17.

363 33 11
                                    

MICHAEL.

Finisco il mio caffè e sbuffo per l'ennesima volta buttando il bicchiere ormai vuoto sul tappetino del sedile vicino a me, guardo l'orologio: è passata un'ora da quando sono arrivato davanti casa e ancora non ho avuto il coraggio di bussare. Mi stropiccio gli occhi mentre sbadiglio a causa delle poche ore di sonno e decido si uscire finalmente dall'auto dirigendomi lentamente verso la porta.

Torno dalla passeggiata e poso piano la custodia del violino sotto l'albero che ho improvvisato prendendo una pianta dell'appartamento e decorandola con qualche pallina trovata negli scatoloni, non è certamente granchè ma sempre meglio di niente.
-Dry sono tornato- urlo per farmi sentire -ti va se ordino le pizze?- aspetto una sua risposta mentre mi tolgo il giacchetto buttandolo con non curanza sul divano e mi avvicino alla sua porta quando dopo svariati minuti non sento ancora la sua voce
-ti ho preso una cosa... vorrei che tu la vedessi ora...- dico piano appoggiando la fronte alla porta e provando ad aprirla senza riuscirci perchè chiusa a chiave -se sei arrabbiata con me per quello che è successo con papà sappi che mi dispiace, non volevo reagire in quel modo ma vedere come ti stava... CI stava... facendo del male mi ha fatto infuriare-
Sospiro e me ne vado in camera buttandomi subito sul letto, passerò un bel Natale di merda.

Trovo finalmente il coraggio che mi serve e suono quel maledetto campanello per poi guardare la maniglia in attesa che si apra.
-Perchè sei qui?- alzo lo sguardo per guardarlo negli occhi uguali ai miei e per un attimo penso di nuovo al fatto che abbiamo lo stesso schifosissimo sangue.
-felice di vederti come sempre- ignoro la sua domanda ed entro spostando il suo braccio dallo stipite della porta, vado in cucina e trascino una sedia sul pavimento per poi crollarci sopra già sfinito come se quella casa mi pesasse sulle spalle -dobbiamo parlare-
Lo sento sbattere la porta per poi entrare in cucina, sedersi dal lato opposto del tavolo e prendere un bicchiere d'acqua; o magari di vodka.
Vedendolo stare zitto decido di iniziare la conversazione anche se mai mi sarei immaginato di fare una cosa del genere:
-forse dovresti farti aiutare, posso pagare io e...-
vengo interrotto dal bicchiere che sbatte sul tavolo e sussulto guardando il liquido muoversi velocemente all'interno
-non voglio i tuoi soldi e non voglio il tuo aiuto- dice secco senza guardarmi -non ne ho bisogno-
-potresti almeno provarci? Per me e tua figlia?- non so bene perchè cerco di convincerlo, alla fine non mi importa niente di lui, è stato da sempre un uomo assente nella nostra vita.
-smettila di dirmi cosa dovrei e non dovrei fare!- inizia ad urlare alzandosi e avvicinandosi alla mia sedia, resto fermo e inspiro a fondo cercando di stare calmo
-ti serve aiuto, davvero- ripeto guardando di fronte a me; ricorda che lo stai facendo per lei Michael.
-fuori da casa mia. Adesso.- mi fa alzare spingendomi da dietro, vado verso la porta d'ingresso e la apro prima di girarmi verso di lui
-non puoi dire che non ci ho provato quindi ok, fatti la tua vita e non rovinare la nostra- esco sbattendo la porta dietro di me e torno in macchina velocemente come se volessi scappare una volta per tutte da questo posto.
Trattengo a stento le lacrime mentre guido verso casa di Ashton.

-ciao Mikey!- sorride Lauren appena apre la porta e mi vede
-ehy- le rivolgo un piccolo sorriso mentre metto le mani in tasca -tuo fratello è in casa?-
Lei annuisce lascaindomi entrare e fa un cenno verso le scale
-lui e Harry stanno "suonando" la batteria- fa le virgolette con le dita mentre ridacchia -puoi salire se vuoi-
annuisco piano e inizio a salire le scale, man mano che mi avvicino alla camera del mio amico il suono della batteria diventa più forte fino a quando non mi fermo davanti ad una porta semi aperta e busso cercando di sovrastare il rumore, sento dei passi mentre il suono della batteria si ferma
-Mich? Tutto ok?- chiede guardandomi e guardando poi alle mie spalle
-sono solo, devo parlarti- dico sbuffando leggermente e mi lascia entrare
-ok Harry noi possiamo continuare dopo- dice facendogli un cenno verso la porta mentre io mi stendo sul suo letto buttando qualche maglietta a terra.

-ok amico, dimmi tutto- si siede sul letto accanto ai miei piedi e mi guarda curioso
-ho picchiato mio padre- dico secco guardando il soffitto
-c...cosa?- strabuzza gli occhi e mi guarda a bocca aperta
-ho picchiato mio padre Ash- ripeto spazientito -ieri. Mentre io e Audrey stavamo andando a prendere le nostre cose, l'ho visto bruciare le nostre foto e i nostri oggetti mi sono arrabbiato ed è successo-
-e come ti senti?- mi chiede dopo pochi minuti di imbarazzante silenzio
-mi sento...- sospiro e mi tiro su a sedere -mi sento bene Ash, terribilmente bene e questa cosa mi terrorizza-
Sento la sua mano sulla mia spalla -Michael tu non diventerai come lui, stai tranquillo... non sei un alcolizzato e hai agito per difenderti e per difendere ciò a cui tieni, sò che ora pensi il contrario perchè hai fatto ciò che lui faceva a te ma ti conosco abbastanza per dirti che ti sbagli di grosso se pensi di essere un tipo violento... insomma, non uccidi neanche i ragni!- ride per alleggerire la tensione e lo guardo poco convinto
-ti va di venire a pranzo da me per Natale? Siamo soli e magari potremmo chiamare anche gli altri... Dry non vuole uscire dalla sua stanza e io non so che fare, per una volta volevo solo che fossimo felici- mi mordo il labbro inferiore guardandomi la punta delle scarpe, sono ridotto davvero così male?
-sarò da te per le 12, fratello- mi abbraccia e io mi ritrovo a fare lo stesso

__________________________________

ok sembra tipo che io alterni capitoli cessi e capitoli degni di qualche lettura D:
sarà l'ora, sarà che tenevo a mettere un capitolo così... il prossimo sarà di gran lunga meglio
btw Merry Xmas <3

xoxo x5secofwriting

Avalanche. || 5sos (ON HOLD)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora