o dirle che era bella anche così, insieme entrarono.Anne si accinse a togliersi la giacca, la sciarpa e il cappello, per poi andare verso i banchi per confrontarsi con i compagni.
Le due amiche videro che erano tutti concentrati in un punto, al centro della stanza, a salutare qualcuno, e si avvicinarono per vedere meglio.
"Guarda! C'è Anne" esclamò ad un tratto Moody. E in quel momento le urla cessarono, e tutti si spostarono sui lati per mostrare la misteriosa figura che si celava dietro di loro.
E fu in quel momento che Anne lo vide.
Eccolo la.
In tutto il suo splendore.
Gilbert Blythe era lì, e guardava intensamente Anne.
Come se fosse l'unica persona lì in quella stanza.
E Anne guardava lui.
Il suo cuore perse un battito.
E, non controllando più il suo corpo, corse verso di lui per poi abbracciarlo più forte che poté.
Il ragazzo un primo momento fu colto alla sprovvista, ma dopo l'attimo che ebbe di iniziale stupore, rinvenì e la strinse forte a se.
Non l'avrebbe più lasciata da sola.
Non avrebbe potuto.
La amava, e ora lo sapeva.Spazio Autrice
Ciao ragazzi, oggi sono tornata prima del solito! Se riesco vorrei cercare di aggiornare con più costanza, e almeno due giorni a settimana.
Ma questo, mi dispiace, ma non posso garantirvelo.
Sia perché purtroppo non mi reputo una persona costante, e sia perché ho molti impegni e non sempre riesco ad aggiornare.VI PREGO LEGGETE QUI SOTTO!
Vi vorrei ringraziare per essere così in tanti a leggere questa storia, è la prima volta che pubblico qualcosa di mio, e sono così contenta che piaccia a qualcuno.
Detto questo ci vediamo al prossimo capitolo, vi amo! 💘💘P.S. ma vogliamo parlare della copertinaaa? 😍💘
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Forever Together |Shirbert|
Fanfic|Da revisionare.| Questa è una fanfiction ispirata alla serie tv Anne with an e. Ho cercato di raccontare la storia così com'è, ma dando più spazio ai monologhi dei personaggi, sviluppandoli a mia immaginazione. Quindi molte cose saranno diverse. ...