45. Jace e Becky

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"Mi dici almeno come devo vestirmi? Non mi sono portata nulla" mi lamentai, prima di entrare in camera.

"È una semplice serata in discoteca, più ti vesti discreta, meglio è" disse Harry.

"Va bene. Sarò discreta" lo rassicurati, salutandolo per andare a farmi una doccia. Non mi ero portata nulla di discreto. Ormai il mio guardaroba era pieno di robe che non mi ero mai potuta permettere prima di allora e mi ero data alla pazza gioia. Avevo un jeans scuro a vita alta e un top bianco, aderente, a maniche lunghe, ma senza spalle. Avrei potuto mettere le scarpe da ginnastica al posto dei tacchi che mi ero portata, ma l'idea di sprecare in quel modo un bellissimo outfit mi dispiaceva. Più discreta di così non potevo essere. Feci una doccia calda e rimasi in accappatoio sul letto a guardare alcune email. In quell'istante me ne arrivò proprio una da Jace.

"Oggetto: Style, Eyes Open, Into you" mi pietrificai appena lessi il titolo della mail. Quelle erano alcune delle mie canzoni. Tra l'altro l'ultima era quella che avevo da poco fatto sentire ad Harry.

Con mani tremanti aprii la mail e ne lessi il contenuto. Voleva che andassi il prima possibile da lui per parlare e dare il giusto peso alle sue parole, altrimenti avrebbe trovato il modo di rivisitare i miei testi e pubblicarli. Mi stava minacciando.

Gli risposi subito dicendo che ero a Londra per affari e che ci saremmo visti la sera del mio ritorno.

Chiusi immediatamente il mio laptop e lo allontanai bruscamente, portando le ginocchia al petto. Era un vero e proprio incubo. Jace mi aveva in pugno. In quel quaderno c'era tutta me stessa. Aveva la mia vita tra le sue mani e avrebbe potuto distruggere tutto. Mi sentivo violata, minacciata, insicura. Come poteva una persona essere così meschina?
Guardai l'orologio sul comodino che segnava le otto e mezza di sera. Dovevo prepararmi, ma come potevo passare la serata con Harry se avrei dovuto mentirgli? Avevo così tanta voglia di raccontargli tutto; avrebbe sicuramente trovato una soluzione, mi sarebbe stato vicino, ma come avrei giustificato la presenza di Jace a casa mia? Non mi avrebbe mai creduto se gli avessi detto che si era presentato senza preavviso e, anche se avesse voluto, come giustificavo il fatto che lo avevo fatto rimanere?
Ero nei guai.
Finito di prepararmi, presi la mia pochette argentata, il cappotto e bussai alla stanza di Harry. Quando mi aprì, aveva il corpo nascosto dietro la porta e i capelli bagnati.

"Hey, sei tu" disse, rivelando il petto nudo e il bacino coperto da un' asciugamano.

"Se ti ci vuole ancora un po' torno in camera" dissi, dando una veloce occhiata ai suoi pettorali. Me ne pentii subito e alzai gli occhi per guardarlo un faccia. Un sorrisetto compiaciuto decorava il suo volto.

"Entra, mi vesto subito". Si scostò e mi fece spazio per passare.
Mi accomodai sul suo letto, mentre Harry si diresse in bagno, socchiudendo la porta. Da dove ero seduta, riuscivo a vedere il suo riflesso nello specchio. Stava passando l'asciugamano tra i capelli bagnati ed era così sexy mentre lo faceva. Quando smise, i nostri occhi si incrociarono e distolsi lo sguardo, facendo finta di niente. Harry non chiuse la porta, rimase immobile, finché non si sfilò l'asciugamano dalla vita, mettendo tutto in mostra. Arrossì, sentendo la temperatura salire in quella stanza. Lo stava facendo apposta, era ovvio. Sapeva l'effetto che aveva su di me, ma non si era mai spinto così oltre.
Dopo poco sentii la luce del bagno spegnersi ed Harry uscì vestito. Aveva una camicia bianca e dei pantaloni neri.

"Tutto bene?" chiese, toccando scherzosamente il mio naso con l'indice. Quell'espressione da finto santo era irritante ed eccitante allo stesso tempo; mi guardava come se non avesse la minima idea di cosa aveva fatto.

"Benissimo" risposi, avviandomi verso la porta.

"Questi pantaloni sono un po' troppo aderenti" notò, guardandomi il culo. Ma che gli prendeva quella sera?

▪G R E E N▪ {H.S} Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora