14.

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Quando Gaia si risvegliò erano le tre di notte, il televisore era ancora acceso ed Andrea era già sveglio, con il cellulare in mano, intento a digitare come un matto.

"Dai chica, dormi. È presto." mormorò, non appena si accorse che era sveglia, proprio come lui.

"Che ci fai sveglio Andre?" chiese, con la voce impastata dal sonno e gli occhi semi chiusi.

"Niente, mettiti giù. Vengo anche io tra un attimo." disse, non alzando gli occhi dal cellulare, con un espressione concentrata. "Puoi andare a letto se vuoi stare più comoda, tra due minuti ti raggiungo, te lo giuro."

"Cosa stai facendo?" incalzò lei, che aveva abbandonato anche la dormiveglia.

"Niente di che, tranquilla." sospirò, accennando un sorriso, per poi guardarla ed accarezzarle una guancia. "È notte fonda, vai a dormire."

"Ci vado subito, ma almeno tu dimmi cosa c'è di così importante ed urgente, da farlo alle tre di notte." mormorò per poi sedersi a gambe incrociate. "Hai anche fumato." constatò dopo aver sentito la puzza d'erba che era rimasta nel salone, visto che nessuno aveva aperto la finestra.

"Sto scrivendo, ho avuto una strana illuminazione nel sonno e mi sono svegliato per appuntarmelo da qualche parte. Ho scritto tutto quello che mi passava per la testa, ma ho praticamente finito." disse, continuando a digitare velocemente sul telefono. "Scusami, solo che era urgente. Quando arriva l'ispirazione..."

"Non devi scusarti, è bello che tu sia riuscito a scrivere. Avevi detto che oggi pomeriggio non ce l'avevi fatta, quindi sono felice se ora ci sei riuscito." ammise, per poi abbracciarlo da dietro, posando la guancia sulla sua schiena, mentre continuava a scrivere.

"Sai cosa è divertente?" ridacchiò lui, per poi prendere una sigaretta ed accendersela.

"Cosa?" chiese Gaia, posando le mani sul suo petto, stringendolo con forza a sé.

"Che oggi non sono riuscito a scrivere per colpa di quello che ti è successo, ora invece è grazie a te se ci sono riuscito." sorrise lui per poi sorseggiare una birra che si era preso dal frigo.

"Non so se sentirmi lusingata o offesa." scherzò, facendolo ridere. "Non volevo farti preoccupare, però almeno hai scritto qualcosa stanotte, no?"

"Sei la mia Musa a quanto pare." mormorò, per poi scrivere un'ultima frase e posare il cellulare sul tavolo. "Ho fatto."

"Dai, mi sembra il minimo che tu mi faccia leggere qualcosa ora." esclamò lei, sporgendosi verso il tavolo, cercando di prendere il telefono.

"No, sentirai tutto quando lo avrò registrato. Tanto quello che ho scritto su di te lo capirai. Però non puoi leggere nulla. Off limits." ridacchiò, prendendole le mani. "Sarà effetto sorpresa. Poi sono frasi che mi sono venute, a caso. Non è un testo completo. Sono solo dei versi random, ti rovineresti la canzone."

"Che palle Andre... dai qualcosa. Per favore." si lamentò lei, non mollando la presa, per poi prendere tra le mani il cellulare del ragazzo.

"Una sola frase, non di più." sorrise lui, per poi sbloccare il cellulare.

"Lei mi dà qualcosa adesso che non posso comprare." lesse, per poi guardarlo negli occhi e sorridere.

"Ora basta, il resto lo sentirai registrato." disse cercando di riprendersi il cellulare il mano, ma lei era già scattata in piedi, affinché potesse leggere di più.

"Infatti ho perso più di un amico, quello è il prezzo di essere grande. Lo so, il mondo è cattivo, chico, guarda avanti e..." mormorò lei, ma proprio in quel momento Andrea le strappò il cellulare dalle mani con autorevolezza. "Dai! Stavo leggendo."

"Hai infranto le regole, non ti faccio leggere neanche l'orario d'ora in poi." rise lui, per poi sedersi di nuovo sul divano, bevendo l'ultimo goccio di birra e spegnere la sigaretta. "E sai cosa? Ho scritto una strofa che potrebbe interessarti, ma non te la farò leggere mai." mentì, mentre Gaia spalancava la bocca, sorpresa ed offesa.

