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Il giorno seguente, durante l'udienza fu confermato il fermo in carcere per un mese, in attesa di un nuovo processo, che si sarebbe tenuto verso i primi di agosto.

Oltre alla famiglia, tutti gli amici di Mirko rimasero sconvolti e distrutti dalla decisione presa dal giudice. Ma come si ripeteva Gaia, era giusto così, alla fine. Lei a differenza di chiunque altro non era sorpresa da ciò che era successo.

Per farle pensare ad altro almeno un po', Roberta ed Alessia la portarono a fare un giro per il centro, per darle conforto e compagnia. Volevano farla svagare e farle dimenticare almeno per un paio d'ore quella brutta notizia. Quella situazione era difficile per tutti, ma per la ragazza ancor di più, non potendo stare con suo fratello, con il quale era cresciuta e che amava con tutto il suo cuore.

Un fatto che stupì molto Gaia fu l'assenza di Andrea in tribunale, non capendo perché non ci fosse, a maggior ragione dopo quello che le aveva promesso la notte precedente. Insomma, si trattava del suo migliore amico, non di una persona qualunque. Solo dopo, lei scoprì che era occupato con il tour, e che quindi sarebbe mancato per circa una settimana. Ne rimase molto delusa, ma decise di non contattare il ragazzo in nessun modo. Stava a lui farsi sentire.

In quei tre giorni che erano passati dopo il processo, tutto sembrava molto strano e diverso in quartiere, forse lo era lei. Oltre alla strana solitudine e al silenzio surreale che si percepiva dentro casa, Gaia iniziò a pensare che qualcuno la seguisse, durante il giorno.

Proprio per questo, mentre tornava dal centro, decise di tendere una trappola a Federico, uno stretto amico di Mirko, il quale l'aveva seguita anche per le strade affollate di Milano. Difatti, fece finta di entrare nel palazzo, affinché il ragazzo la seguisse, ma soprattutto con il fine di bloccarlo e convincerlo a parlare.

"Dio Fede!" esclamò la ragazza, sul ciglio della porta, mentre il moro sembrava stupito, rendendosi conto di essere finito nella sua trappola. "Ora basta!"

"Dai Gaietta, posso spiegarti, davvero..." mormorò lui, accennando un sorriso sbilenco.

"Spiegare cosa?! Che Mirko ti ha assunto come bodyguard personale? Ho le mie volontà, non puoi seguirmi come se nulla fosse. Non ho bisogno della scorta, se ne avessi avuto il bisogno l'avrei detto a qualcuno. Non potete scegliere per me." disse incrociando le braccia al petto.

"Mirko?" domandò confuso Federico, per poi scuotere la testa. "Non mi ha chiesto Mirko di controllarti e di starti vicino. Non parlo con lui da una settimana, da quando è successo quel che è successo..."

"Allora chi te l'ha chiesto?!" esclamò Gaia, mentre le sue certezze crollavano a terra.

Se non Mirko, chi?

"Andrea, prima del processo e di partire mi è venuto a cercare. Mi ha detto che dovevo tenerti alla larga da pericoli, dal gruppo Colombo e che dovevo proteggerti. Almeno finché non torna lui. Ti devo tenere d'occhio, non vuole che tu faccia cazzate ora che non c'è Mirko." ammise il ragazzo, accennando un sorriso. "Pensavo che non fossi contraria, io sto solo facendo un favore ad Andrea."

Andrea.

"Fede, guarda, come ti ho detto non ne ho il bisogno. Di' pure ad Andrea che non voglio, sto bene e non ho bisogno di nessuno che si prenda cura di me. Grazie per la gentilezza, ma è tutto okay." mormorò la bionda, per poi girare i tacchi ed andarsene verso l'ingresso della sua palazzina.

"Iaia, aspetta. Stasera vieni su da noi, sono convinto che Riccardo vuole vederti, gli manchi." la fermò Federico, raggiungendola nell'atrio del palazzo. "Almeno ti svaghi un po'."

"Se Riccardo voleva vedermi poteva scrivermi, però ci penso." borbottò per poi chiamare l'ascensore. "Fe' ora però dimmi una cosa, ma non dire ad Andre che te l'ho chiesto."

"Sarò muto come un pesce, a meno che anche lui non mi faccia una trappola." scherzò facendola ridere. "Comunque ti accompagno al tuo piano, poi passo da Riccardo. Dimmi pure, cosa vuoi sapere?"

"Tu per caso sai quando torna dal tour? So che aveva un paio di serate da fare in qualche discoteca." domandò Gaia, guardando il ragazzo negli occhi verdi.

"Dopodomani, sta in giro assieme a Simo e gli altri, infatti come hai notato siamo dimezzati in questi giorni. Però dovrebbe tornare mercoledì mattina, se mi ricordo bene. L'ultima serata ce l'ha martedì." disse il ragazzo, appoggiandosi con il braccio al muro. "Non mi dire che ti sei fissata e sei andata sotto ad Arrigoni, non è troppo rozzo per la principessa Fontana?" scherzò, facendola ridere a crepapelle.

"Purtroppo di principi qui a Corsico ce ne sono ben pochi, quindi la principessa ha abbassato i suoi standard." ridacchiò per poi scuotere la testa ed entrare in ascensore. "E comunque non mi sono fissata con nessuno, scemo. È solo curiosità."

"Tanto lo so che gli infileresti la lingua in bocca, si vede lontano un miglio." disse con serietà Federico, mentre lei rideva. "Dai scherzo, piuttosto se c'hai la cotta per Andrea me lo puoi dire."

"Sono tornata da solo due settimane, non ho una cotta per nessuno, figurati." mormorò, accennando un sorriso.

"Dai, come se non avessi mai voluto pomiciare con Andrea quando eri più piccola." disse una volta arrivati al piano della ragazza. "Non è stata la tua cotta delle elementari?"

Gaia non lo avrebbe ammesso mai, ma Federico aveva ragione.

"Non è assolutamente vero."

"Scherzi a parte, stasera vieni. Ti svaghi un po' e stai con noi, non uscire sempre e solo con Roberta e Alessia. C'è il bisogno di me e Riccardo, che siamo i tuoi amici preferiti." ridacchiò dandole una gomitata.

"Sì dai, ci vediamo dopo cena verso le nove. Vieni a bussarmi te, così fai il bravo bodyguard." scherzò la ragazza, ritrovando il piacere di parlare con un vecchio amico con il quale non parlava da un po' di tempo.

"Così Shiva non mi picchia, quando torna. Allora ci vediamo dopo, principessa Fontana." disse per poi andarsene.

Una volta rientrata dentro casa, Gaia pensò a quanto fosse stata strana la richiesta di Andrea.

"Assumere" addirittura Federico per controllarla, era una cosa pazzesca. Indubbiamente si arrabbiò da morire per essere stato così egoista, non pensando minimamente al suo volere.

Però, sotto sotto, forse era lusingata e contenta di un gesto così carino, perché in un certo senso le aveva dimostrato di tenerci, cosa alquanto strana, considerando Andrea, che non si era mai legato del tutto a qualcuno.

Milano Ovest siamo noi | ShivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora