13.

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Sebbene Andrea fosse ritornato in studio, con l'intenzione di scrivere e registrare qualcosa prima di partire per la Sardegna per un paio di settimane, non riusciva a buttare giù neanche una barra, per quanto era pensieroso e turbato da tutto ciò che era successo prima.

"Andrea cazzo, sono dieci minuti che guardi il vuoto." borbottò Davide di punto in bianco, per poi dare uno sguardo a Leo, che annuiva sconsolato. "Cosa ti frulla in testa? Magari se ti sfoghi riesci a sbloccarti."

"Niente raga... è che mi sento strano, un po' insoddisfatto e credo di star sbagliando qualcosa." ammise abbassando lo sguardo, per poi mordersi l'interno guancia. "Sto sbagliando."

"Sbagliando qualcosa? Ma sei passo? Sta per uscire il feat che sarà hit estiva e che ci farà fare il botto più di RIP Remix, di cosa parli?!" esclamò il moro, allargando le braccia, cercando di fare un punto della situazione. "Coglione, spero scherzi."

"Ma no Adam, mi sembra palese che non si stia riferendo alla musica. È per quello che è successo oggi con Gaia, magari si è spaventato e ci sta pensando un po' su." intervenne Leo, che era un po' più attento, ed aveva capito bene quale fosse la situazione e quali fossero i sentimenti che provava Andrea in quel momento.

"Sto sbagliando qualcosa, ma non so cosa." mormorò sfiorandosi il mento, sforzandosi di pensare.

"Fra non stai sbagliando proprio nulla, solo che vi provocate tutto il tempo e non arrivate ad una conclusione. Scopate e tutto tornerà come prima, facile." borbottò Adam, mettendosi più comodo sul divanetto. "Poi vedi che sicuro ti passa."

"Non sono solo provocazioni e voglia di sesso, ci sono sentimenti tra di loro. È evidente Adam, non essere superficiale. Solo che dovreste parlarne, non mi sembra il caso continuare così."

"Sì... solo che mi sto trasferendo, che senso avrebbe? Forse dovremmo chiudere questo capitolo, magari non è nel mio destino stare con Gaia." pensò lui ad alta voce, premendosi gli indici sulle tempie. "Tanto non è la prima volta che mi piace e poi mi tocca pensare ad altro."

La cotta che Andrea aveva avuto per Gaia era stata forse la più forte ed importante che avesse mai avuto, ma con la partenza di lei e la situazione fra loro, aveva sempre fatto in modo di pensare ad altro. Accettava il fatto che non si potesse realizzare ed andava avanti, sapendo che poi le sarebbe piaciuta di nuovo. Ormai sapeva come andavano le cose.

"No fra, il destino te lo crei e te lo scegli. Se stai così bene con lei, fai in modo che faccia parte del tuo futuro." incalzò Leo, mentre annuiva.

"Non può non trasferirsi per lei." borbottò Adam, che scuoteva la testa. "Andrea vuole andarsene dal quartiere ed ha appena comprato casa."

"E allo stesso tempo non posso neanche stare troppo lontano, non dopo quello che è successo oggi." continuò il moro, per poi prendere in mano la canna che si era preparato giusto qualche minuto prima. "Non voglio stia sola, non c'è manco Mirko... e chissà quando tornerà."

"E quindi?!"

"Stasera le parlo, troveremo una soluzione insieme." mormorò per poi accenderla.

"Bene!" esclamò Adam. "Ora lavoriamo, grazie."

Mentre Gaia stava dormendo beatamente sul divano, Federico piombò dentro casa, svegliandola del tutto. Il ragazzo si sedette vicino a lei, affinché potesse appoggiarsi con la testa sulle sue gambe.

"Andrea mi ha chiamato e mi ha detto che tra dieci minuti sarà qui." disse, accarezzandole i capelli scompigliati sulle spalle. "Pensiamo alla parte positiva della giornata, ti ha persino chiamata 'amore mio', eh!"

"Sembrava così preoccupato." mormorò lei, per poi chiudere di nuovo gli occhi. "Stava persino sul punto di menare Davide prima... avevo paura per lui."

Milano Ovest siamo noi | ShivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora