MICHAEL.
Mi sveglio di soprassalto e guardo l'ora; la notte è passata più velocemente di quello che mi sarei aspettato e questo è stato il mio unico incubo.
Vado a passo lento fino alla camera di Audrey ed apro lentamente la porta per non svegliarla, la richiudo alle mie spalle e mi avvicino a lei che dorme beatamente sotto alle coperte.
Di solito quando eravamo piccoli era lei che si infilava nel mio letto quando aveva paura dei temporali o quando i brutti sogni non la facevano dormire.
Mi sento così stupido adesso.-Mikey...- mi sento chiamare mentre dormo e svogliatamente mi giro verso la voce
-mmmh Audrey tornatene a letto...- mi lamento sbadigliando
-posso stare qui con te?- la vedo sussultare mentre un tuono cade lontano, capisco che ha paura e alzo la coperta per farla accoccolare accanto a me:
-stai tranquilla ci sono io a proteggerti- la stringo mentre lei riesce finalmente ad addormentarsi.Entro piano nel suo letto continuando a stare attento a non svegliarla e la guardo, mi ricorda la mamma.
-Mich...- la sua voce mi risveglia dai miei pensieri e la guardo accennando un piccolo sorriso
-buongiorno sorellina...- dico togliendole una ciocca di capelli dal viso.
Lei risponde al mio gesto con uno dei suoi bellissimi sorrisi e mi stringe costringendomi a stendermi accanto a lei
-come mai gia sveglio alle...- controlla velocemente l'ora -... alle sette?-
resto un attimo in silenzio mentre sospiro piano, nasconderle le cose è inutile sa leggermi dentro fin troppo bene:
-avrei potuto evitare tutto questo Audrey...-
-no non avresti potuto Michael e lo sai fin troppo bene- risponde senza esitazioni come un copione imparato a memoria, forse già si aspettava questa mia affermazione.
Chi non se la sarebbe aspettata?
-Ma io non ero qui mentre lei moriva, ero ad uno stupido concerto- la guardo negli occhi che mi iniziano a bruciare e cerco di trattenere le lacrime
-ascoltami...- sospira stringendomi a lei -...ascoltami bene Michael perchè non te lo ripeterò un'altra volta-
Mordo il labbro inferiore mentre mi lascio abbracciare e in questo momento mi sento come se fossi io il fratello minore.
-la mamma era fiera di te, fiera di quello che fai. Parlava sempre di voi, si rivedeva tutti i concerti, era il suo modo per essere felice, per staccare da tutto questo schifo, tu l'hai resa felice ed è questo che importa nient'altro-
La sua voce usciva in un tono calmo, normale, senza incrinature; io invece avevo gia iniziato a piangere.Mi svegliai per la seconda volta da quella mattina e Audrey mi stava accarezzando distrattamente i capelli mentre era assorta nei suoi pensieri; decisi di muovermi appena per farle capire che ero sveglio.
-quando parti?-
chiede poco dopo mentre si siede meglio appoggiando la shiena al muro
-quando voglio- rispondo io continuando a stare steso senza guardarla
-Michael...- mi riprende lei, sento il suo sguardo fisso su di me
-tra un paio di giorni e tu potresti venire...- tento di convincerla per l'ennesima volta, di lasciarla sola in questa stra-maledettissima casa non mi va.
-ne abbiamo già parlato... starò bene, non puoi preoccuparti di me mentre sei in tour, siete occupati e io sarei di troppo-
-tu non sei mai di troppo, sei mia sorella- replico e stavolta mi giro a guardarla.ASHTON.
Sono quasi le otto di sera quando inizio a camminare per strada verso casa di Michael; questo pomeriggio mi è arrivato un suo messaggio, voleva invitarmi per cena.
A dir la verità erano invitati anche Calum e Luke che avevano declinato l'invito perchè, a loro avviso, dovevano stare in famiglia; non che io non creda a ciò che dicono visto che tra un paio di giorni ripartiremo, ma di solito sono i primi ad accorrere in caso di cibo gratis a casa di altri.
Arrivo davanti alla porta e suono il campanello, mentre aspetto sfilo gli occiali dal naso e li pulisco con la maglia.
