ASHTON.
-Parigi è bellissima- sento affermare Audrey mentre guarda fuori dal grande finestrone della nostra suite, siamo arrivati da circa un'ora ma ci stiamo già preparando per andare alle prove; mi avvicino a lei stringendola dolcemente da dietro e baciandole la spalla
-perchè non vai a farti un giro mentre noi proviamo? Davanti all'hotel c'è una pasticceria dove fanno dei macarons troppo buoni- le indico il negozio dalla finestra -e se prosegui dritta arrivi ai giardini del Louvre-
-come fai a sapere tutte queste cose?- si gira a guardarmi e io alzo un sopracciglio
-beh, è una città che mi ha sempre affascinato- ammetto
-e se volessi raggiungere la torre Eiffel che strada devo fare?- mi chiede seria
-non provare ad andare lì senza di me- faccio il finto offeso per poi farle l'occhiolino e sorridere.Per la prima volta in vita mia non vedo l'ora che il concerto sia finito, continuo a suonare la batteria quasi meccanicamente con la testa immersa completamente tra le nuvole; tra i mille pensieri che mi balenano in testa c'è sicuramente la serata fuori con Dry e non è una serata come tante, deve essere LA serata perchè questa non è una città come tante è LA città, è Parigi.
Ho chiesto allo staff di procurarmi delle pizze per la fine dello show, voglio farla mangiare seduta a terra sul pont des arts come fanno i parigini e poi farle vedere la torre Eiffel e i suoi giochi di luce. Magari possiamo fare la strada del ritorno a piedi passando per l'avenue des champs Elysées e finire la serata in bellezza con un bicchiere di champagne.
Quanto di tutto questo la stanchezza post-show mi permetterà di fare?
Alzo gli occhi dalla batteria e vedo gli altri fissarmi, mi rendo conto di essere l'unico che sta ancora suonando e mi fermo, ops.-dove andiamo a mangiare stasera?- chiede Luke appena entriamo in camerino buttandosi sul divanetto, so che tutti aspettano che sia io a decidere così mi giro verso di lui stappando la bottiglietta d'acqua e prendendo un sorso:
-beh, io ho un impegno quindi vi lascio soli- poso la bottiglia e tolgo la maglia per poi andare a darmi una rinfrescata prima di cambiarmi.Prendo le pizze con una mano ed esco dal camerino cercando con lo sguardo Audrey, la vedo seduta da una parte con il cellulare in mano e sorrido guardandola meglio: i capelli castani le ricadono morbidi sulle spalle e per la prima volta da quando la conosco indossa un vestito, è verde smeraldo e le arriva poco sopra alle ginocchia lasciando scoperte le gambe che mi soffermo a guardare mentre si alza e mi viene incontro:
-sappi che ho aspettato te per vedere l'attrazione più bella- ride dandomi un bacio sulla guancia, le sorrido anche io prendendole la mano
-beh allora andiamo a mangiare, ho in mente qualcosa di veramente... parigino- rido e usciamo salendo velocemente in macchina, l'autista ci lascia poco lontano dal ponte e le prendo la mano di nuovo per farmi seguire
-vedi tutta quella gente seduta a terra? Si ritrovano qui per mangiare insieme davanti a un bel panorama- le spiego mentre lei si guarda in giro -e quella è Notre Dame- indico per poi sedermi a terra e trascinarla delicatamente sulle mie gambe
-wow... è sorprendente, davvero- dice aprendo uno dei cartoni delle pizze e mettendolo sulle ginocchia in modo che anche io possa arrivarci, prendo una fetta e inizio a mangiare annuendo
-cosa hai fatto oggi?- le chiedo appoggiando la testa sulla sua spalla, se mi addormento ora è la fine.
-niente di che...- sento mentre parla senza capire davvero e mi limito ad annuire.Ci alziamo e riprendiamo a camminare vicino alla Senna diretti verso la torre Eiffel, una volta arrivati sorrido guardando la sua espressione sorpresa:
-sai, tutto questo è stato costruito per l'esposizione universale... i giardini, la torre e il palazzo di Chaillot- sorrido compiaciuto di tutte le cose che mi ricordo e riprendiamo a camminare verso il palazzo -è lì che ti voglio portare, c'è una vista spettacolare sulla torre e...-
-possiamo salire?- mi interrompe guardandomi, strabuzzo appena gli occhi e mi mordicchio il labbro perchè a dire la verità l'altezza mi terrorizza un poco.