"Questo è troppo, non fare lo stronzo." esclamò lei, incrociando le braccia al petto.

"Quando te l'ho detto io hai continuato a farla... anche se ho dei bei ricordi di quel momento. Quindi, aspetta e spera di sentirla." ridacchiò, per poi finire la birra in un sorso. "Mi dispiace."

"Quelle frasi, sono per Mirko?" chiese per poi sedersi sulle gambe del ragazzo, che sorrideva amaramente.

"Sì, mi capita spesso di scrivere di lui. Mi ha sempre chiesto di non nominarlo, non vuole che io parli di lui, eppure..." mormorò scrollando le spalle. "Gaia, so che non dovrei dirtelo perché sei già abbastanza preoccupata e tesa, ma, in Mon Fre' parlo di lui."

"Che cosa intendi?" domandò, per poi fare mente locale, ma non riusciva a ricordare il testo.

"Voleva farla sul serio quella rapina... se non fosse stato per Syde ed Emis l'avrebbe fatta. Poi gli ho detto dei piani dell'estate. 'Oh fra, c'ho una collaborazione importante in vista e un buon remix da fare. Non ne abbiamo il bisogno, sta calmo ed aspetta.' E alla fine non l'abbiamo fatta." disse, guardandola negli occhi.

"Non pensavo che dovesse arrivare a tanto, stavate messi davvero così male?"

"Era per precauzione, erano stati due mesi vuoti. Ci davano per spacciati. Poi subito dopo la tua partenza io ho avuto problemi con l'Honiro... un casino." mormorò, per poi prenderle il volto tra le mani. "Non l'ha fatto, questo è l'importante."

"Cambiamo discorso che è meglio." sospirò accennando un sorriso, anche se si sentiva un macigno sul petto. "Ho visto Take 1 su YouTube."

"Ti è piaciuta?" chiese con un sorrisetto furbo.

"Sì, molto. Non sei male." ridacchiò per poi buttarsi su di lui, facendolo stendere sul divano.

"Lusingato." sorrise per poi invertire le posizione, mettendosi sopra di lei, facendo pressione sui gomiti.

La guardò con attenzione, per poi mordersi il labbro e avvicinarsi a lei, facendo combaciare le loro bocche, finalmente. Andrea le mise una mano dietro la schiena, affinché si avvicinasse di più. Gaia portò le mani sul volto del ragazzo, accarezzandogli dolcemente le guance, per poi portarle dietro la nuca e tirargli leggermente i capelli, facendogli fare un piccolo gemito. Quando lei iniziò a sollevare la maglietta del ragazzo, che indugiava ad alzare le braccia, lui si fermò, a qualche centimetro dalla sua bocca.

"Chica, andiamo con calma." sospirò, accarezzandole una ciocca di capelli.

"Sei sicuro Andre? Non mi sembra di correre, poi sono pronta." mormorò guardandolo negli occhi.

"E lo sono anche io, ma facciamo con calma. Lo dico per noi, vorrei fosse speciale e vorrei una cosa seria con te. Voglio che ne valga la pena." disse, per poi abbassarsi la maglia e darle un altro bacio sulle labbra. "Andiamo a letto?"

"Certo." sorrise lei, mentre lui si alzava e se la caricava sulle spalle. "Andre!"

"Non ti faccio manco faticare, pensa quanto sono bravo." ridacchiò, mentre camminava per la casa. Una volta in camera, si buttò di peso sul letto, mentre entrambi ridevano. "Buonanotte mamacita." disse per poi cingerle i fianchi con le braccia, posando il mento sulla sua spalla.

"Notte Andre, non sparire più." sussurrò lei, accarezzandogli gli avambracci, mentre lui sentiva un forte peso sullo stomaco, visto che era dispiaciuto della sua assenza. Proprio per questo si promise che non l'avrebbe fatto mai più, o almeno questo era quel che voleva.

Doppio aggiornamento anche oggi, amatemi e lasciate tanti commenti. Love uu

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