12.

5.1K 142 21
                                    

Durante il tragitto verso casa, che sembrava infinito, i ragazzi vennero a sapere di ciò che era successo grazie a Zack, che aveva raccontato a grandi linee l'accaduto. Quando Andrea e gli altri entrarono in casa di Federico, si resero conto che praticamente tutti erano lì, ad aspettarli.

"Dov'è?" chiese subito il ragazzo, ricevendo un gesto da parte di Zack. Una volta entrato nel bagno, vide Gaia seduta sul bordo della vasca, con le lacrime agli occhi, e gli si spezzò il cuore. "Amore mio, come stai?" domandò infilandosi tra le sue gambe, prendendole il volto tra le mani. "Stai bene?"

"Meglio." mormorò per poi abbracciarlo con forza, posando la guancia sulla sua spalla, sentendosi finalmente al sicuro, come se fosse a casa.

"Mi dispiace da morire di tutto, avrei dovuto essere con te. Non sarebbe successo nulla se ci fossi stato io con te." disse accarezzandole i capelli, mentre sentiva il suo cuore battere veloce. "Ora ci pensiamo noi e risolviamo tutto. Non ti dovrai più preoccupare di niente chica, te lo prometto."

"Non è colpa tua Andre, non potevi saperlo." sussurrò chiudendo gli occhi. "Però non fare casini, ti prego. Non fare cazzate, non voglio che finisca male questa storia."

"Sì ma avrei dovuto esserci comunque, non credo sia più così sicuro per te girare da sola, se anche Lorenzo è tornato. Stasera vieni da me, non ho molto nella casa nuova, ma penso che possa bastare." mormorò, per poi prenderle il viso tra le mani e lasciarle un bacio sulla fronte. "Nessuno ti sfiorerà, giuro su Dio che nessuno ci proverà di nuovo. Non succederà mai più, ora ci sono io." disse per poi accarezzarle una guancia e raggiungere gli altri in salone, mentre lei restava in bagno.

Voleva stare per conto suo un altro po'.

"Ditemi esattamente cosa è successo."

"Andre, bisogna fare come l'altra volta, pensiamo tutti che sia la scelta migliore. Anche Mirko, Riccardo e Marco avrebbero appoggiato la nostra scelta." disse Zack alzandosi in piedi, dopo aver raccontato tutto per filo e per segno, esattamente come aveva fatto Gaia.

"Andiamogli a spaccare il culo a quegli stronzi." borbottò per poi guardare Federico, che annuiva. "Ci siamo tutti, no?"

"Perché non resti con Gaia? Non lasciarla sola, tranquillizzala." propose Adam, accennando un sorriso.

"Già ci ho pensato a tranquillizzarla, ora devo dire due parole ai fratelli Colombo." disse per poi posare il cellulare e il portafogli sul tavolo della cucina. "Andiamo." mormorò aprendo la porta di casa, pronto a risolvere per l'ennesima volta con i Colombo, ma sapeva anche lui che quella volta era diverso dalle altre.

Il coinvolgimento emotivo era mille volte maggiore, avevano provato a toccarle una delle persone più importanti della sua vita. La sola idea lo mandava fuori di testa.

Quando il gruppo arrivò in piazza, sembrava quasi che gli altri già li stessero aspettando, come se fosse una routine. Dopo una provocazione, i due gruppi si incontravano sempre in piazza, pronti per un'ennesima discussione e, dalle volte, scattava anche una rissa.

"È arrivato quel ritardato, viene a difendere la ragazzina." ridacchiò Paolo, il migliore amico di Davide. "Ci avrei scommesso."

"La sta difendendo solo per scoparla stanotte, sennò resta in bianco." gongolò il più giovane dei fratelli Colombo, che stava accanto a Lorenzo.

"Puoi succhiarmi le palle, coglione." ringhiò Andrea, con i nervi a fior di pelle.

Da un momento all'altro avrebbe attaccato briga, poiché era al limite della sopportazione. La pazienza di Andrea stava vacillando, odiava sentirsi dire parole del genere su di lei. Non riusciva ad accettarlo.

Milano Ovest siamo noi | ShivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora