25.

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"Dio, non ce la faccio più." si lamentò Alessia, ruotando gli occhi, sbuffando fin troppo rumorosamente. "Possibile che spiega già il secondo giorno di scuola? Io non ci arrivo alla maturità di questo passo."

"Non voglio neanche pensarci." mormorò Gaia, affondando con il volto sul libro aperto di filosofia, per poi controllare l'ora sul cellulare. "Tra cinque minuti suona, non manca tanto."

"In cinque minuti potrebbe spiegare tutto Marx, se solo volesse, e lo sai." scherzò, facendola ridacchiare.

Quando la campanella suonò, e le ragazze furono finalmente libere, uscirono dalla scuola e videro la macchina di Andrea, che le stava aspettando.

La relazione tra i due andava bene, e al ragazzo piaceva molto anche passare tempo con le amiche di Gaia. Le conosceva da sempre e le erano sempre state simpatiche, ma ancor di più dopo aver avuto modo di parlarci in modo non convenzionale.

"Ragazze com'è andato il secondo giorno?" chiese il moro, dopo aver baciato Gaia. "Vi vedo abbastanza distrutte."

"Malissimo! Sono sfinita, quasi quasi lascio scuola e vado a fare la cassiera al Mc o da Zara." borbottò Alessia, incrociando le braccia al petto.

"No Alè, siamo in quinto. Manca solo un anno. Ce la possiamo fare, è l'ultimo sforzo." mormorò la bionda, per poi accavallare le gambe. "Tu che hai fatto oggi?"

"Niente di che, sinceramente. Ieri al live abbiamo fatto molto tardi, però mi sono svegliato giusto in tempo per venirvi a prendere. Pensa quanto sono bravo." scherzò, mentre guidava per le strade affollate di Milano, data l'ora di punta.

"Cioè ti saresti svegliato ora?!" esclamò Alessia, per poi ridacchiare. "Dio Andrea sei così pigro."

"Mezz'ora fa, bisogna essere precisi." mormorò, mentre Gaia scuoteva la testa. "Il tempo di vestirmi e venire."

"Sei peggio di un bradipo."

"Hai sempre una bella parola per me eh, chica?" rise, per poi posare una mano sulla coscia della ragazza. "Almeno oggi è venerdì, no? Vi siete meritate il riposo del fine settimana."

"Vero. Cosa facciamo stasera?" chiese Gaia, voltandosi verso Alessia che smanettava con il cellulare. "Che ne dici se andiamo a ballare tutti insieme, anche con quelli del quartiere? Così Fede vede Roberta."

"Sì dai, ci sta. Dopo ci organizziamo e vediamo dove andiamo." annuì l'altra ragazza. "Tu ci sei stasera?"

"Sì, stasera sì. Anche io ho il giorno di riposo." sorrise il moro, per poi fermarsi davanti al palazzo dell'amica. "Ciao Ale, a dopo."

"A dopo ragazzi." salutò, una volta scesa dalla macchina.

"Amore mio." mormorò Andrea, baciando con passione la sua fidanzata. "Avevo tanta voglia di farlo prima ma non volevo farla sentire a disagio. Che mi dici? Andata bene la settimana e la mattinata?"

"Sono sfinita Andre, già devo studiare inglese e francese per lunedì." disse, per poi accennare un sorriso. "Ieri com'è andata la serata?"

"Tutto bene, ci siamo divertiti. Il locale era pieno, abbiamo fatto sold out. Domani sera già ne abbiamo un altro, siamo pieni di impegni." ammise, posando di nuovo una mano sulla coscia della ragazza. "Ho scritto a Dylan, è a Milano. Oggi pomeriggio verso le cinque vado in studio e scriviamo la canzone."

"Sono molto felice per te Andre!" esclamò con un sorriso a trentadue denti. "Pyrex è veramente bravo ed è un'ottima occasione per te."

"A proposito, a casa ci sono già tutti i ragazzi, devo dirvi una cosa. Ma non è nulla di che, non ti preoccupare." disse, per poi farle l'occhiolino. "Hai sentito i nuovi pezzi?"

"McDrive mi piace da morire ed anche Mattoni, l'altra non mi fa impazzire. La tua strofa è bella, ma non mi piace la canzone." ammise, mentre lui ridacchiava.

"Sì, me lo immaginavo. Non ti potrà mai piacere una canzone che dice 'fumo un etto'." sorrise mentre continuava a guidare.

"L'ultima frase è molto bella, però." disse, accarezzandogli la spalla.

"Effettivamente è proprio una bella frase, hai ragione... infatti farò un disco grosso almeno il tuo smette di vendere, un disco così grosso almeno i miei smetton di vendere." canticchiò, mentre lei sorrideva, con gli occhi a cuoricino. "Sono felice ti siano piaciute."

Quando arrivarono a casa, Gaia salutò tutti i ragazzi ed andò a prepararsi il pranzo, mentre Andrea si preparava emotivamente a dare il grande annuncio a tutto il suo gruppo.

"Fratelli miei, come alcuni sapranno, ho comprato casa nuova e da domani mi trasferirò definitivamente. Sarò leggermente più lontano del solito, ma ovviamente non sparirò. Non mi scorderò mai del quartiere, anche perché tornerò spesso a rompervi i coglioni, promesso. Si tratta solo di una questione lavorativa e di comodità." sorrise, per poi farsi abbracciare da tutti. "Mi mancherete, ma vi voglio presto a fare un festino da me!"

"Grande fra, siamo felici per te." sorrise Federico, per poi abbracciarlo con forza. "Inizia un nuovo capitolo della tua vita."

Sebbene tutti i ragazzi fossero felici per Andrea, Gaia cercava davvero di esserlo, ma non ci riusciva. Non poteva negare e far finta che nulla sarebbe cambiato. Tra la scuola, non abitare più nello stesso palazzo ed il tour, sarebbero iniziati un po' di problemi che avrebbero interferito nella loro relazione, e lei ne era consapevole. Tutto stava diventando estremamente difficile, ed aveva molta paura che tutti gli impegni potessero ritorcersi contro la loro relazione.

Quando furono le tre passate e i ragazzi se ne andarono, Gaia si sedette sul divano affianco ad Andrea.

"Che dici?" chiese il ragazzo, accarezzandole la coscia.

"Niente, è tutto okay." sorrise, cercando di sembrare più vera e convincente possibile.

Era piena di brutti pensieri e voleva evitare di spegnere tutta l'euforia che Andrea stava provando. Non poteva affatto rovinargli una giornata così importante. Voleva mettere al primo posto la carriera del ragazzo, e sicuramente non si sarebbe opposta né lamentata, ancor meno a causa di stupide paranoie che aveva.

"Sei sicura? Se hai qualcosa dimmelo. Sai che puoi dirmi tutto." mormorò, guardandola negli occhi, mentre lei cercava di tenersi tutto dentro.

"È tutto okay Andre, davvero. Non ti preoccupare." annuì, per poi lasciargli un bacio sul collo.

"Va bene. Sei felice per me?" chiese, prendendola per i fianchi, facendola stendere sotto di lui.

"Sì, certo che lo sono." mormorò, per poi prendergli il volto tra le mani e baciarlo con passione. "Sono fiera di te e di ciò che stai costruendo."

Andrea sapeva che non era felice e che non era tutto okay, e questa situazione lo ispirò per la canzone che avrebbe scritto con il membro della DPG.

Se da una parte Gaia stava cercando in tutti i modi di non far capire ad Andrea che qualcosa non andasse, lui sapeva che non gli stava dicendo la verità, ma non voleva insistere. La comunicazione è uno dei fattori più importanti in una relazione, e i due sembravano esserselo scordato.

DAN DAN DAN😱

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