La regina degli incubi

767 67 16
                                    

Nona parte: Neptune

Io e Fiona ci stavamo dirigendo su Nettuno, le ali iniziavano a farmi male, e, probabilmente, anche a lei.

F:- Purianne,sono esausta, non ce la faccio più!-

P:- La cosa è irrilevante-

F:- Che?!-

P:- La logica dimostra che la questione è irrilevante, poichè non c'è alcun luogo su cui poter atterrare e riposare-

F:- Ma che ti prende?! Sembri quasi un automa!-

P:- Utilizzo solamente la logica-

F:- Fai paura...-

P:- La cosa è irrilevante-

I grandi vortici di Nettuno si potevano già vedere; non avevo paura, non provavo niente * la cosa è irrilevante*.

Ero praticamente diventata un robot e ,anche se avessi potuto pensare di aver paura all'idea di aver perso i miei sentimenti , paura di stare per affrontare una prova difficilissima, la mia mente bloccava subito il pensiero e mi spingeva a credere che la cosa fosse irrilevante.

I tornadi d'acqua e ghiaccio di Nettuno rappresentavano la nona prova.

Erano passati un pò più di quattrocento anni, * Il tempo vola quando ci si diverte* , questo sarebbe stato ciò avrei pensato se avessi avuto sentimenti per capire cos'era il sarcasmo e il divertimento; ma, in quel momento, l'unica cosa a cui pensavo era analizzare il pianeta e i suoi uragani, per trovare il modo di vincere, tutto il resto ... * è irrilevante*.

Io e Fiona dovemmo fare molta attenzione a non finire in alcun vortice e, appena toccata la superficie ... cessarono!

F:- Qui c'è puzza di bruciato-

P:- No, è falso-

F:- Era una battuta! Sicura, sicura di stare bene?-

P:- Dalle mie analisi risulta che le mie condizioni fisiche sono ottimali, sono carica al novantotto per cento-

Fiona si schiaffò una mano in faccia e scosse lentamente la testa in segno di disapprovazione, era evidente che qualcosa in me non andava.

La superficie ghiacciata del pianeta era fantastica, senza alcun dubbio, Nettuno era il mio pianeta preferito. Certo, anche Urano era ghiacciato e molto bello, ma, i tifoni di Nettuno, rompevano il ghiaccio mostrando l'acqua sottostante e, quando cessavano, si righiacciava tutto, in una parola ... meraviglioso; ma, in quel momento, non potevo apprezzarlo.

P:- Dai andiamo-

E iniziai a scivolare sulla superficie ghiacciata di Nettuno; "pattinare" era molto meno faticoso che volare, e così le ali potevano riposarsi un pò.

Fiona mi seguì. Osservavo attentamente ogni minimo dettaglio, niente mi sfuggiva.

Un rumore, che non permetteva nulla di buono,provenì dal sottosuolo. Il ghiaccio si stava crepando.

F:- Oh,oh ... siamo nei guai-

P:- Muoviamoci-

Scivolavamo velocemente cercando di non finire in qualche crepaccio, poi, come se la prova non fosse già abbastanza difficile, gli uragani fecero la loro ricomparsa; erano più potenti, più numerosi e con una forza centripeta cento volte superiore alla precedente.

Volare era molto difficile ed era impensabile camminare, o meglio, correre; era impossibile.

I vortici ci avevano accerchiate.

Jack Frost e l'angelo lunareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora