Vento funesto

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JACK pov

Quando Pitch scagliò la lancia verso di me , Purianne mi si parò davanti e l' oscura arma le si conficcò in pieno petto.

Pitch era sconvolto ... e lo ero anch'io.

Lereline aveva gli occhi sbarrati,assisteva impotente alla scena. Non era certamente questo quello che voleva.

Purianne portò le mani attorno alla lancia. Non un lamento uscì dalle sue labbra. La vidi cadere all'indietro e mi precipitai su di lei, impedendole di finire a terra.

Il mio volto era coperto da lacrime. Non potevo perderla, non ora che l'avevo appena ritrovata.

J:- No, no ti prego ... non lasciarmi. Non posso più vivere senza di te-

Mentre pronunciavo queste parole, la lancia di sabbia nera, svanì.

Una luce sempre più flebile, a intermittenza, proveniva dal suo corpo.

P:- Jack ... io ... ti amo-

Piangeva.

Mi si avvicinò e posò le sue delicate labbra sulle mie. Chiusi gli occhi. Mi baciò, ma non mi provocò piacere, anzi, provavo ancora più dolore, poiché sapevo che quello sarebbe stato il nostro ultimo bacio.

Mentre mi baciava i suoi capelli tornarono bianchi a riflessi violetti ; poco dopo, spirò tra le mie braccia e, con la sua morte, morì anche una parte di me.

J:- Ti amo anch'io ... -

Fu l'unica cosa che riuscii a dire; la voce rotta dalle lacrime.

Una miriade di luci colorate avvolsero il corpo esanime della mia Purianne che ... scomparve per sempre.

Lanciai un urlo di dolore, non poteva essere, non potevo averla davvero persa.

P.B.:- Noo ... -

Alzai lo sguardo furioso verso Pitch, ma subito la mia espressione si trasformò e divenne di stupore; una lacrima, una sola e unica lacrima, scendeva dall' occhio dell'uomo nero rigandogli il volto ... non lo avrei mai creduto possibile.

I miei occhi rimanevano, comunque, colmi d'ira e di disperazione. Pitch arretrò lentamente, si girò e corse via, trasformandosi in sabbia nera e dileguandosi.

Lereline era rimasta pietrificata ; quando capì la gravità di ciò che era accaduto, andò in iperventilazione e portò le mani alla testa tremando. Le lacrime scendevano copiose bagnandole il viso. Urlò tutto il suo dolore e gli angeli e gli incubi si fermarono all'istante.

Un angelo dai lunghi capelli rosso cremisi, e dagli occhi grigio perla, le si avvicinò sussurrandole qualcosa. Lereline annuì e l'altro angelo si girò verso l'esercito alzando il braccio destro ... si ritiravano.

Nord mi si avvicinò e posò la sua grossa mano sulla mia spalla. Non disse niente. Mi aiutò a rialzarmi e tornammo al laboratorio di Nord. Mentre camminavamo, Calmoniglio posò, anche lui, una mano sulla mia spalla guardandomi triste, poi proseguì più spedito. Dentolina mi accarezzò facendo scorrerla sua mano dal mio viso alla mia spalla e volò verso Calmoniglio, dicendogli qualcosa che non sentii. Raziel volava lento. Non disse nulla ;si limitò a lanciarmi una veloce occhiata, che mi bastò per capire che provava esattamente ciò che provavo io, che mi capiva.

Sandy scomparve, non sapevo dove fosse andato, ma ero troppo distrutto per preoccuparmene.

Arrivati nella grande Sala del Globo, andai a sedermi sul "davanzale della disperazione", come lo chiamavo io. Era lo stesso davanzale, che dava sull'enorme finestrone della sala, sul quale mi ero precedentemente seduto per piangere la "morte" di Sandman.

Jack Frost e l'angelo lunareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora