Capitolo 16

506 12 293
                                    

Pov's Anne

Le giornate passavano in fretta ad Avonlea.
Ormai in paese si parlava solo di una cosa: del metodo di insegnamento della signorina Stacy.
La signora Lynde infatti convinse in qualche modo Marilla che la nostra insegnante non ci faceva apprendere davvero le lezioni, e insieme andarono a casa sua.

Marilla quando tornò a casa disse a me e a Matthew che Rachel era stata molto scortese con la signorina Stacy, e ci confidò che lei non era per niente d'accordo con le sue idee.

Infatti Marilla non era contro il metodo all'avanguardia dell'insegnante, ne era rimasta solo un po' sconcertata, non avendo mai visto lavorare così nessuno.
Almeno così mi fece capire.

Io pensavo che la signorina Stacy fosse una donna spettacolare, e che di quei tempi, c'era bisogno di persone che portassero nuove idee, nuovi concetti. Sopratutto in un paese pieno di menti chiuse come Avonlea.
In fondo, lei ci faceva capire molte cose, senza il bisogno di stare necessariamente piegati sui libri.
A lei non interessava molto lo studio teorico, piuttosto quello pratico.

Quel giorno per esempio, ci stava insegnando come si trasmettesse l'elettricità.
Aveva tolto la maggior parte dei banchi di mezzo, alcuni di essi lì uso per mettere sopra delle patate così da farci capire meglio il concetto con un esperimento.

E quel giorno c'era anche Marilla ad assistere alla lezione.
Infatti lei mi aveva accompagnato in seguito alla mia sbadataggine: il compito che avrei dovuto consegnare alla signorina Stacy dopo il mio comportamento inappropriato del giorno prima, lo avevo accidentalmente bruciato. E avevo bisogno di Marilla che mi accompagnasse per poter confermare.
Non avrei mai voluto che la signorina Stacy pensasse fosse una stupida scusa.

Ero così dispiaciuta per la mia stupidità.
Come riuscivo a complicare sempre ogni cosa?
Non avrei voluto riscrivere il compito, per me era un peccato, poiché andava bene così com'era. Avrei preferito raccontarlo personalmente alla mia insegnante dopo le lezioni, ma ella si rifiutò invitandomi a rifarlo, consegnandolo comunque.

"Gli errori che facciamo non sono sempre delle disgrazie, sai?"
Quello fu l'insegnamento che mi diede quel giorno. Me lo disse con un sorriso così rassicurante, da contagiarmi.

Da quel giorno ripesai spesso a quelle parole, erano così vere.
Combaciavano perfettamente con me.
Io combinavo sempre disastri, ma non sempre questi ultimi potevano essere negativi.
La maggior parte delle cose che facevo, le facevo solo a fin di bene, come ad esempio, la lettera che scrissi da parte di Matthew a Jeannie. Avevo combinato davvero un disastro, ma Matthew riuscì a perdonarmi. Non tutti hanno anime buone e gentili come la sua.
Lui era davvero un uomo straordinario.

Non sarei mai riuscita a sopravvivere senza di lui. Senza la sua guida.

Ma da quella conversazione le cose con la signorina Stacy sono andate meglio. Ci eravamo chiarite.

Avevo già trovato una nota positiva in quel macello: dovevo impegnarmi per fare ancora meglio il compito. Doveva essere perfetto, e io ci sarei riuscita.

Marilla stava guardando ad occhi aperti l'insegnante lavorare, ed era sbalordita. Guardare quella lezione le aveva fatto capire che in fin dei conti la signorina Stacy era davvero una donna straordinaria, ed era assolutamente degna di farci da insegnante.

La vidi molto concentrata, e credo che stesse capendo anche lei ciò che ci stava spiegando. Adesso che ci penso quella fu l'unica volta in cui vide me e Gilbert in competizione: rispondevamo insieme, ed allo stesso modo. Iniziava a darmi addirittura fastidio tutto quello. Ma in fondo era sempre stato così, e non potevo desiderare di meglio.

Forever Together |Shirbert|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora