19.

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Dopo essersi infilata i vertiginosi tacchi neri, che odiava con tutto il suo cuore, Gaia salutò suo fratello ed uscì di casa, visto che Andrea la stava aspettando in piazza. Quando la vide arrivare sentì di nuovo le farfalle nello stomaco, che lo colsero alla sprovvista. Non pensava di sentirle ancora, ma con lei era fin troppo facile sentirsi così.

"Buonasera principessa." ridacchiò, per poi stringerla a sé con forza. "Forse con i tacchi mi arrivi alla spalla."

"Inizi col botto, eh Andre?" sorrise, per poi baciarlo. "Io avrei fame, andiamo?"

"Certo Miss, andiamo." mormorò per poi aprirle la portiera della sua nuova Rolls Royce nera, alla quale ambiva sin da quando era poco più che bambino. "Ho prenotato in un ristorante in centro abbastanza di lusso, se poi hai ancora fame passiamo al Mc mentre torniamo. Tanto lo sai, in quel tipo di ristoranti mica si mangia tanto."

"Hai paura che mi sciupo?" ridacchiò, per poi mettere una mano sulla sua coscia magra, facendogli sentire i brividi.

Andrea stava impazzendo, certe emozioni non le aveva mai sentite ed erano fin troppo difficili da gestire.

"Bisogna trattarla bene la principessa, poi, onestamente, anche io avrò molta fame." ammise per poi scrollare le spalle. "Ho sempre fame."

"Allora perché non andiamo dove si mangia, sul serio?" propose lei, mentre cambiava la stazione radio.

"Perché poi non ci vediamo per due settimane, vorrei lasciarti un bel ricordo della nostra ultima sera, per quando sarai a Parigi. So che andare al Mc sarebbe un bel ricordo per te, ma è giusto che ti porti in un bel locale un po' più raffinato. Secondo me te lo meriti." le spiegò, per poi farle l'occhiolino. "Motivazioni abbastanza valide?"

"Validissime, accetto la proposta del ristorante." ammise, per poi alzare la radio, che trasmetteva Pensare Male dei The Kolors.

"No dai, non cantare 'sta canzone ti prego." mormorò, scuotendo la testa. "È terribilmente brutta."

"Lascia un vestito da me così domani potrai avere ancora una scusa, per ritornare da me! Ma in fondo non vuoi andare via veramente." cantò lei, ballando come poteva, mentre Andrea rideva come un matto. "Dai, è una canzone bellissima! Non ti viene voglia di ballare?"

"Sì, vabbè, parliamo d'altro, che è meglio." mormorò, per poi ridacchiare un altro po', mentre lei continuava a cantare. "Sinceri non lo siamo stati mai, sorridi e te ne vai." continuò, facendo da seconda voce ad Elodie, cosa che non gli riuscì affatto bene.

"Sei pessimo!" esclamò per poi scoppiare a ridere.

"A proposito di canzoni, sono stato in studio oggi ed ho registrato." ammise, per poi guardarla. "Dopo te la faccio sentire, pensa quanto sono buono."

"È quella che stavi scrivendo l'altra sera?" chiese, per poi voltarsi verso di lui.

"Sì, ho scritto molto prima del mash up. Mi sono sentito molto ispirato. Ho trovato strofe e ritornello, in solo mezza giornata. Mi piace davvero come è venuta." disse accennando un sorriso. "A Mirko è piaciuta, spero piaccia anche a te."

"Quelle frasi che ho letto mi piacevano, quindi penso proprio di sì." ammise, per poi lasciargli un bacio a stampo sulla guancia.

"Dai, siamo arrivati." mormorò, per poi scendere dall'auto ed aprirle la portiera. "Principessa." sorrise, porgendole la mano, mentre lei si sentiva imbarazzata.

"Non mi chiamare così, dai." ridacchiò, prendendolo per mano.

"Come vuoi, chica. Ti ci chiamerò comunque." disse, per poi entrare in un ristorante di lusso, con lei al suo fianco.

Milano Ovest siamo noi | ShivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora