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Nonostante fossero a Milano, il caldo era opprimente e davvero snervante.

Proprio per questo Gaia si stese a peso morto sul divano, visto che era rimasta da sola a casa, come al solito. Presa dalla malinconia e dalla noia, iniziò a vagare su Spotify, cercando di riallacciare un po' di rapporti con il rap italiano, dopo un anno intero senza sentire nulla. Sebbene provò davvero ad ascoltare qualcosa, non sapeva neanche da dove partire.

Erano uscite fin troppi album e singoli nel 2019, e non aveva idea di quale valesse la pena sentire e quale no.

Ora non si sa se sia stata una coincidenza, o destino, ma in quel momento piombò in casa Mirko, seguito da Andrea e Riccardo.

"Oh vero, mi ero quasi scordato di avere una sorella." ammise suo fratello non appena entrò in salone, stupito dalla presenza della ragazza.

"Sì, sai com'è, in questa casa ci vivo anche io, ormai." borbottò la bionda, che non si era mossa dal divano. "Grazie per la considerazione."

Mirko sbuffò, per poi farle la linguaccia e lei prontamente gli fece il dito medio.

"Come mai siete così pochi oggi?"

"Non ne ho idea, gli altri avevano da fare." ammise il biondo, buttandosi sulla ragazza, iniziando a farle il solletico.

"Se dovete fare un porno non qui, per piacere." esclamò Mirko, per poi guardare Andrea e indicargli il tavolo, affinché potessero mettersi a fumare in pace. "Comunque siamo da soli stasera, quindi ho invitato loro a dormire. Mamma e papà stanno da nonna."

"Come vuoi tu, tanto hai già deciso." ridacchiò la ragazza, mentre accarezzava i capelli a Riccardo, steso sopra di lei.

"Poi andiamo a prendere qualcosa nella pizzeria qua sotto." continuò Andrea, mentre teneva il tritaerba in mano, con un'espressione compiaciuta.

"Sì, ci va Gaia. Io non mi muovo da qui." rise Mirko, guardando con fare provocatorio la sorella.

"Hai rotto le palle, Mì. Mica mi ricordavo fossi così antipatico."

"Ti accompagno io giù, non ci sono problemi." disse Andrea, precedendo il biondo, ed appunto per questo fu ancora più compiaciuto di se stesso.

Non sapeva neanche lui perché si fosse affrettato a dirlo, visto che, da qualche giorno a quella parte, sembrava che stesse facendo a gara con Riccardo per qualsiasi questione. Era entrato in competizione con lui per nessun motivo in particolare, o perlomeno nessun motivo che gli era noto.

"Grazie Andre, almeno non sei un buzzurro come mio fratello." disse facendo ridere tutti.

Dopo aver passato l'intero pomeriggio ad ascoltare musica, parlare e, per i tre ragazzi, fumare, Andrea e Gaia decisero di scendere ad andare a prendere qualcosa da mettere sotto i denti.

"Mirko mi ha detto che hai continuato a rappare, ed anche che sta andando bene." disse la ragazza, iniziando un discorso, quando i due stavano tornando a casa.

"Sai bene che è sempre stato il mio sogno nel cassetto. Usciranno featuring importanti durante l'estate. Tutto sta andando per il meglio, sono soddisfatto." ammise il ragazzo, mentre accennava un sorriso. "Solo perché non segui il rap italiano, ti faccio sentire qualcosa."

"Sennò avevi paura che l'avrei detto in giro?" scherzò lei, prendendo l'Air Pod che lui le stava porgendo.

"Mai fidarsi di un'inglese." ridacchiò, facendo partire una canzone che aveva registrato giusto un paio di giorni prima.

"Ti piace?"

"Devo ammetterlo, non è male. Sei diventato bravuccio." disse dandogli una gomitata, mentre lui rideva di gusto.

"Sai, un giorno mi hai ispirato per una canzone. Parlo di un anno e mezzo fa, però è una delle più riuscite, e una delle più belle. Ne vado sempre fiero." ammise il ragazzo, facendola arrossire. "Sei stata la mia musa."

Andrea si era sempre giurato che non l'avrebbe mai detto a nessuno. Neanche Mirko poteva sapere a chi fosse dedicata quella canzone. Solo che, sull'onda di felicità del momento, decise di dirlo apertamente a Gaia.

"Sono onorata allora, non vedo l'ora di ascoltarla." ridacchiò voltandosi verso di lui. "Anzi, dai. Mettila."

"Ne sei sicura? Non vorrei rovinare il momento così sereno." mormorò Andrea, davvero imbarazzato, già si era pentito di averle rivelato quel piccolo segreto.

C'è da dire che per un paio di mesi, o probabilmente un po' di più, il ragazzo si era preso una cotta enorme per la sorella del suo migliore amico, ma non si era mai messo in gioco sul serio, tutt'altro, aveva fatto di tutto pur di celare i suoi sentimenti. Andrea aveva sempre avuto il debole per Gaia, era risaputo.

"Dai Shiva, fammi sentire questa canzone, si tratterà di un paio di versi, no?" gongolò lei, mentre lui annuiva e metteva la canzone da Spotify. "È molto carina, come si chiama?"

"'Acciaio', sai Gà..." mormorò, cercando di iniziare un discorso.

"Non avevate detto che il gruppo di Colombo se n'era andato?" chiese, voltandosi verso il parchetto del condominio e notando i dieci ragazzi, che stavano seduti sui muretti come se nulla fosse.

"Merda, lo pensavo anche io. Non riusciremo mai a levarceli dai coglioni questi stronzi." borbottò Andrea, per poi rendersi conto che era meglio evitarli e non cercare guai, soprattutto poiché c'era Gaia con lui. "Ascolta a me, ora facciamo come se nulla fosse. Non è il giorno e tanto meno il momento di fare storie. Evitiamoli."

"Guardate chi c'è! Il rapper e la sorella del Fontana, due in uno!" esclamò un ragazzo, cercando di provocarli. "Incredibile vederli in zona, pensavamo ve ne foste andati a gambe levate."

"Magari è la volta buona che lei passa nel gruppo più forte. Ci manca una bella ragazza da spupazzare." commentò un altro, mentre gli altri ridacchiavano.

"Dai chica, non li ascoltare." mormorò il rapper, cercando di tenere i nervi saldi, finché non arrivarono dentro il palazzo.

"Come mai hanno detto che sembra incredibile vederti in giro? Non stai più in zona?" domandò Gaia, voltandosi verso di lui, che aspettava l'arrivo dell'ascensore.

"Vengo per nonna, Mirko e pochi altri. Ultimamente non sto più qui, non sto mai a casa. Sono quasi diventato un nomade." ammise accennando un sorriso. "Stai tranquilla chica, ci vedremo lo stesso."

"Non mi preoccupavo per quello, Andrea. Era una semplice domanda." ridacchiò, mentre lui si fingeva offeso.

"Mh, ti mancherei almeno un po'." disse facendo il broncio. "Poi già sto convincendo Mirko a venire con me, quando faccio casa nuova. Non voglio che sia costretto a rimanere qui per sempre, siamo sulla stessa barca, Gà."

"Lo convinceremo, voglio solo che smetta con quella merda." ammise la ragazza, guardando il milanese negli occhi, il quale annuiva.

"Chica stai più tranquilla, ha la testa sulle spalle." disse per poi stringerla un po' a se. "È più sveglio di quanto pensi."

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