-certo che possiamo- le sorrido appena mentre facciamo dietro front verso la biglietteria, come dirle di no?
Una volta dentro al grande ascensore faccio un respiro profondo e cerco di non pensare a niente, è questo il momento peggiore per me. Arriviamo all'ultimo piano ed esco velocemente per poi aspettarla e prenderle la mano mentre lei mi trascina sorridente verso il parapetto:
-c'è una vista favolosa!- urla sorridente mentre indica il panorama, sembra una bambina davanti ad un negozio di giocattoli ma anche così è tremendamente bella.
Prendo coraggio e mi avvicino quanto basta per stringerla a me e baciarla sulle labbra.
Torniamo in hotel in macchina passando come mi ero prefissato per gli champ Elysées in modo da farglieli vedere di notte, appena arriviamo davanti all'hotel scendo e le tengo la portiera aperta come un perfetto gentiluomo finchè non scende anche lei:
-grazie davvero per stasera, mi sono divertità così tanto...- mi sorride guardandomi negli occhi per poi abbracciarmi -sarai stanchissimo-
-un po'- ammetto stringendola a me mentre mi mordo il labbro inferiore -ma avevo in mente un'altra cosa prima di finire la giornata-
Saliamo al piano ed entriamo nella suite senza fare troppo rumore, chiudo la porta con il gomito poichè le mani sono impegnate a tenere champagne e bicchieri e seguo Audrey fino alla sua stanza che apre lasciandomi passare.
Mi siedo sul letto e stappo la bottiglia versando il liquido nei bicchieri e prendendone uno mentre lei fa lo stesso con l'altro:
-Dopo aver inventato lo champagne, Don Perignon disse: Correte, sto assaggiando le stelle!– cito Colpa delle Stelle facendo tintinnare il mio bicchiere con il suo, Dry mi sorride per poi bere un sorso e avvicinarsi a me.
Poso il bicchiere vuoto sul comodino e la prendo per la vita buttandola piano sul letto guardandola negli occhi mentre la sistemo meglio e mi siedo poi a cavalcioni all'altezza delle sue caviglie. Le alzo piano il vestito mentre la guardo negli occhi e arrossisce lievemente, abbasso lo sguardo e sorrido amaramente -sai, le cicatrici ci rendono in un certo senso più forti, credo... e poi- rialzo lo sguardo sul suo volto avvicinandomi ad esso allungandomi sul suo corpo e facendo leva sulle braccia per non cadere -io amo ogni singolo centimetro di te, Audrey Clifford.-
Mi sveglio facendo una smorfia a causa del sole che entra dalle tende semi aperte e che mi colpisce dritto in faccia, mi metto a sedere sul letto e sbadiglio mentre guardo Dry dormire accanto a me rannicchiata tra le coperte, è davvero successo, ho dormito con lei.
Un sorriso mi compare sul volto mentre mi alzo e mi trascino a raccogliere i boxer dal pavimento per poi metterli e uscire per andare in cucina a sgranocchiare qualcosa.
-giorno- sbadiglio ancora alzando una mano a mo' di saluto verso Michael che se è sveglio a quest'ora è solo perchè evidentemente doveva mandar via qualcuna dalla stanza.
-giorno- mi risponde lui sorridendo -caffè?-
Annuisco sedendomi su uno degli sgabelli e appoggiando i gomiti sul tavolo senza smettere di sorridere, il mio caffè si blocca a mezz'aria tenuto dalla mano di Mich che è intento a scrutare il mio volto
-oh andiamo! Non puoi aver davvero fatto sesso con mia sorella mentre ero nella stanza accanto!- borbotta in tono lamentoso.________________________________
la vedete l'ora? Bene, la vedo anche io ahahahhaha non so cosa mi sia preso, forse l'ispirazione divina è tornata (mi sentivo in colpa di non aver aggiornato per così tanto lo ammetto).
Ringrazio la mia conoscenza scolastica di Parigi per aver reso più interesante questo capitolo (?)(l'hotel in questione è il Ritz di Place Vendôme e la pasticceria esiste davvero) finito di sfornare alle 1.13 di notte.
Buona notte pipol, ve se ama e ancora graziexoxo x5secofwriting
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Avalanche. || 5sos (ON HOLD)
FanfictionCi sono avvenimenti che ci buttano giù come fossero valanghe. Tutto quello che possiamo fare è sopravvivere. ~~~~ #87 in Fanfiction - 18/12/2014