-Ash!- mi saluta Mikey con un sorriso spostandosi dall'entrata per farmi passare -grazie per essere venuto-
-figurati è un piacere- gli sorrido di rimando togliendomi la giacca e appendendola all'attaccapanni a lato della porta
Sono felice di vederlo sorridere anche se so che dentro non sta bene, ma credo sia normale: perdere qualcuno è difficile per tutti.Entriamo in cucina: suo padre è seduto a tavola intento a guardare la tv e forse non si è neanche accorto che siamo entrati.
-oh, ciao Ashton...-
mi giro verso Audrey e le sorrido a mo di saluto mentre ci sediamo anche io e Mikey; lei arriva poco dopo e posa la pentola a tavola servendoci poi la pasta.-è cruda- dice dopo un po' il padre dei ragazzi senza staccare lo sguardo dalla tv -non sai fare neanche un piatto di pasta-
Guardo Michael stringere la forchetta con più forza e sua sorella non dire niente mentre continua a mangiare; sinceramente non capisco cosa stia succedendo, forse è ancora scosso per la morte della moglie ma trattare così sua figlia mi sembra una reazione esagerata. Dopotutto lei ha perso sua madre, no?
-a me sembra perfetta...- commenta Michael, la presa ancora ben salda sulla forchetta e la voce calma
-si... piace anche a me...- mi intrometto finendo di mangiare
-e invece non lo è- insiste l'uomo e Michael si alza senza neanche finire di mangiare
-Audrey, io e Ash stavamo pensando di andare a fare una passeggiata ti va di venire con noi? Magari potremmo andare adesso- mi guarda come... in cerca di conferma? Sarò sincero: non riesco a decifrare il suo sguardo.
Decido di annuire:
-si, potremmo andare a prendere un gelato, offro io-
-ma lei non vuole venire- è di nuovo l'uomo a parlare
-perchè non lasci rispondere lei? Sono sicuro che voglia uscire con noi- insiste Michael, i pugni chiusi lungo i fianchi
-andate voi Mikey, non preoccuparti per me...- dice la ragazza senza guardare nessuno di noi, si limita a fissare le proprie mani
-Audrey non c'è bisgno...- Michael è sbiancato in volto e la guarda come se avesse detto chissà cosa.Non capisco cosa sta succedendo, sembra tutto troppo assurdo.
Pochi minuti dopo mi ritrovo a seguire Michael mentre si avvicina a passo veloce alla sua macchina, entriamo e mette in moto partendo poco dopo in direzione di casa mia.
Durante il tragitto non parla, guarda dritto davanti a se e io non ho il coraggio di dire niente se non un "puoi lasciarmi qui, continuo a piedi" biascicato.
-scusami per stasera Ash davvero, pensavo che sarebbe stata una serata piacevole-
è la prima volta che apre bocca da quando siamo usciti di casa, mi guarda e capisco che non vede l'ora che io scenda dalla macchina.
Non ha nemmeno spento il motore, ma che gli prende?
-non ti preoccupare e grazie della cena, salutami tua sorella- taglio corto per non costringerlo a restare oltre e scendo il più veloce possibile dalla macchina restando sul marciapiede mentre lui fa inversione e torna da dove è venuto.MICHAEL.
Parcheggio la macchina sul vialetto e mi affretto a tornare dentro, il piano terra è al buio e la casa silenziosa.
Salgo le scale a due a due e mi fermo davanti camera di mia sorella riprendendo fiato, resto a guardare il legno per un pò prima di fare un passo indietro e infilarmi nella mia stanza sospirando.
Sono un totale disastro come fratello.____________________________________
ok eccomi con il terzo capitolo di Avalanche, non so che dire ahah
solo un enorme grazie per le vostre impressioni sulla storia e un altro enorme grazie a chi continuerà a leggere/votare/commentare :)
qualcuna che sappia come abbreviare il nome Audrey? ahah :,Dxoxo x5secofwriting
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Avalanche. || 5sos (ON HOLD)
FanfictionCi sono avvenimenti che ci buttano giù come fossero valanghe. Tutto quello che possiamo fare è sopravvivere. ~~~~ #87 in Fanfiction - 18/12/2014